Chi è Mateo Retegui, il nuovo attaccante della Nazionale di Mancini
DaEurosport
Aggiornato 23/03/2023 alle 19:58 GMT+1
QUALIFICAZIONI EURO 2024 - Nella partita inaugurale del Girone C di qualificazione contro l'Inghilterra allo stadio Maradona di Napoli, il ct azzurro Roberto Mancini lancia dall'inizio il 23enne attaccante del Tigre (in prestito dal Boca Juniors) al debutto assoluto in Nazionale: scopriamo più da vicino il volto nuovo nell'attacco azzurro.
La questione centravanti è decisamente annosa in casa Italia e negli ultimi tempi la situazione si è fatta ancora più critica. "Ci sono problemi seri, non ce n'è uno che gioca titolare" ha detto Roberto Mancini, che ha perso anche Ciro Immobile, il giocatore che negli ultimi anni era stato l'uomo di riferimento in quel ruolo. Il commissario tecnico azzurro ha avvertito perciò la necessità di guardarsi intorno più del solito e ha deciso di puntare su un nome nuovo, anzi nuovissimo considerato che - fino a pochi giorni fa - era un perfetto sconosciuto: si tratta di Mateo Retegui, che debutterà in maglia azzurra da titolare nella sfida contro l'Inghilterra valida come prima giornata del Girone C di qualificazione agli Europei 2024. Ma chi è Mateo Retegui?
Mancini: "Retegui mi ricorda il primo Batistuta"
Nato a San Fernando (provincia di Buenos Aires) il 29 aprile 1999, gioca nel Tigre ma è di proprietà del Boca Juniors. È arrivato nel club gialloblù nel 2016, dopo avere militato nelle giovanili nel River Plate. Prima del Tigre, ha giocato in prestito anche nell'Estudiantes e nel Talleres. Attaccante forte fisicamente (186 centrimetri d'altezza per 80 kg) e molto abile nel gioco aereo, ha segnato 6 gol in 7 partite in questo primo scorcio di Superliga argentina. La scorsa stagione, invece, ha siglato 23 reti in 42 presenze complessive. È figlio di Carlos "El Chapa" Retegui, commissario tecnico di hockey su prato capace di vincere l'Olimpiade di Rio de Janeiro nel 2016. È soprannominato 'Chapito'. Mancini si è espresso su di lui in questi termini: "È un centravanti classico, vedo che molti lo paragonano a Denis. Io mi ricordo quando Batistuta arrivò in Italia, lo ricorda... Chiaramente è un ragazzo giovane e ha bisogno di tempo e di crescere. Ma credo non ci metterà molto ad ambientarsi".
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