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Le 5 verità di Grecia-Italia: il progetto di Mancini va a gonfie vele

Stefano Silvestri

Aggiornato 09/06/2019 alle 08:14 GMT+2

La nazionale timida e senza gioco, quella che faticava anche contro le piccole, ha lasciato spazio a una squadra sbarazzina e brillante. E, partita dopo partita, spuntano nuovi elementi utili alla causa azzurra: ad Atene è toccato all'ottimo Emerson Palmieri.

Mancini in Grecia-Italia

Credit Foto Getty Images

1) Sì, il progetto di Mancini prosegue a gonfie vele

C'era una volta un'Italia brutta, timida, impaurita, ombra di se stessa e del glorioso passato che l'accompagnava. Una vita fa. L'avvento di Roberto Mancini sulla panchina azzurra ha riportato orgoglio e fiducia a una nazionale ferita, che poco più di un anno e mezzo fa toccava il punto più basso della propria storia e oggi, finalmente, può guardare con fiducia al presente e al futuro. L'operazione piedi buoni va avanti che è una meraviglia, accompagnata ora anche da una concretezza sotto porta sconosciuta fino a qualche settimana fa. Guardare giocare l'Italia, oggi, è un piacere. Complimenti al Mancio, complimenti ai ragazzi da lui scelti per portare avanti il progetto Euro 2020. Siamo ancora agli inizi, ma la strada è quella giusta.
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Grecia-Italia - UEFA Euro 2020 Qualifier - Getty Images

Credit Foto Getty Images

2) Non è scarsa la Grecia: è forte l'Italia

Si dirà: ma la Grecia era davvero poca cosa. Giusto. Ma lo erano anche gli Azerbaijan, le Albanie e le Macedonie che, nel recente passato, ci facevano penare costringendoci a vittorie sofferte, brutte e risicate. La verità è che l'Italia, oggi, si comporta da Italia. Imponendosi contro avversari meno quotati invece di subirne passivamente le iniziative, impedendone la reazione attraverso un possesso palla costante e qualitativo. E poi, è anche e soprattutto una questione di mentalità: come ha sottolineato l'incontentabile Mancini al termine della gara, "l'aspetto più importante è che non abbiamo fatto il quarto nel secondo tempo". Capito?

3) Che bravo Emerson: l'Italia ha risolto il problema della fascia sinistra?

Spinazzola e Biraghi tornano a casa anzitempo per infortunio? Nessun problema: in campo va Emerson, protagonista col Chelsea di un ottimo finale di stagione e giustamente premiato da Mancini con la chiamata in azzurro. Il terzino italo-brasiliano, tra i migliori con le sue sgroppate continue, si propone ora come soluzione a lungo termine al problema della fascia sinistra: fetta di campo che negli ultimi anni non ha mai trovato un padrone indiscutibile, dovendo spesso affidarsi a destri adattati (Darmian, De Sciglio, Spinazzola). Tocca all'oriundo, bravo a dare una svolta alla propria carriera dopo gli inizi difficoltosi al Palermo e alla Roma, confermare le ottime sensazioni lasciate durante i 90 minuti contro la Grecia.
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Emerson contro Manolas in Grecia-Italia

Credit Foto Getty Images

4) Capitolo centravanti, questione aperta per Mancini

Se il centrocampo dei piedi buoni Barella-Jorginho-Verratti dà garanzie, se Emerson è la bella sorpresa della serata ateniese, se Insigne mostra di avere ancora il piede caldo, il principale punto interrogativo di Mancini continua a essere legato al ruolo di centravanti. Ieri sera ricoperto da un Belotti a secco dal punto di vista realizzativo, ma bravissimo nel ruolo di rifinitore. Anche il torinista, insomma, può reclamare il proprio spazio dopo essere stato spesso lasciato a casa dal ct. In un'Italia che va delineandosi sempre più, la posizione di punta centrale resta in sospeso: in corsa c'è il Gallo, c'è Immobile, c'è Quagliarella e, perché no?, anche Mario Balotelli. Tanti concorrenti per la maglia numero 9 ma, al momento, nessun proprietario vero.
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Belotti e Mancini in Grecia-Italia

Credit Foto Getty Images

5) Questa volta niente sorprese: è un girone da vincere

Non c'è la Spagna sul nostro cammino, questa volta. L'avversaria più insidiosa, almeno guardando il nome, si chiama Bosnia. Ma se Dzeko e compagni cadono in Finlandia allontanandosi ulteriormente dai primi due posti, significa che la strada verso Euro 2020 è spianata. Martedì, proprio contro i bosniaci all'Allianz Stadium di Torino, gli azzurri hanno la ghiotta opportunità di scavare un solco ancora più profondo sulle inseguitrici.
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