Gattuso

Una nuova avventura al Sion dopo 10 titoli in 13 anni col Milan e qualche sassolino nelle scarpe (che adesso si pulisce da solo): "La società voleva trattenermi, ma Allegri non mi voleva più - ha detto Gattuso intervistato a Zurigo da "La Gazzetta dello Sport" - Quando qualcuno come l'allenatore ti fa capire che ti preferisce da dirigente o per dare una mano nello spogliatoio allora sai che c'é? Io me ne vado. Una stretta di mano senza rancore, perché sono molto orgoglioso". Gennaro Gattuso è fatto così: prima o poi arriva il tackle.

"IL MILAN HA VENDUTO I MIGLIORI DELLA SQUADRA" - Schietto e sincero lo è sempre stato e ora Gattuso può parlare da tifoso ("al Milan sei su un altro pianeta") e dire quello che i tifosi rossoneri stanno pensando all'unanimità: "Senza Thiago Silva e Nesta la difesa non ha punti di riferimento, Ibrahimovic vince da solo almeno 10 partite. Fossi in Allegri farei fatica a dormire". Non è tutto, ovviamente, perché per l'ex-Nazionale italiano "Il Milan non può giocare la Champions League solo per partecipare e vedere dopo tanti anni un ridimensionamento così è un vero shock" per uno come Gattuso che la maglia rossonera se l'è sentita "cucita addosso".

"I TIFOSI VOGLIONO CHIAREZZA" - Per Gattuso "Non può essere rimproverato Berlusconi dopo quello che ha fatto in questi 26 anni, ma bisogna essere chiari e dire le cose come stanno: si fanno sacrifici per due-tre anni e poi si torna a spendere, perché se le persone perdono il lavoro non c'è la necessità di spendere per una squadra di calcio".

NUOVA VITA E MANICHE RIMBOCCATE - Il ridimensionamento è doppio, per il Milan e per la "nuova vita" di Gattuso in svizzera: "Qui ho azzerato tutto, mi porto la borsa da solo, devo ricordarmi il grasso per pulire le scarpe e cambiarmi i tacchetti, pensare alle piccole cose, come il muratore che va a lavorare. Se mi dimentico qualcosa posso incazzarmi solo con me stesso e se ti fai una fasciatura alla caviglia ti guardano storto perché costa". E' il Gattuso style, difficile pensarlo accomodante e seduto sugli allori.

IL CONSIGLIO: "IMITARE LA JUVE" - Ripartire si può e la Juventus - in pochi anni dall'inferno Calciopoli al purgatorio Serie B fino al paradiso scudetto e al ritorno in Champions - l'ha dimostrato grazie al carisma di Antonio Conte, "Uno che è malato di calcio e che quando giocava era un gatto attaccato ai maroni" - assicura Gennaro! Il modello, che anche per il campione del mondo 2006 deve passare dallo stadio di proprietà, è chiaro e non va ulteriormente interpretato: "Due grandi campioni, Pirlo e Buffon, e gli altri tutti a vomitare fatica". Sarebbe stato più semplice ancora insieme a Gattuso, inarrivabile campione di fatica.