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Pippo Inzaghi, Tacopina e un nuovo stadio da costruire: così Venezia è tornata nel calcio che conta

Stefano Dolci

Aggiornato 19/04/2017 alle 16:41 GMT+2

Dopo 12 anni d'assenza il Venezia è tornato in Serie B festeggiando la 2a promozione in 2 anni. Negli ultimi 57 anni solamente altre 2 squadre sono riuscite a fare il doppio salto dalla D alla serie cadetta. E l'impressione è che la voglia di crescere sia ancora tanta ascoltando le ambizioni di Tacopina, colui che ha scelto Perinetti e Inzaghi e lavora a costruire un nuovo stadio entro il 2019-20.

2017, Esultanza Venezia Filippo Inzaghi, Venezia-Fano, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Non so ancora se sono e sarò un allenatore vincente, ma sicuramente lo voglio diventare con l'umiltà di volersi migliorare sempre e con lo spirito che mi ha sempre animato da giocatore
Con questa frase Filippo Inzaghi, circa 4 anni fa, iniziava il paragrafo delle conclusioni nella sua tesina finale del master di Coverciano del corso allenatori intitolata “Una mentalità per essere vincenti”. Da quel giorno Super Pippo di strada ne ha fatta tanta: ha vinto un Torneo di Viareggio con il Milan primavera, si è guadagnato la chance di allenare la prima squadra del Milan, ha fallito alla prima esperienza in Serie A alla guida del club col quale era salito sul tetto d’Europa da calciatore chiudendo l’annata con un misero 10° posto e l’oscar di peggior allenatore dell’era Berlusconi (1,37 punti), ha avuto l’umiltà di ripartire dal basso accettando un’offerta (seppur prestigiosa) in Lega Pro e domenica scorsa ha vinto il suo primo campionato da allenatore riportando dopo 12 anni il Venezia in Serie B.
Un successo che guardando i numeri e i distacchi sulle inseguitrici ha la portata del dominio e che come spesso accade in questi casi non ha un solo padrone. Già perché se Inzaghi si prende giustamente le copertine dei quotidiani nazionali oggi e Venezia sogna in grande lo deve agli investimenti e alle ambiziose scelte di Joe Tacopina, il 51enne avvocato newyorkese che meno di 20 mesi fa ha rivelato l’agonizzante Venezia in Serie D e lo ha riportato in cadetteria realizzando un doppio salto che dal 1960 ad oggi era riuscito solamente al Pescara e al Mantova.

Calci piazzati, gruppo coeso e gol in Zona Cesarini: Inzaghi è già nella storia del club

