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Premier League, Conte: "In carriera ho chiesto solo Lukaku di costoso, in Italia le eccellenze danno fastidio"

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Pubblicato 27/11/2021 alle 10:40 GMT+1

PREMIER LEAGUE - Il nuovo allenatore del Tottenhan si racconta senza peli sulla lingua: da Lukaku alla Juventus, passando per la nuova esperienza in Inghilterra e gli obiettivi futuri alla guida degli Spurs: "So che ci vorrà un po' di pazienza, devo ricominciare daccapo".

Antonio Conte (Tottenham)

Credit Foto Getty Images

"Le sfide non mi hanno mai spaventato, mi basta avere anche solo un 1% di possibilità di vincerle per iniziare la mia battaglia. Non ho mai preso squadre che avevano vinto l’anno prima, i miei sono sempre percorsi di ricostruzione", si presenta così Antonio Conte nella lunga intervista rilasciata a Sportweek. Il nuovo tecnico del Tottenham - fresco di sconfitta in Conference League contro la sorpresa Mura - si è raccontato a 360 gradi: dall'ultima esperienza all'Inter al passato bianconero alla guida della Juve, dal rapporto con Lukaku al mercato del futuro al Tottenham.

Sugli obiettivi al Tottenham

"La Juventus veniva da un ottavo posto, il Chelsea da un decimo, l’Inter da un quarto. So che ci vorrà un po' di pazienza stavolta. A Milano ho lasciato un lavoro finito. Qui devo ricominciare daccapo ed entrare a stagione in corso non è mai semplice. Il presidente ha dimostrato di volermi a tutti i costi. Nelle sue parole e negli investimenti fatti ho percepito una visione: la voglia di eccellere. Mi sono detto: se uniamo questa capacità fuori dal campo a quello che posso dare io in campo, si può davvero impostare un lavoro serio e profondo".
A Milano ho lasciato un lavoro finito. Qui devo ricominciare daccapo ed entrare a stagione in corso non è mai semplice

Sul mercato

"Si dice che ora farò spendere tanto sul mercato? Mi viene da ridere, io ho sempre fatto guadagnare e non spendere. Spesso ho lavorato con giovani da formare, atleti svalutati o da ricostruire, calciatori che fino a quel momento non avevano mai vinto. Tutti giocatori che si sono rivalutati grazie al mio lavoro, in carriera ho chiesto solo un giocatore che è stato pagato tanto: Lukaku, ma poi è stato rivenduto quasi al doppio come Hakimi. Potrei citare anche le valorizzazioni di Barella, Bastoni e Lautaro, che prima del mio arrivo non giocava. Alla Juve ho avuto il piacere di lavorare con Barzagli, Bonucci e Chiellini, ma quando li avevo io ancora non avevano vinto nulla".

Sul proprio stipendio

"Guadagno per quello che valgo, produco, costruisco e vinco. Il valore di un professionista lo stabiliscono la sua storia, i suoi risultati e il mercato che ha. In Italia fatichiamo a riconoscere il merito, quasi che le eccellenze diano schifo".
Guadagno per quello che valgo, produco, costruisco e vinco.

Su Harry Kane

"Harry è un giocatore di valore assoluto. Non solo di grande classe, ma anche di grande intelligenza calcistica. Basta dirgli una cosa una sola volta, lui la immagazzina e la mette subito in pratica. Tecnicamente è fortissimo, riesce a muoversi in mezzo metro con la palla tra i piedi e l'uomo addosso, sapendo già dov'è il portiere e dove deve calciare, vede la porta come pochi. E' già un campione, ma vorrei riuscire a migliorarlo aggiungendo anche un 1, 2 o 3% al suo bagaglio. Lui vuole vincere con questa maglia e io voglio aiutarlo a coronare questo suo sogno".
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