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Qualificazioni Euro 2024 - Italia, Jorginho: "Rigori? Sarei pronto a calciarli, non mi tirerei indietro"

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 14/11/2023 alle 16:09 GMT+1

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - Il centrocampista dell'Arsenal è tornato nel gruppo della Nazionale ed ha ottime chance di scendere in campo dal 1' contro la Macedonia del Nord. Gli errori dal dischetto contro la Svizzera sono il passato. Come ha dichiarato in conferenza stampa, non si tirerebbe indietro se avesse la possibilità di calciare altri rigori.

Spalletti: "Qualificazione? Io non temo nulla e nemmeno i ragazzi..."

Jorginho sarà il playmaker dell'Italia nelle due sfide decisive contro Macedonia del Nord e Ucraina. La situazione di emergenza a centrocampo e le prestazioni incoraggianti del centrocampista dell'Arsenal hanno convinto Luciano Spalletti a richiamarlo in Nazionale. Tassello importante del gruppo campione d'Europa, la sua storia in azzurro è stata macchiata dai due rigori sbagliati contro la Svizzera nel cammino di qualificazione ai Mondiali del 2022. Se ne avesse trasformato anche solo uno, l'Italia sarebbe volata in Qatar. L'ex Napoli però sembra aver rimosso i brutti ricordi, ed ha lanciato un messaggio al CT: "Se capita e tocca a me assolutamente non mi tirerei indietro, sarei pronto per poter aiutare. Non sta a me decidere, ma se tocca a me assolutamente sì, senza problema".

Sui punti di sutura in testa

"Di testa ci vado poco... E' stata una contusione superficiale, mi sento benissimo".

Su Spalletti

"Mi ha accolto bene, mi ha fatto piacere mi abbia richiamato. Siamo molto motivati per queste partite, per andare dove vogliamo andare. Mi ha chiesto solo cose di campo, cosa si aspetta da me e cosa devo fare per il bene della squadra, ovvero controllarla, dare indicazioni e fare il gioco propositivo che vogliamo fare".

Sull'Inghilterra e la Premier League

"L'Inghilterra è sempre favorita, sento sempre che sono i favoriti. Hanno una grande squadra con grandi talenti, ma per vincere serve di più del talento. Dobbiamo sempre rispettare una grande squadra. Poi è vero che la Premier è bellissima, ma anche la Serie A lo è e durante le partite può succedere di tutto, soprattutto nelle gare più sentite".

Sul ritorno in Nazionale

"No, sinceramente non ho mai pensato di non tornare in Nazionale. Sento che ho ancora tanto da fare con l'Italia, cercherò sempre di fare di tutto per aiutare la Nazionale e il mister. Ciò che ho sentito durante l'Europeo lo voglio risentire, per me è importante dare gioia al popolo".
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La delusione di Jorginho dopo la sconfitta dell'Italia contro la Macedonia del Nord negli spareggi per la qualificazione ai Mondiali

Credit Foto Getty Images

Sulle differenze tra calcio inglese e italiano

"Credo che ci sia una intensità più alta in Inghilterra. Ma credo sia un fatto di cultura, la partita in Italia è più una partita a scacchi. Più pensata. Mentre in Inghilterra la partita è più istintiva, si buttano sempre a tutta e magari a volte senza pensarci tanto. Quella è un po' la differenza".

Sul possibile ritorno in Serie A

"Sono molto in dubbio, vorrei tornare ma non so quale può essere il momento giusto. Voglio tornare sì, ma non so quando, sento di avere ancora cose da fare all'Arsenal. Per me è sempre bello giocare all'Olimpico, speriamo sarà pieno e non vedo l'ora, non ho nessun blocco, zero".

Sui suoi possibili eredi

"Non lo so sinceramente. Ci sono tanti giovani che stanno emergendo e sicuramente verrà fuori qualcuno. Per adesso dovete accontentarvi di me...".

Sul ruolo

"Cosa serve? Mettere la squadra davanti e far diventare le cose più semplici ai compagni, questo è il ruolo del regista. Devi far giocare bene chi è al tuo fianco, bisogna semplificare le cose per gli altri".

Sui dialoghi con Spalletti e le similitudini con Arteta

"Ci siamo sentiti, mi ha spiegato che le sue scelte erano basate sul fatto che stavo giocando un po' meno. Ci tengo tanto a essere qui, la chiamata è arrivata e sono molto contento. Similitudini tra Spalletti e Arteta? Sì, ci sono e sono basate sulle mie caratteristiche. Mi chiedono di proporre calcio".

Sulla Macedonia del Nord

"Cosa mi aspetto? Un'avversaria chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".

Sui leader di questa Nazionale

"Ce ne sono. Ogni volta che c'è un cambiamento, che arrivano altri giocatori nuovi, devono crescere. Ci sono giocatori di grande personalità che possono lasciare il loro marchio della Nazionale facendo tante belle cose. Di Lorenzo, Cristante, Locatelli, sono giocatori che stanno venendo fuori con grande personalità".

Sul confronto tra Mancini e Spalletti

"Non mi piace molto fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grande esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e posso dare alla squadra. Non credo sia una Nazionale tanto diversa, tutti e due gli allenatori vogliono proporre un bel calcio, di possesso palla e belle giocate con una squadra alta. Sono molto simili".

Sull'Arsenal

"Ci vuole sempre tempo quando cambi squadra, ma i primi sei mesi all'Arsenal non sono stati negativi, anzi. Ovviamente ci vuole del tempo per capire meglio i meccanismi, Arteta ti dà un miliardo di informazioni ma sono felicissimo lì".
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