Ho risposto con i fatti alle promesse. Voglio che la gente e i tifosi capiscano che quel che dico poi faccio (Joe Tacopina)
In un calcio italiano sempre più globale e in cui i presidenti mecenati stanno cedendo il passo ai colossi asiatici o statunitensi, Tacopina è un imprenditore straniero che è riuscito a guadagnarsi credibilità sul campo con i risultati e una programmazione capillare e rigorosa. Dopo essersi fatto le ossa come dirigente nella Roma di Thomas Di Benedetto ed aver salvato il Bologna dal fallimento portandolo in Serie A e lasciandolo dopo una frattura insanabile con l’ex socio Joey Saputo (attuale numero uno del club felsineo): Tacopina ha scelto di investire sul Venezia calcio prendendolo in Serie D attratto da una città conosciuta in tutta il mondo e con un bacino di 30 milioni di turisti. Dal 6 ottobre 2015, giorno in cui si è insediato alla guida della formazione arancioneroverde, non ha sbagliato una mossa, affidando la gestione dell’area tecnica a un dirigente esperto e scafato come Giorgio Perinetti, ricostruendo da zero il settore giovanile e soprattutto allestendo organici forti e pronti per puntare alla doppia promozione.
E’ stato Tacopina che ha voluto fortemente Pippo Inzaghi e lo ha convinto a firmare la scorsa estate un contratto pluriennale silurando Giancarlo Favarin, molto amato dai tifosi e che fra il 2012 e il 2016 aveva guidato la squadra alle due ultime promozioni sul campo. Un rischio che ha pagato enormi dividendi visto che Inzaghi è stato abilissimo ad assemblare una rosa con ben 20 nuovi innesti facendolo diventare, allenamento dopo allenamento, un gruppo estremamente coeso, determinato e vincente. Il Venezia di Inzaghi sin dall’inizio non ha impressionato per la spettacolarità delle sue trame di gioco, ma indubbiamente ha sempre giocato con un livello di attenzione e caparbietà altissimo, rispecchiando quell’anima e quel furore agonistico che l’ex bomber piacentino ha sempre messo in campo.
Non è un caso che il Venezia può vantare la migliore retroguardia del girone (26 reti subite) non ha mai perso in campionato nel 2017 (ultimo ko il 23 dicembre 2016 a Forlì, dal 1/1/2017: 12 vittorie e 3 pareggi con 29 gol fatti e 10 reti subite), può vantare un rendimento addirittura migliore in trasferta che tra le mura amiche (2,41 punti di media fuori casa, 2,06 punti di media in casa) e nelle 12 partite in cui è andato in svantaggio è comunque riuscito a portare a casa 18 punti (4 vittorie e 6 pareggi in rimonta e due sole sconfitte contro Pordenone e Forlì). Nel Venezia di Inzaghi nessuna individualità ha trascinato od oscurato il lavoro di una squadra (due soli giocatori hanno raggiunto la doppia cifra, le punte Geijo e Moreo autori di 10 reti, mentre ben 16 sono i calciatori ad aver segnato almeno una rete in stagione) che ha sfruttato come nessuna le situazioni da palle inattive (15 reti realizzate su ben 55 totali, omettendo i calci di rigore).
Grazie al lavoro quotidiano e a una cura per i dettagli maniacale, Inzaghi è diventato già con sole 35 giornate il tecnico ad aver totalizzato il maggior numero di vittorie in una stagione (23) fra coloro che hanno allenato il Venezia in un campionato professionistico. Un traguardo storico per un tecnico che, anche per un senso di riconoscenza rimarrà a Venezia, e il prossimo anno proverà a lottare subito per la Serie A, il vero obiettivo sul lungo periodo di Joe Tacopina.
Allenatori del Venezia con più vittorie in una singola stagione tra i professionisti
AnnataAllenatoreCampionatoNumero successi
2016-2017Filippo InzaghiLega Pro23 vittorie
1960-1961Carlo Alberto QuarioSerie B22 vittorie
1948-1949Mario VilliniSerie B21 vittorie
1935-1936Jozsef BanasSerie C19 vittorie
2005-2006Nello Di CostanzoSerie C2 19 vittorie
1965-1966Armando SegatoSerie B 18 vittorie
1997-1998Walter NovellinoSerie B 17 vittorie
1955-1956Carlo Alberto QuarioSerie C17 vittorie
1987-1988Ferruccio MazzolaSerie C217 vittorie
1938-1939Barbesino/GiraniSerie B16 vittorie
1990-1991Alberto ZaccheroniSerie C115 vittorie

Stadio nuovo in tre anni per consolidare la società in Serie A

Il numero uno del club lagunare; che negli scorsi mesi ha lavorato affinché il Venezia stringesse una partnership con l’Anderlecht e quest’estate prepara lo sbarco in Cina con l’avviamento della VFC Academy a Shanghai, un progetto che ha come obiettivo quello di esportare la filosofia e la metodologia del settore giovanile fuori dall’Italia; non si accontenta di aver riportato il Venezia in serie cadetta e punta alla Serie A da giocarsi in uno stadio di proprietà da 22-25.000 posti costruito sulla terra ferma, moderno e che possa attrarre non solo i veneziani ma anche i tantissimi turisti. Il sindaco Burlando da settimane sta lavorando insieme a Tacopina per vendere i terreni del Quadrante di Tessera (vicino all’aereoporto) al presidente del Venezia in modo tale che al suo gruppo di finanziatori e soci possano costruire il nuovo impianto e un vero villaggio commerciale.
Il Luigi Penzo è ormai obsoleto, il nuovo stadio rappresenta un’opportunità incredibile, perché significa dare alla città oltre 10000 posti di lavoro. Per realizzare tutto questo non chiediamo soldi né alla città né al Comune, ma anzi ne porteremo, e saremo orgogliosi di donare questo progetto alla comunità.
In un’intervista di qualche mese fa a triveneto goal.it Tacopina ipotizzava di poter giocare nel nuovo stadio già nel 2019-2020. Staremo a vedere di certo, il futuro prevede l’approdo in Serie A.
Quel che si poteva vincere subito lo abbiamo vinto – ha dichiarato Tacopina lunedì in conferenza stampa - la Serie B è e sarà una cosa diversa. Le basi del nuovo progetto saranno un mix tra giocatori di esperienza e ragazzi del nostro settore giovanile. Il nostro obiettivo adesso è la Serie A e restare ai massimi livelli per i prossimi decenni.
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