Casemiro-Kroos-Modric: il trio magico del Real Madrid, è stato il miglior centrocampo della storia del calcio di club?

LIGA – La partenza di Casemiro in direzione Man.United segna la fine di un’epoca, di una storia senza precedenti anche per il club più glorioso di sempre. Infatti, non ci sarà più il fantastico trio composto dal brasiliano insieme a Luka Modric e Toni Kroos. 7 anni insieme e una miriade di trofei sollevati. Sono loro il miglior centrocampo della storia? Vota il nostro sondaggio!

Casemiro saluta il Real tra le lacrime: "Qui ho costruito la mia vita"

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Io li chiamo il Triangolo delle Bermuda perché lì la palla scompare”. Così aveva parlato del suo centrocampo lo scorso 31 luglio dopo l’amichevole vinta dal Real Madrid per 2-0 contro la Juventus. Il tecnico delle Merengues non poteva neanche sospettare che quella sarebbe stata la penultima volta che avrebbe visto insieme Casemiro, Toni Kroos e Luka Modric. Eppure, meno di un mese dopo, ha visto arrivare l’offerta monstre del Manchester United per il mediano brasiliano e non ha potuto fare niente. Così come non ha potuto fare niente con i sentimenti durante la conferenza stampa di addio del numero 14. L’allenatore italiano è infatti apparso emozionato, con gli occhi lucidi dalla gratitudine per un giocatore esemplare negli allenamenti, in partita e fuori dal campo.
Adesso il Real Madrid deve trovare un nuovo equilibrio. Anche se a dire il vero, la dirigenza si era già preparata all’eventualità dell’addio di uno dei tre tenori del centrocampo. Lo testimoniano gli acquisti di Eduardo Camavinga e di Aurélien Tchouameni. Due ottimi giocatori per il futuro, e, a questo punto, anche per il presente. Per continuare la striscia di successi in Spagna e in Europa, i Blancos non potranno più contare quella che era diventata la base di tutti i recenti trionfi. Dunque, i nuovi dovranno lanciare segnali incoraggianti.

SETTE STAGIONI INSIEME, UNA SOLA SENZA TROFEI

L’esordio del “Triangolo delle Bermuda” avviene in un derby di Madrid in casa dell’Atletico, il 4 ottobre 2015, in un match che terminerà in pareggio 1-1. Modric è al Real da poco più di tre anni, Kroos è arrivato nel 2014, e Casemiro ritorna da un prestito al Porto. In quella squadra, per un posto in mediana ci sono anche Isco, Kovacic e James Rodriguez. Rafael Benitez è l’allenatore che deve decidere chi schierare e si arrende all’evidenza.
Il trio composto dal croato, il tedesco e il brasiliano emerge poco a poco fino a diventare indiscutibile sotto la gestione di Zinedine Zidane, che arriva sulla panchina delle Merengues nel gennaio 2016. Zizou è una ventata di aria fresca e i risultati arrivano subito. E’ di soli pochi mesi dopo infatti il trionfo in Champions League ai danni dei cugini dell’Atletico. Le basi sono poste: il destino dei tre uomini che hanno in mano le chiavi del centrocampo è di entrare nella leggenda del club attraverso la porta del palmares. L’incoronazione europea sul campo di San Siro è infatti la prima di una tripletta inedita 2016-2017-2018. Il Real si regalerà poi la 14^ Coppa dei Campioni quattro anni dopo, lo scorso maggio contro il Liverpool. Quattro finali insieme, quattro esiti uguali. Nessuno può avere la meglio su di loro, che mettono l’impronta su ogni vittoria. In tutto i titoli, con il trio, saranno 16, di cui tre campionati. Una media di più di due all’anno.
In sette stagioni, Casemiro, Kroos e Modric ne hanno conclusa solamente una senza trofei, l’annata 2020-2021. Per questo la loro storia non poteva che finire in bellezza, con un’altra coppa. Lo scorso 10 agosto, la loro ultima partita insieme è stata la finale di Supercoppa Europea contro l’Eintracht Francoforte. Neanche a dirlo, hanno vinto, 2-0. Un centrocampo unico, soprattutto per la fame di vincere. Con Cristiano Ronaldo, la più grande star del Real Madrid dell’ultimo decennio, ma anche senza di lui. Certo, i meriti vanno spartiti anche con Karim Benzema, e nemmeno solo con lui. Ma Casemiro, Kroos e Modric hanno incarnato l’identità del Real. L’identità di gioco e la mentalità: vincere ai massimi livelli.

