La nuova Italia di Conte: dal 3-5-2 al 4-3-3

La prima ufficiale di Antonio Conte alla guida della Nazionale italiana sarà in amichevole contro l’Olanda il prossimo giovedì 4 settembre allo stadio San Nicola di Bari, la “casa” dell’allenatore salentino dal dicembre del 2007 al giugno del 2009. Come giocherà quell’Italia? Difficile che Conte non parta dal 3-5-2 che tanto gli ha fatto vincere alla Juventus.

Il portiere è una certezza. Buffon è il capitano cui l’ex allenatore bianconero ripartirà per ricostruire l’Italia dalle macerie causate dal disastroso Mondiale in Brasile. La linea a 3 è presto fatta, anche se Barzagli – il difensore più forte secondo Conte – non potrà essere della partita perché infortunato: al suo posto, con Bonucci e Chiellini, ecco quindi Ranocchia, giocatore allenato dal ct già a Bari e che aveva provato a portare anche alla Juventus. Il Lichtsteiner della sua Italia dovrebbe essere Candreva, capace di mettere insieme con efficacia tecnica e corsa e che sarebbe in grado di garantire peso specifico in entrambe le fasi: dall’altra parte, nel ruolo che in bianconero è stato di Asamoah, fiducia a Darmian, uno dei pochi positivi in Brasile.

Il centrocampo è il reparto dove c’è più copertura. Dovesse cambiare idea, Pirlo sarebbe il regista titolare, con De Rossi (attenzione perché il giallorosso potrebbe anche giocare in difesa, al posto di Bonucci) e Verratti come interni. Senza dimenticare poi gente come Marchisio, Romulo, Florenzi, Aquilani e, quando rientrerà, anche Montolivo. In attacco spazio a Giuseppe Rossi con Mario Balotelli. Sì, SuperMario, il giocatore su cui Conte dovrà lavorare di più rispetto a tutti gli altri. Il nuovo ct farà all’attaccante del Milan un discorsetto di benvenuto: la speranza è che Balo questa volta capisca davvero che è il momento di crescere. Perché Conte difficilmente concederà altre possibilità in caso di colpi di testa.

E il futuro cosa prevede? Detto che per l’esordio Conte preferirà verosimilmente affidarsi al 3-5-2, lungo la strada che ci porterà all’Europeo del 2016 il ct azzurro ha già in testa il passaggio alla difesa a 4. L’idea sarebbe quella di passare al 4-2-3-1, ma la carenza di trequartisti in Italia potrebbe spingere Conte a studiare il 4-3-3.

In difesa i centrali sarebbero Barzagli e Chiellini, ritenuti più affidabili di Bonucci e Ranocchia. Sugli esterni, spazio a Darmian a sinistra e De Sciglio a destra, anche se gente come Abate, Criscito e Pasqual (soprattutto per la difesa a tre) probabilmente torneranno utili, se non altro per la pochezza attuale del nostro calcio in quel determinato ruolo.

Il centrocampo è sostanzialmente lo stesso, anche se – in vista dell’addio definitivo di Pirlo – Conte potrebbe decidere di affidare le chiavi dell’Italia al talento di Verratti, protetto dalle mezze ali De Rossi e Marchisio. L’attacco è il reparto dove c’è più da sbizzarrirsi. Serve un attaccante centrale, di ruolo, egoista davanti alla porta ma che sappia anche giocare per la squadra: Conte pensa che Balotelli possa farlo, ma tutto dipenderà dall’atteggiamento del milanista. Le alternative non mancano: Immobile davanti a tutti, la cui avventura in Germania lo aiuterà a farsi quell’esperienza internazionale di cui necessità chi vorrà vestire la maglia azzurra, quindi Destro e Pazzini, che piacciono al ct, soprattutto per la loro cattiveria davanti alla porta. Gli esterni potrebbero essere Rossi da una parte e Candreva dall’altra, anche se non sono da escludere le candidature di Cerci, Insigne e anche El Shaarawy come laterali d’attacco. Occhio poi ai giovani: da Gabbiadini a Berardi, che Conte avrebbe voluto alla Juve già da quest’anno, tutti avranno una possibilità.

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