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Il City non sa più vincere: col QPR è solo 2-2

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 08/11/2014 alle 20:50 GMT+1

E' una doppietta di Aguero a salvare un Manchester City in crisi di gioco e di risultati. QPR due volte avanti con Austin e Zamora, ma alla fine è solo 2-2. Chelsea che scappa e prende così altri 2 punti al City, volando a +8

Leroy Fer (2L), Bobby Zamora (C) and Karl Henry of QPR (R) protest to referee Mike Dean as Charlie Austin's goal is disallowed during the Barclays Premier League match between Queens Park Rangers and Manchester City at Loftus Road (Getty)

Credit Foto Getty Images

Questa volta non è solo la Champions League. Questa volta, il Manchester City, il suo momento negativo, se lo porta dietro anche in Premier League. Nel sabato dell’ennesima prova di forza del Chelsea quella che arriva da Loftus Road ha tanto il segnale di una resa. Il City infatti, con una prova parecchio sottotono e una chiara involuzione dal punto di vista del gioco – e non solo – non riesce ad andare oltre il 2-2 contro il gagliardo QPR. Ma c’è di più. Nel pareggio che consente al Chelsea di scappare a +8 il punticino va quasi stretto ai Guardiani della Regina che per 2 volte avanti sono stati beffati solo dal talento di quell’Aguero che, in questo momento, è l’unico a tenere a galla la barca di Pellegrini. Ride allora, di nuovo, il capitano José Mourinho. Il Chelsea naviga a gonfie vele, il City di Pellegrini, invece, lo fa a vista.
LA CRONACA
Dopo un’illusoria partenza i limiti del City vengono fuori quasi subito. Il ritmo, l’intensità e la voglia del QPR bastano per mettere in difficoltà la manovra di una squadra lenta e senza idee. Ed è così allora che si scatena la forza di un QPR che spinto da un caldissimo Loftus Road fa capire che il pomeriggio del City sarà parecchio complicato. In un minuto infatti prima Austin segna di testa – annullato per fuorigioco – e dagli sviluppi della goffa punizione di Joe Hart (tocca due volte involontariamente ma anche battuta da solo e non a due come vorrebbe la regola) mette dentro il piattone sul primo palo. Lo stadio si infuria ma la terza chance qualche minuto dopo è quella buona: Isla trova il filtrante, Austin va sul filo del fuorigioco e tanti saluti.
Nel City c’è però Aguero a tenere alto il morale e dal lancio di Mangala l’argentino con una giocata delle due trova il pari. Insomma, facendo pochissimo il City va a riposo sul pareggio… ma è un risultato che serve poco. Nella ripresa così i Citizens provano a partire forte ma la buona fase di spinta non porta altro che 3 palloni insidiosi non conclusi in rete. Ed così allora che a un quarto d’ora dalla fine ancora Austin si traveste anche da uomo assist e col cross perfetto dalla destra serve a Zamora il pallone del 2-1.
Il City si butta avanti ma la reazione confusa è risolta ancora una volta da Aguero che, in solitaria, salta Green ed evita il rientro dell’intera truppa difensiva del QPR. E’ 2-2, ma il finale concitato e la sorta di semi-assalto nel recupero non porta il gol della vittoria. Sarebbe stata una nuova beffa per il QPR e, dopo quella di metà ottobre col Liverpool, non l’avrebbe proprio meritata.
LA STATISTICA CHIAVE
Quattro gol nelle ultime tre partite di Premier. Charlie Austin è l’uomo caldo del momento per il QPR.
IL TWEET
IL MIGLIORE
Austin. Signori, che partita. Lotta di fisico contro tutta la difesa. Segna tre gol, gliene annullano due e piazza anche l’assist per il 2-1 temporaneo di Zamora. Il QPR non riesce a levarsi dai bassifondi ma con questo ragazzo e Zamora nella corsa alla salvezza è avvantaggiato rispetto alle altre.
IL PEGGIORE
Tanti. Da Mangalaa Clichy passando per Nasri. Difficile scegliere un nome nel City oggi. Davvero tante, troppe prestazioni sottotono.
IL TABELLINO
QPR (4-4-2): Green; Isla, Caulker, Dunne, Suk-Young; Vargas, Sandro (46’ Barton), Henry, Fer; Zamora.
Manchester City (4-2-2-2): Hart; Sagna, Clichy, Demichelis, Mangala; Fernando, Fernandinho (64’ Dzeko, dal 66’ al suo posto Lampard); Nasri, Navas; Yaya, Aguero.
Gol: 20’ Austin, 75’ Zamora; 32’ e 83’ Aguero.
Note– Ammoniti: Sandro, Isla, Dunne, Vargas; Nasri. Sagna
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