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Milan-Sampdoria 0-1

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Aggiornato 26/08/2012 alle 20:09 GMT+2

Il Milan perde nel deludentissimo debutto in campionato: Costa decide l'1-0 con una splendida incornata al 59'. Non basta l'esordio di Pazzini nel finale, i rossoneri non vanno oltre due pali colpiti da Yepes (65') e Boateng (90'). (foto AP/LaPresse)

Flamini Robinho Costa Milan Sampdoria 2012 AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Esaltazione e sconforto. Sensazioni forti e opposte tra di loro nei 90' che hanno aperto la nuova stagione di San Siro. La gioia è tutta della Sampdoria, che nel giro di una settimana ha battuto a domicilio prima il Barcellona e poi il Milan. La depressione è tutta rossonera, con il Diavolo reduce dal calciomercato più triste degli ultimi anni sconfitto proprio dai blucerchiati con un 1-0 dolorosissimo. Altro che Giampaolo Pazzini, a decidere tutto è Andrea Costa con un colpo di testa micidiale sugli sviluppi di un corner (59'). La Sampdoria può esultare, al Milan non resta che sperare negli ultimi giorni di mercato per mettere qualche toppa a una coperta che sembra inverosimilmente corta.
PAZZINI E MAXI LOPEZ DALLA PANCHINA - Massimiliano Allegri riparte dal 4-3-1-2, unica certezza in una formazione completamente stravolta rispetto all'anno scorso e priva di altri sei infortunati (Abate, Ambrosini, Didac Vilà, Muntari, Pato e Strasser). In difesa il tecnico rossonero si affida al duo Bonera-Yepes come coppia centrale con De Sciglio e Antonini esterni. Montolivo parte in cabina di regia con il fosforo di Flamini e Nocerino sugli interni, mentre in prima linea El Shaarawy viene preferito al grande ex Pazzini. Ciro Ferrara recupera soltanto in parte un altro ex come Maxi Lopez, che parte dalla panchina lasciando spazio in prima linea nel 4-3-3 doriano a Eder, con Estigarribia e Kristicic a completare la prima linea. A mancare sono l'infortunato Juan Antonio e gli squalificati Da Costa e Pozzi, mentre a De Silvestri viene preferito Berardi sull'out destro difensivo. Poli riparte da San Siro dopo i sei mesi passati all'Inter e trova spazio da interno sinistro in un centrocampo con Tissone davanti alla difesa e Obiang in mediana.
BRUTTO MILAN, LA SAMP CI PROVA - Caldo asfissiante, ritmi bassi e poca classe da centrocampo in avanti. Lo spettacolo a San Siro è quasi tutto sugli spalti, dove i tifosi rossoneri si divertono a mandare messaggi all'ex Cassano e alla dirigenza ("31 agosto, attendiamo fiduciosi", lo striscione inequivocabile). Ben presto l'atteggiamento tattico degli uomini di Allegri si traduce in un 4-3-3 con Robinho ed El Shaarawy larghissimi e Boateng a muoversi da "falso nueve". Il modo peggiore per attaccare una difesa arcigna come quella imbastita da Ferrara. La Samp, infatti, tiene il campo a meraviglia e rischia di far male in contropiede. Le occasioni, in sostanza, sono tutte degli ospiti che al 10' potrebbero già andare in vantaggio con Eder, che ruba palla a un impacciato Bonera per poi subire il tackle dello stesso centrale rossonero. Al 36' è invece Montolivo (lento e senza punti di riferimento in avanti) a regalare un pallone interessante a Obiang al limite dell'area, ma lo spagnolo calcia alto. E nel recupero ancora Eder per poco non fa male su un altro errore di Bonera. Si va all'intervallo tra i fischi di San Siro, con un Milan ai limiti dell'inguardabile, incapace di concludere in porta in un tempo intero.
COSTA DECIDE, PAZZINI NON BASTA - Il secondo tempo si apre con un Milan all'arrembaggio. Robinho passa a destra e sembra in grado di incidere maggiormente con un paio di conclusioni tentate nei primi cinque minuti della frazione. Al 55' Allegri toglie un evanescente El Shaarawy per concedere il debutto a Pazzini, ma la vera notizia arriva al 59', quando Costa anticipa Bonera di testa e insacca di testa il gol dell'1-0 sugli sviluppi di un corner nato da una palla persa da Boateng a centrocampo. Allegri è costretto a togliere subito Robinho per mettere Emanuelson (problemi alla coscia destra per il brasiliano), mentre al 75' entra anche Constant al posto di uno spento Nocerino. Il Milan aggredisce il fortino blucerchiato, eppure l'occasione migliore arriva soltanto su un corner dalla destra con Yepes che colpisce il palo al 65'. Ferrara getta nella mischia Maxi Lopez per Estigarribia (74') e Soriano per Eder (75'), la Sampdoria soffre il giusto e alla fine porta la seconda impresa della settimana in porto. Per il Diavolo non è serata, come il secondo legno della partita (colpito da Boateng con un gran destro da fuori al 90') testimonia ampiamente. Vince il Doria, il Milan parte nel peggiore dei modi possibili.
DIAVOLO AL PALO, GRANDE SAMP - Un ritorno pazzesco per i blucerchiati, che alla prima partita in Serie A dopo un anno di assenza fanno subito il colpo grosso. Tanto contropiede e abnegazione in fase difensiva, ottime coperture e un Obiang stratosferico a centrocampo. Quanto è bastato per portare a casa tre punti pesantissimi su un sipario come quello di San Siro. E il Milan? Male, malissimo. Difesa sbrindellata, Montolivo imbarazzante in cabina di regia e attacco del tutto inconsistente (con o senza Pazzini). L'unica notizia positiva è la prestazione matura e di qualità di De Sciglio a destra. Ma, d'altronde, che fosse un Diavolo in tono minore era chiaro a tutti. Va in archivio la prima grande sorpresa del nuovo campionato, la seconda sconfitta al debutto per il Milan negli ultimi dieci anni (l'ultimo ko è l'1-2 a San Siro del Bologna nel 2008). Fino al 31 agosto, però, c'è qualche speranza di invertire la rotta. Forse.
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