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L'Inter rallenta

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Pubblicato 28/01/2008 alle 13:09 GMT+1

La Roma supera il Palermo, l'Inter pareggia a Udine e il campionato si riapre. Ora, infatti, sono cinque i punti di vantaggio dei nerazzurri sui giallorossi

Più che di campionato riaperto, è meglio parlare di campionato meno chiuso, perché se è vero che la prima giornata di ritorno ha frenato lo scatto dell'Inter, consentendo alla Roma di rosicchiare due punti comunque pesanti, allo stesso tempo 5 lunghezze di vantaggio rimangono un margine piuttosto solido per la capolista, come ha detto lo stesso Spalletti, volendo subito allontanare facili e pericolose illusioni.
Ciò nonostante, i temi portati dal week-end non sono da trascurare: la Roma ha imparato a vincere anche quando non le viene concesso di fare spettacolo, anche quando il suo capitano celebrato prima della gara non riesce a trovare gli spazi per incidere, anche quando si deve fare con un guizzo di astuzia e una partita improntata sulla solidità più che sul divertimento.
Solidità che ha mostrato anche l'Inter a Udine, perché il trappolone friulano ormai è una costante per Mancini, e perché la situazione dopo un quarto di gara poteva legittimamente far pensare al peggio. In 10 contro 11 mobilissimi avversari, l'Inter ha dimostrato da una parte di avere ancora qualche problema nel calarsi in partita, ma rispetto alle ultime due gare di campionato contro Siena e Parma è uscita prepotentemente alla distanza, ribaltando nell'ultima mezzora le indicazioni di un campo che per un tempo abbondante aveva visto imperversare l'Udinese, almeno fino al momento del tiro.
Merito di un Ibrahimovic sempre più straripante, di un Cambiasso che nonostante qualche inusuale imprecisione nei 16 metri avversari rimane un incursore con pochi eguali, e di una squadra in generale che paradossalmente, nonostante il mezzo stop dopo 8 vittorie consecutive, appare in crescita costante.
E in ottica futura piacciono il ritorno graduale ma a salire di Vieira e l'affidabilità ormai completa di Materazzi, meno magari gli errori del Jardinero Cruz, che non rimaneva a secco per tre gare consecutive di campionato da oltre un anno.
Chiusa obbligatoria per l'ennesimo capitolo di polemiche arbitrali: la 20a giornata ha dimostrato come la penalizzazione da parte degli arbitri sia casuale, visto che stavolta si parla di espulsione severa per Rinaudo a Roma così come per Cesar a Udine e di gol ingiustamente annullato ad Ibrahimovic, prova palese che non esistono complotti bensì una sempre più diffusa inadeguatezza dei fischietti.
E dispiace sentir parlare di "terrorismo arbitrale" da parte del Presidente di Lega Matarrese: che i toni siano esagerati non c'è dubbio, così come sul fatto che gli errori, determinanti e trasversali, siano sempre troppi.
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