Cagliari-Atalanta 3-0

Non c'è due senza tre, si dice. Il Cagliari lo sa e non fa eccezione. Così, dopo le vittorie con Genoa e Lazio, arriva il terzo successo in una settimana, un 3-0 inflitto all'Atalanta tra le mura domestiche. Al Sant'Elia è una festa al quadrato. Perché si celebra la 1000a partita degli isolani in Serie A con il successo numero 300 e perché i rossoblù possono sorridere per l'esplosione di Nenè, l'attaccante brasiliano che ha segnato la prima doppietta in massima divisione. Per l'Atalanta, invece, arriva il secondo ko nel giro di quattro giorni. Se a Livorno gli orobici non avevano giocato male e avevano pagato per un errore di Consigli, questa volta da salvare c'è ben poco.

TUTTI ALL'ATTACCO - Massimiliano Allegri conferma il classico 4-3-1-2 nella prospettiva più offensiva possibile. Lazzari va così a fare l'interno di centrocampo, con Cossu a supporto di Nenè e Matri. Solo panchina per Dessena e Jeda. Antonio Conte non si muove dal 4-4-2 e propone Padoin da terzino destro, con Madonna ala e Radovanovic interno. Davanti, ecco il solito duo Doni-Tiribocchi. Il Cagliari insegue la terza vittoria in una settimana, il modo migliore per festeggiare la millesima partita in Serie A. L'Atalanta ha invece l'obbligo di riscattare il primo ko della gestione Conte, maturato mercoledì sera a Livorno. Nessun calcolo, dunque.

CONCRETEZZA ZERO, CINISMO A MILLE - La partita si sviluppa su binari tutto sommato insoliti. Entrambe le formazioni giocano a viso aperto, sviluppando a tratti buone trame. Il Cagliari controlla di più la manovra, l'Atalanta va con fiammate in ripartenza. Ma le due squadre si inceppano negli ultimi venti metri. Di occasioni da gol, così, non ve n'è neanche l'ombra sino alla mezz'ora. E la copertina è tutta per gente che a centrocampo si danna l'anima, come Biondini, Cossu, Guarente e Madonna. La partita si sblocca al 33'. Corner per il Cagliari battuto da Cossu, Nenè salta smarcato e Consigli va a vuoto. Colpo di testa facile facile ed è 1-0. La colpa è da dividersi tra la retroguardia e il portiere orobico, protagonista di un'altra topica dopo quella di Livorno. Passano tre minuti e Nenè raddoppia. Bellini si fa bere da Cossu a sinistra, Peluso non copre sul cross. E il brasiliano arriva come un falco segnando la prima doppietta in Serie A, quarto gol in stagione. L'Atalanta subisce il contraccolpo psicologico ma al 43' ha la prima occasione dal match, con una gran punizione dai 25 metri di Doni. Il tiro si schianta sul palo, prima che Marchetti trovi la deviazione d'istinto. Nel primo minuto di recupero arriva il 3-0. Lob di Matri per Lazzari, interviene in modo scomposto Peluso ed è rigore. Dal dischetto va lo stesso Matri ed è tris. Il primo tempo si chiude così, con un capolavoro di cinismo in salsa isolana.

L'ATALANTA NON C'E' PIU' - Nella ripresa gli orobici iniziano nel peggiore dei modi. Il Cagliari non si ferma e cerca a più riprese il poker. Tra 50' e 55' Nenè e Matri vanno vicini al raddoppio in più di un'occasione. E fanno capire all'Atalanta che è meglio non scherzare con il fuoco. Radovanovic si infortuna alla caviglia e viene rimpiazzato da Caserta, mentre al 62' Conte risparmia Doni (sesto cambio in sette partite con il nuovo tecnico) e lo sostituisce con Ceravolo. Quanto meno, questa volta il capitano capisce e non protesta. Un minuto dopo, invece, Allegri regala la standing ovation a Nenè, rimpiazzato da Larrivey. Sono i titoli di coda del match. L'Atalanta non ne ha più, il Cagliari non vuol far male. E porta a casa il risultato senza impacci, portandosi a 16 punti in classifica. I nerazzurri restano fermi a 9.