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Ibrahimovic stellare: Svezia all’Europeo. Ucraina promossa

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DaEurosport

Aggiornato 17/11/2015 alle 23:34 GMT+1

Il fuoriclasse del PSG trascina la sua nazionale in Francia con una doppietta: la Danimarca pareggia 2-2 e viene eliminata. Alla Slovenia non basta l’1-1 dopo lo 0-2 di Leopoli

Zlatan Ibrahimovic

Credit Foto AFP

Danimarca-Svezia 2-2 (19’ e 76’ Ibrahimovic, 81’ Poulsen, 91’ Vestergaard)

La Svezia si qualifica e l’uomo dei sogni non può che essere Zlatan Ibrahimovic. Marcus Berg compie un salvataggio provvidenziale con l’aiuto della traversa, ma l’attaccante del PSG sblocca il match al 19’ sfruttando uno schema da calcio d’angolo e l’immobilismo della difesa danese. Ibra fallisce il raddoppio con il piattone sinistro quindi Agger rischia l’autogol sempre su traversone di Zlatan.
La Danimarca attacca nella ripresa, ma questa volta il monarca non vuole nemmeno sentir parlare di usurpatori. Il ricordo dell’eliminazione ai playoff ad opera del Portogallo dai Mondiali 2014 forse viene cancellato solo stasera con la magia dello 0-2 che trascina la Svezia in Francia: punizione telecomandata dai 30 metri e giochi fatti. La reazione danese arriva con il colpo di testa di Poulsen e l’incornata di Vestergaard nel recupero: questa volta, però, il 2-2 non fa felici tutti… Ibrahimovic, autore di 3 dei 4 gol nel doppio confronto, ha siglato 12 reti nelle ultime 11 presenze con la Svezia e diventa il sesto giocatore europeo capace di superare quota 60 in nazionale: prima di lui ci erano riusciti solo Puskás, Kocsis, Klose, Gerd Müller e Keane.
La Svezia è la settima squadra che centra la quinta qualificazione su cinque agli Europei nel nuovo millennio: nelle precedenti 10 edizioni ci era riuscita solo due volte...

Slovenia-Ucraina 1-1 (11’ Cesar, 97’ Yarmolenko)

L’orgoglio della Slovenia non è sufficiente a ribaltare la pesante sconfitta maturata a Leopoli. Eppure Cesar (ammonito dopo una manciata di secondi dall’inizio) aveva regalato una partita con il gol a freddo dell’1-0: è l’11’ quando il difensore del Chievo segna di testa da zero metri (terzo centro per lui negli ultimi 6 match in nazionale). A inizio ripresa, Konoplyanka costringe Handanovic alla grande parata, ma lo scatenato Cesar, da vero capitano, va a un passo dal bis, sempre di testa.
L’arbitro Cakir ha il merito di tenere in mano una gara tesissima ed estrae un inevitabile cartellino rosso solo al 92’ ai danni di Brecko. In campo aperto, al 97’, Yarmolenko insacca l’1-1 che premia l’Ucraina, alla terza partecipazione a una fase finale dopo il Mondiale 2006 e l’Europeo 2012.
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