Le sanzioni di Trump colpiscono il calcio: Iran senza scarpe ai Mondiali

Il recente passo indietro del presidente statunitense nell'accordo nucleare con gli iraniani ha fatto sì che anche le aziende a stelle e strisce che forniscono materiali a Teheran e dintorni chiudano i rubinetti. Accade quindi che Nike ha già comunicato alla nazionale iraniana guidato da Carlos Queiroz che in occasione dei mondiali la casa americana non potrà fornire l'attrezzatura a Shojaei e compagni.

L'Iran, che esordirà venerdì 15 giugno alle ore 17 contro il Marocco, si ritroverà quindi a dover utilizzare scarpini diversi, un fatto non da poco che potrebbe incidere nelle prestazioni dei calciatori. Pare infatti che dopo aver ricevuto la "triste" notizia, alcuni di loro si siano già fiondati nei negozi più vicini per acquistare ognuno il proprio paio di scarpe sostitutivo. Naturalmente non si tratterà di prodotti su misura, ma di ciò che offre il negozio in quel momento: Queiroz ha fatto sapere di essere già su tutte le furie e di non condividere questa decisione.

Da registrare anche il dissenso di Mehdi Mahdavikia, capitano dell'Iran. "Il Mondiale è una competizione in cui le nazioni si uniscono: tutto ciò è illogico".

Già nel 2014, in occasione della Coppa del Mondo, l'Iran era sotto l'egida delle sanzioni imposte da Obama, poi tolte in seguito all'accordo nucleare, ma allora il rifornimento alla squadra che partecipò alla Coppa del Mondo fu garantito.

Il 60% dei calciatori useranno scarpe Nike durante le partite dei Mondiali di Russia 2018.