Ancelotti e il fisco spagnolo: una battaglia che dura dal 2015, ecco il perché della richiesta di 5 anni di carcere

Chiesti 4 anni e 9 mesi di reclusione per Carlo Ancelotti. Questa la richiesta della Procura provinciale di Madrid per la presunta evasione fiscale del tecnico del Real nel biennio 2013-2015. Secondo il fisco spagnolo, infatti, l'allenatore avrebbe orchestrato un sistema di società al di fuori dello Stato spagnolo per evitare di pagare le tasse sui diritti di immagine. Ancelotti, in realtà, ha perso per l'anno fiscale 2014, e ha pagato, ma per il 2015 ha vinto il ricorso. Il Giudice, infatti, parlando del ricorso presentato da Ancelotti, aveva riconosciuto al tecnico italiano di non essere più residente in Spagna e che, pertanto, non doveva pagare la somma richiesta. Ad Ancelotti, in realtà, spetterebbe una cifra superiore a 1,2 milioni come rimborso per la quanto accaduto nel 2015. Tra quello versato, i danni e gli interessi. La Procura provinciale, quindi, è passata all'attacco, chiedendo addirittura il carcere. Espediente per far rientrare Ancelotti dalla causa precedente.

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Quella tra il fisco e i personaggi famosi, di solito sportivi, è una battaglia cominciata più di 10 anni fa. Solitamente il personaggio famoso patteggia e paga una certa somma, solitamente comunque inferiore a quella inizialmente richiesta perché c'è stato - appunto - il patteggiamento. Ha fatto storia le varie cause di Hacienda intentate contro Messi e Cristiano Ronaldo (ha pagato quasi 20 milioni di euro). Il cambio di tendenza, però, c'è stato quando Xabi Alonso ha deciso di rifiutare il patteggiamento e ha fatto ricorso, vincendo, e dando il là ad una serie di ricorsi importanti. Nella lunga lista di chi ha 'vinto', per così dire, col fisco spagnolo ci sono anche Sergio Ramos, Xavi e Iniesta. Tutti quando facevano i giocatori per Real Madrid e Barcellona. Ma il discorso è andato anche sulla MotoGP, con le cause - e le vittorie - di Jorge Lorenzo e Aleix Espargaró. Fino a Carlo Ancelotti che va avanti con la sua battaglia.