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Jorginho e Gabbiadini, le new entry a cui Ventura si affida per portare l'Italia ai Mondiali

Stefano Dolci

Pubblicato 13/11/2017 alle 14:35 GMT+1

Nella partita in cui l'Italia è chiamata a rimontare la Svezia ed è chiamata ad evitare una clamorosa eliminazione dal mondiale in Russia, Ventura si affiderà a due giocatori finora snobbati quasi completamente durante il suo biennio azzurro: Jorginho, fino a due mesi fa era ritenuto inadeguato al progetto tattico ma sarà il regista azzurro, mentre a Gabbiadini si chiederanno i gol per l'impresa.

Jorginho, Gabbiadini, Italia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

L’ultimo Italia-Svezia lo decise un oriundo Citadin Martins Eder, fu la sua vittoria che permise all’Italia di Conte di battere gli armadi scandinavi e di blindare il primo posto nel girone del’Europeo 2016. Questa sera per evitare l’apocalisse e l’onta di un Mondiale senza la Nazionale tetra campione, l’Italia spera nelle geometrie, nelle invenzioni e nel sangue glaciale di un italiano d’adozione nato in Brasile e finora rimasto ai margini della squadra: Jorge Luiz Frello Filho, meglio conosciuto come Jorginho, il debuttante a cui il ct Ventura ha deciso di affidare le chiave della mediana nella notte in cui non sono ammessi errori.

Da emarginato a salvatore della patria

Mi piace che Jorginho ci tenga molto a giocare con la Nazionale, a far parte del gruppo. È il miglior metodista del campionato italiano, ma noi giochiamo senza questo ruolo (Giampiero Ventura, 22 settembre 2017)
Si dice che cambiare idea sia sinonimo di umiltà, intelligenza e coraggio e Ventura con il regista del Napoli di Sarri ha scelto di fare mea culpa, convocandolo per questo doppio impegno playoff. In pochi però si attendevano di vederlo in campo dal primo minuto a San Siro, al posto di un uomo esperto e che ha già vissuto grandi partite in azzurro come Daniele De Rossi, in una mediana a cinque assolutamente inedita con Florenzi e Paroli interni e Candreva e Darmian esterni di fascia. Il nativo di Imbituba, che prima di rispondere alla chiamata dell'Italia di Ventura un po' ci ha sperato di rientrare nei pensieri del ct del Brasile Tite, è diventato il miglior regista basso della Serie A giocando in un centrocampo a tre, in una squadra che cerca attraverso il possesso palla, gli automatismi perfetti, i tocchi corti, triangolazioni chirurgiche e il pressing alto ed insistente cerca di scardinare le difese avversarie e segnare caterve di gol. L’Italia attuale è quanto di più lontano ci sia da una squadra organizzata e omogenea, una squadra che non si muove senza palla e che contro la Svezia ha fatto appena due tiri in porta e creato gli unici pericoli con i cross dal fondo dei suoi esterni. Al metodista Jorginho si chiede di fare l’Harry Potter, tirare fuori la bacchetta magica, ravvivare una manovra di gioco stagnante ed inesistente e tramutare la sua prima gara gara ufficiale in azzurro (prima di stasera le uniche due comparsate di Jorginho in azzurro erano state due amichevoli ai tempi della gestione Conte, ndr) in una fiaba da oscar.

Gabbiadini, meno di mezzora con Ventura ma titolare a San Siro

Siamo al paradosso puro, ma d’altronde sembra illogico anche rinunciare ai guizzi, alla velocità e agli strappi di Insigne ed El Shaarawy (due fra gli elementi più in forma di Napoli e Roma) e chiedere i gol qualificazione a Manolo Gabbiadini, attaccante che ha giocato l’unica partita da titolare in azzurro oltre due anni fa con Conte ct (Italia-Malta 1-0) e a cui Ventura ha finora concesso appena 27’ nelle gare di qualificazione mondiale.
Attaccanti ItaliaPresenze (gol) campionatoMedia gol/minuti giocati
Ciro Immobile (Lazio)11 (14)1 gol ogni 70'
Simone Zaza (Valencia)11 (9)1 gol ogni 95'
Federico Bernardeschi (Juventus)9 (2)1 gol ogni 113'
Eder (Inter)9 (1)1 gol ogni 114'
El Shaarawy (Roma)9 (3)1 gol ogni 191'
Gabbiadini (Southampton)11 (3)1 gol ogni 221'
Belotti (Torino)9 (3)1 gol ogni 270'
Insigne (Napoli)12 (3)1 gol ogni 340'
Il 25enne attaccante di Calcinate in questa sua seconda annata al Southampton ha finora messo a segno solo 3 gol in 11 presenze (media gol: 1 rete ogni 221’): nulla di trascendentale se confronto con altri attaccanti in rosa. Ventura però lo ha visto bene e si giocherà tutto con l’ex napoletano. Ancora una volta si torna nel campo dell’azzardo e del paradosso ma d’altronde anche immaginarsi un Mondiale senza l’Italia sembra assurdo e ci sono 90’ per evitare che diventi una triste realtà.
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