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La confessione di Ronaldinho: "Sono passati 70 lunghi giorni, spero di tornare presto a casa"

Luca Stamerra

Pubblicato 09/06/2020 alle 13:42 GMT+2

Prima la galera, poi gli arresti domiciliari. Ronaldinho si trova ancora ad Asuncion dove è stato fermato nel marzo scorso per aver esibito passaporti falsi all'ingresso del Paese. Il brasiliano, ex Milan, non sa ancora quando potrà tornare a casa...

Ronaldinho llega al hotel de Asunción para cumplir arresto domiciliario

Credit Foto Imago

32 giorni in prigione ad Asunsion, poi gli arresti domiciliari. Questa l'assurda disavventura di Ronaldinho nel 2020, con il brasiliano che ha passato in galera il suo 40° compleanno per aver esibito dei passaporti falsi al momento del suo arrivo in Paraguay. L'ex giocatore di PSG, Barcellona e Milan si trova in un complesso alberghiero di Asunsion, all'Hotel Palmaroga, struttura di proprietà del “Grupo Barcelona”, cosa permessa solo dopo il versamento di 1,6 milioni di dollari a titolo di cauzione.
Dopo circa due mesi, Ronaldinho ha rotto il silenzio e ha parlato con il giornale catalano El Mundo Deportivo rilasciando un'intervista telefonica per raccontare come sta vivendo questa situazione.

Ti sono arrivati tanti messaggi da Barcellona. È una città che è rimasta molto legata a te

A Barcellona mi trattano sempre con molto amore e rispetto. Lì mi ci ha portato il calcio, lì ho realizzato i miei sogni. I miei ex compagni mi conoscono bene e sanno che non è un momento facile. Le loro parole sono importanti e mi aiuteranno a uscire da questa tempesta il prima possibile. Barcellona sarà sempre la mia seconda città

Stai seguendo un po' l'attualità con il discorso pandemia. Cosa dovrebbero fare le squadre?

Stiamo vivendo in una pandemia che ci fa pensare alla prossima stagione. Non avere avuto partite per così tanto tempo, immaginare stadi vuoti e non avere quell'energia che i fan riescono a dare. È stato bruttissimo. Dovremo adattarci a questa nuova normalità. Parlare di gestione aziendale non fa per me, ma lo sforzo dovrà essere maggiore per mantenere il club allo stesso livello.

Com'è la tua situazione adesso agli arresti domiciliari?

Qui all'hotel Palmaroga veniamo trattati in maniera eccellente. Siamo molto calmi e il personale fa di tutto per farci passare dei momenti piacevoli. Sono passati 70 lunghi giorni. Le persone nelle loro case devono immaginare come deve essere non poter fare ciò a cui si era abituati. Penso che sia qualcosa che rimarrà per sempre in tutti noi [lui e suo fratello] dopo aver vissuto un'esperienza così complicata. Ho il modo di giocare a calcio? Faccio sport, abbiamo una palestra dove possiamo fare un lavoro specifico. C'è anche una stanza adatta a chi vuole fare sport

Quando tornerai a casa?

Non so. Spero che presto tutto torni alla normalità e che potremo tornare alle nostre case. Speriamo che tutto sia come prima
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Ronaldinho, il campione che incantava col pallone e col sorriso

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