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Da Marquinhos a Manolas: Roma regina delle plusvalenze, ma si vincerà mai lo Scudetto con Pallotta?

Luca Stamerra

Aggiornato 28/06/2017 alle 02:23 GMT+2

Dall'arrivo di Pallotta ad oggi sono tantissime le plusvalenze fatte dalla Roma che ha messo a posto i propri bilanci ogni estate con importanti operazioni in uscita. Da Borini, Marquinhos e Lamela, passandro per Benatia, Gervinho, Romagnoli e Pjanic. Questo sarà l'anno degli addii di Salah, Manolas e Paredes, una Roma che continua a vendere ma mai a competere seriamente con la Juventus.

Esultanza Manolas, Roma-Carpi, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Dopo Salah, si avvicinano anche le cessioni di Manolas e Paredes. Dal punto di vista economico sono altre due operazioni perfette poiché lo Zenit pagherà una cifra vicino ai 65 milioni, bonus esclusi; considerando che Manolas venne pagato dalla Roma 13 milioni, mentre Paredes fu acquistato per una cifra intorno ai 6,25 milioni con un'operazione in sintonia con il Chievo. Plusvalenze importanti, soprattutto se contiamo anche quella di Salah che è stato ceduto per 42 milioni al Liverpool (con bonus la cifra potrebbe raggiungere i 50 milioni), a fronte dei 20 milioni spesi per acquistarlo dal Chelsea. Qui stiamo parlando però di cifre, di economia, non di operazioni dal punto di vista tecnico. Tutte queste uscite vanno, inevitabilmente, ad indebolire la squadra che avrà a disposizione Di Francesco, già priva del portiere Szczesny, non riscattato dai giallorossi. Vien da chiedersi, ma qual è il reale obiettivo di questa Roma? Ridurre il gap con la Juventus per provare a vincere lo Scudetto o semplicemente qualificarsi con costanza alla Champions League? Sia chiaro, è un modello vincente anche quello, dal punto di vista del bilancio, ma dall'arrivo di Pallotta in poi, la Roma non ha mai dato veramente l'impressione di voler vincere lo Scudetto.

Marquinhos: la prima vera grande plusvalenza di Pallotta

Appena arrivato Pallotta, venne ceduto Borini che fece una sola stagione in giallorosso. L'attaccante italiano finì al Liverpool per 13,3 milioni, ma il vero 'colpo' in uscita di Pallotta fu quello di Marquinhos nell'estate successiva. Dopo una sola stagione, il difensore brasiliano fu ceduto al PSG per 31,40 milioni. Una cifra importantissima, considerando che fu acquistato per 'soli' 5,70 milioni nell'estate precedente dal Corinthians. Non ci si aspettava, però, una cessione così veloce da parte della Roma, che sembrava volesse costruire una squadra competitiva attorno a questi giovani di belle speranze.
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2013, Marquinhos, Roma, AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Lamela al Tottenham: qual è l'obiettivo della Roma?

Dopo Marquinhos, la Roma cedette un altro top player nella stessa estate. Ci fu l'addio a Lamela che, acquistato nel 2011, fu venduto al Tottenham Hotspur per 30 milioni. Un'operazione che fece molto piacere alla Roma, meno ai tifosi che sognavano in grande con l'argentino in campo. Quei soldi furono comunque spesi per Ljajić, che non riuscì ad essere all'altezza della situazione, mentre il Tottenham ebbe così semaforo verde per cedere Bale al Real Madrid.
L'operazione più costosa di sempre (prima di Pogba allo United), concretizzata grazie al sì della Roma per Lamela... L'obiettivo è chiaro, la Roma è il nuovo Porto, il nuovo Benfica: acquistare per rivendere al triplo o al quadruplo. Per questo ci fu l'importante 'acquisto' di Walter Sabatini che qualche plusvalenza l'aveva già messa a segno ai tempi del Palermo, tra Abel Hernández, Ilicic, Kjaer e Pastore...

Benatia al Bayern: altro pezzo della difesa che si stacca

L'addio di Marquinhos, permette comunque alla Roma di acquistare Benatia dall'Udinese. Un arrivo importante, che mette a tacere i malumori rispetto le cessioni dell'estate 2013. Quella di Marquinhos, a dire la verità, sembrava un'occasione che non si poteva rifiutare, e Benatia era il giusto investimento per essere competitivi ai livelli di Juventus e Napoli. Il risultato? Benatia farà una grande stagione, ma anche lui dura un solo anno in giallorosso, con il marocchino ceduto al Bayern nell'estate del 2014 per 28 milioni.
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Mehdi Benatia Roma 2013 AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Da Romagnoli a Pjanić: vendere per non smantellare la squadra

Anche nell'estate del 2015 va via una pedina importantissima: Romagnoli. Il difensore, cresciuto nel vivaio, era andato in prestito per farsi le ossa alla Samp e fu acquistato dal Milan per 25 milioni (rossoneri che acquistarono contestualmente anche Bertolacci); poi fu la volta di Pjanić nell'estate del 2016, un vero colpo al cuore visto che era parte centrale del progetto di Rudi Garcia prima e Spalletti poi. Si dirà che Pjanić abbia spinto per l'uscita di scena, per firmare con la Juventus, ma la Roma non ha battuto ciglio, potendosi intascare i 21 milioni della plusvalenza legata all'operazione del bosniaco.

La top 11 delle plusvalenze della Roma negli ultimi anni

Roma plusvalenze
Da Lamela e Marquinhos a Pjanic e Salah: tutte le maggiori e importanti plusvalenze della Roma. In 'squadra' anche Skorupski, vicino alla cessione a titolo definitivo

Salah, Manolas e Paredes addio: che Roma sarà quella di Di Francesco?

Le cessioni non finiscono. Anche nell'estate del 2017, la Roma perde tanto: Salah va il Liverpool per 42 milioni più bonus, a lasciare i giallorossi saranno anche Manolas e Paredes. Si dirà: ma queste cessioni sono per il fair play finanziario, si dirà; ma queste cessioni servono per trattenere giocatori come Nainggolan e Strootman, ma che futuro avrà così la Roma? Da ricordare anche la partenza di Szczesny, e non sono gli arrivi, o presunti tali, di Diego Alves, Berardi, Acerbi, