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Italiani in fuga

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DaEurosport

Pubblicato 01/08/2007 alle 11:51 GMT+2

Dopo bomber e campioni del mondo, anche i giovani talentuosi di casa nostra fanno la valigia

Dopo i bomber di razza, dopo i campioni del mondo, anche i giovani di prospettiva: il calcio italiano diventa merce d'esportazione a tutto tondo, coinvolgendo giocatori di ogni tipo e campionati che fino a qualche anno fa sarebbero stati sdegnosamente snobbati.
Le partenze nelle scorse settimane di Bianchi, Lucarelli, De Sanctis, Abbiati, Donati, Toni e Grosso sono state integrate nelle ultime ore da altre cessioni eccellenti. Ma se per Francesco Coco l'imminente avventura al Saint-Etienne rappresenta l'unica via d'uscita da un cliché che finora gli ha rovinato la carriera, le partenze di Giuseppe Rossi e Graziano Pellè, pilastri dell'Under 21 di Casiraghi, affondano le radici in svariate motivazioni.
Soldi, innanzitutto: Villareal e perfino AZ hanno presentato offerte irrinunciabili, sia per le società sia per i giocatori, mettendo a nudo la difficoltà oggettiva dei club italiani nel competere con l'estero anche nel medio livello. Ma il vil denaro da solo non spiegherebbe la scelta di due ragazzi che in fondo vivono in un'epoca dove i loro coetanei partono per l'Erasmus e viaggiano da un capo all'altro d'Europa senza sentire più di tanto la nostalgia di casa. Senza contare l'aspetto tecnico, con la Liga e la Eredivisie che sembrano due campionati tagliati a pennello per esaltare le loro qualità.
In questo quadro, non poteva mancare l'eccezione, quell'Arturo Lupoli che ha fatto il percorso inverso, rinunciando da tempo al rinnovo con l'Arsenal per accasarsi alla Fiorentina. Teniamocelo stretto, prima che cambi idea anche lui.
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