Marco Tardelli ricorda Gigi Riva: "Il mio gol nella finale Italia-Germania fu un omaggio a Rombo di Tuono"
DaEurosport
Pubblicato 26/01/2024 alle 09:41 GMT+1
CALCIO - Su La Stampa, Marco Tardelli ricorda il compianto Gigi Riva e quanto Rombo di Tuono abbia significato per la sua carriera: "Quando ero piccolo giocavo attaccante all'Oratorio; lo vidi in TV e rimasi folgorato, volevo diventare come lui. Il destino però ha voluto che usassi proprio il mio sinistro per un gol nella finale del mondiale. Anche quello nel mio cuore era un omaggio a Gigi".
La scomparsa di Gigi Riva ha lasciato un vuoto incolmabile in intere generazioni. Da chi lo "visse" in prima persona, a chi invece ne ha sentito raccontare le gesta soltanto dai nonni o dai genitori. Nel ricordare e omaggiare Rombo di Tuono, anche Marco Tardelli ha voluto esprimere il suo pensiero su La Stampa. "Quando incontrai per la prima volta Gigi Riva, lui era dentro uno schermo televisivo ed io ero al bar con gli amici a guardare una sua partita: rimasi folgorato. Da quel momento volevo diventare come Lui".
Nelle giornate d'infanzia, passate all'Oratorio di Santa Caterina e San Francesco a Pisa, Tardelli giocava sempre attaccante e cominciò così ad immedesimarsi proprio in Riva. Pisa fu anche la località del primo incontro con l'ex attaccante azzurro, avvenuto con estrema timidezza: "La prima volta che l’ho incontrato sul campo è stato a Pisa in una amichevole. Potete immaginare la mia emozione, non riuscii neanche ad avvicinarmi. Fortunatamente un giornale pubblicò una foto che tengo incorniciata con grande gioia".
Il ricordo di Tardelli va al gol nella finale Mundial tra Italia e Germania Ovest, finita 3-1 per gli Azzurri. Sfida in cui Tardelli realizzò il suo secondo gol in quel Mondiale, superando Harald Anton Schumacher, estremo difensore tedesco, proprio con un tiro di sinistro: "Il destino però ha voluto che usassi proprio il mio sinistro per un gol nella finale del mondiale. Anche quello nel mio cuore era un omaggio a Gigi. Non ero un suo amico stretto, ma sono sempre stato un suo grande estimatore, l’ho sempre considerato un uomo vero, rispettato da tutti gli sportivi e non solo".
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