Laporta: "Superlega al via con Inter, Milan, Roma e Napoli". Pronte 16 o 18 squadre senza la Juventus e le inglesi

DaEurosport

Aggiornato 02/02/2024 alle 17:02 GMT+1

SUPERLEGA - Il presidente del Barcellona, intervistato da RAC1, ribadisce che il progetto Superlega è più vivo che mai: "Potrebbe nascere già dalla prossima stagione o dal 2025-26. Che vengano o meno gli inglesi, non me ne importa. Quali club potrebbero accettare già ora? Barcellona, Madrid, Inter, Milan, Napoli, Roma, Marsiglia, tre olandesi, Bruges e Anderlecht. Sono 16 o 18 squadre".

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Il progetto Superlega è più vivo che mai. A ribadirlo, durante un'intervista concessa alla radio spagnola RAC1, è il presidente del Barcellona Joan Laporta secondo cui la nuova competizione potrebbe partire già il prossimo anno o al più tardi nel 2025-26: "Che vengano o meno le squadre inglesi non me ne importa - le parole di Laporta -. A un club si fa una proposta per cui, solo partecipando, gli dici che guadagnerà 100 milioni che non si guadagnano nemmeno vincendo la Champions. Quali club potrebbero accettare già ora? Barcellona, Real Madrid, Inter, Milan, Napoli, Roma, Marsiglia, tre olandesi, Bruges e Anderlecht. Sono 16 o 18 squadre. Sarebbe meglio 16, nella Coppa dei Campioni del 1955 hanno partecipato poche squadre e guarda che tipo di torneo è ora, la competizione per eccellenza in Europa".

Laporta conferma sostanzialmente l'assenza della Juventus: il club bianconero, che era stato tra i club promotori del nuovo progetto, si è formalmente fatta da parte in virtù dei rapporti ritrovati con l'Uefa.

La nota della Roma

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Subito dopo le parole di Laporta, la Roma ha diramato la seguente nota ufficiale per ribadire la propria posizione in merito alla Superlega: "Come ribadito pubblicamente poche ore dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso della Superlega, l’AS Roma conferma di non appoggiare in nessun modo alcun tipo di progetto riconducibile alla cosiddetta Superlega. Il Club specifica inoltre di non aver mai rivisto la propria posizione in merito, né di aver intrattenuto dialoghi utili a intraprendere un percorso diverso da quello congiunto dei club attraverso l’ECA, in stretta collaborazione con Uefa e Fifa".