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Nazionale, è il giorno di Buffon: "Non cercherò di replicare Vialli, darò il mio contributo a Spalletti, l'uomo giusto"

Davide Fumagalli

Aggiornato 04/09/2023 alle 15:16 GMT+2

CALCIO, NAZIONALE - Dopo la presentazione di Luciano Spalletti come nuovo ct della Nazionale, a Coverciano è il giorno di Gigi Buffon, il capo delegazione che prenderà il posto che fu di Luca Vialli. "Cercherò di essere ciò che sono sempre stato che poi è il motivo per cui qualcuno mi ha apprezzato". Poi il presidente Gravina: "Estate turbolenta, ora la Nazionale è in mani forti".

Gigi Buffon, nuovo capo delegazione della Nazionale italiana

Credit Foto Getty Images

"Dopo aver vissuto una estate turbolenta, non per colpa nostra, oggi sono ancora di più soddisfatto perché so che questa squadra è in mani salde tra Spalletti come allenatore e Buffon come capo delegazione". Parole importanti quelle del presidente della FIGC Gabriele Gravina che a Coverciano introduce Gigi Buffon come nuovo capo delegazione della Nazionale, due giorni dopo la presentazione di Luciano Spalletti come commissario tecnico. L'ex portiere, 176 presenze in Azzurro, un record, prenderà il ruolo che fu di Gianluca Vialli e a tal proposito Gigi dice: "Poter venire qui cercando di riproporre un Vialli sarebbe sbagliato, non sarei all'altezza. Cercherò di essere ciò che sono sempre stato che poi è il motivo per cui qualcuno mi ha apprezzato. Il ricordo è immenso e bellissimo, avevamo un rapporto straordinario fuori dal campo. Ci scambiavamo continuamente le maglie, c'era una condivisione totale e devo dire che sarebbe sbagliato pensare di arrivare subito al suo livello".
Buffon arriva a questo ruolo con grande gioia: "Immaginare la mia figura qui è un qualcosa che mi inorgoglisce e mi stimola, mi rende un uomo felice. Torno in un ambiente che penso di conoscere abbastanza bene. Il sunto del mio ruolo è dare un piccolo contributo in quelle che saranno tutte le dinamiche che andremo a vivere in futuro". Lui che ammette di non aver rimpianti: "Non ho rimpianti... Ancora oggi mi chiamano per fare una gara d'addio, ma a me non vanno. Io quando chiudo devo pensare al presente al presente e al futuro, vado avanti. L'unico cruccio è non aver fatto il sesto Mondiale, avrei fatto qualcosa di unico nella storia. Però la vita è stata talmente benevola nei miei confronti per quello che mi ha dato e mi dà che mi ha ampiamente ripagato per quel dispiacere. Io penso di esser stato sempre un altruista e probabilmente lì da solo con sei Mondiali disputati sarei stato a disagio".
Poter venire qui cercando di riproporre un Vialli sarebbe sbagliato, non sarei all'altezza. Cercherò di essere ciò che sono sempre stato
Non mancano le lodi a Spalletti come nuovo ct: "In questi giorni ho avuto la fortuna di stare vicino al Presidente, al mister, al suo staff e devo dire che ho risentito parlare di concetti, di emozioni, di valori che secondo me sono imprescindibili se si vuole arrivare a un obiettivo. Ho la sensazione che l'Italia abbia trovato l'uomo giusto al momento giusto e non sto parlando di me stesso. Cosa gli dirò? Devo dire che la completezza dei ragionamenti del ct mi porta a non aggiungere altro, sarebbe solo un ribadire e un appesantire un qualcosa che è già stato detto da lui. Con un ct così secondo me dovrò dire poco".
Spalletti? Ho la sensazione che l'Italia abbia trovato l'uomo giusto al momento giusto e non sto parlando di me stesso
Infine una battuta di Buffon sui nuovi portieri italiani e sull'affermazione di Gigo Donnarumma: "Negli ultimi 3-4 anni il serbatoio italiano dei portieri è cresciuto molto e ora ce ne sono 5-6 di un livello elevatissimo, senza toccare Donnarumma che è un portiere consacrato. Tutti hanno fatto un percorso e stanno dando risposte importanti, a cominciare da Vicario che in Premier crescerà. Poi Provedel, Meret che ha vinto lo Scudetto. Poi anche Falcone a Lecce, Di Gregorio a Monza. Carnesecchi ora non sta giocando all'Atalanta ma il campionato è lungo. Provedel è stato probabilmente il miglior portiere dell'ulimo campionato. Donnarumma? L'ho visto in tv, l'ho visto parare e crescere anche attraverso degli sbagli perché dagli errori impari molto di più. Dal ragazzo che ho lasciato ho ritrovato un uomo".
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