IDENTITA’ E COMPLEMENTARIETA’

Il trio magico non ha “solo” ampliato la sala trofei del club, appropriandosi in particolare della Champions League. Ha anche segnato gli animi con la sua complementarietà, evidente a prima vista, plasmata e perfezionata nel tempo. Con la partenza di Casemiro, il Real perde chi faceva il lavoro sporco, l’uomo dei duelli, dei falli tattici (senza però prendere cartellini), il giocatore che aveva un impatto in entrambe le zone del campo e contribuiva ad un gioco verticale. E, pur senza diventare un artista, ha fatto pure grandi progressi nell’uso del pallone.
Alla sua sinistra, si trovava il metronomo delle Merengues. Era infatti Toni Kroos a dettare il tempo del gioco madrileno, tra passaggi corti orizzontali e la facilità nelle diagonali. E poi, ultimo ma non per importanza, il maestro Luka Modric. Quello con i piedi più raffinati, capace di giocare anche di esterno, e con la visione di gioco più geniale negli ultimi 30 metri. I tre centrocampisti non si sono però limitati a riempire una casella, ad un’interpretazione tradizionale del ruolo. Si sono evoluti, insieme e individualmente. Hanno conosciuto cinque allenatori, da Benitez ad Ancelotti passando per Zidane, ma anche diversi sistemi: 4-3-3, 4-2-3-1, 4-4-2 in linea o a rombo. E si sono sempre adattati alle diverse disposizioni in campo.
Casemiro, ad esempio, è stato capace anche di giocare in posizione più avanzata quando gli altri due accettavano di impostare il gioco più bassi. Grazie a loro, alle loro qualità di adattamento, alla loro capacità di stare a occhi chiusi e di uscire dalla morsa degli avversari, il Real è stato in grado di cambiare filosofia senza smettere di avere un rendimento altissimo. Mantenere la palla o giocare in transizione. Vincere le finali di Champions League con il 46% (2016) o il 62% (2018) di possesso.

CHE POSTO AVRANNO NELLA STORIA? VOTA IL SONDAGGIO

Questo trio, nel confronto con gli altri, sarà ricordato come una macchina invincibile. Il suo principale rivale nelle memorie, almeno nella storia recente, è quello composto Sergio Busquets, Xavi e Iniesta, che ha avuto cinque anni gloriosi tra il 2010 e il 2015, anche se i giocatori del Barcellona hanno imparato a conoscersi dal 2008. Anche loro hanno segnato i loro tempi, essendo ispirazione per la sensazionale estetica, e vincendo non meno trofei dei Blancos. Nella contesa per il titolo di miglior centrocampo della storia può rientrare anche quello del Milan con Gattuso, Pirlo e Seedorf o quello del Liverpool con Xabi Alonso, Mascherano e Gerrard. Infine, meno vincente fuori dai confini ma di una potenza inaudita in Italia, la mediana della Juventus con Vidal, Pirlo e Pogba, dove un ruolo non da poco ha avuto anche Marchisio. Ne abbiamo messi anche altri. Scegliete voi quale tra questi ha maggiormente inciso sulla storia del gioco del calcio.
L’avventura del “Triangolo delle Bermuda” è quindi giunta al capolinea per via della decisione di Casemiro, per il quale il suo ciclo al Real Madrid era terminato, come ha confidato alla stampa. Non importa se lo stipendio folle offerto dal Manchester United sia stato decisivo nella sua scelta. Il brasiliano ha infatti dato il meglio di sé sempre, fino all’ultimo minuto, e non potrà che essere ricordato insieme a Kroos e Modric per la presenza ineguagliabile in mezzo al campo e l’etica del lavoro. Senza dubbio, è stato uno dei migliori trio di centrocampisti della storia. Ed al momento in cui si riaprirà la scatola dei ricordi tra qualche anno, è possibile che questi tre saranno collocati allo stesso livello simbolico di alcuni dei trio di attaccanti più celebri. Ricorderemo prima Bale-Benzema-Ronaldo o Casemiro-Kroos-Modric?
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Video credit: Eurosport

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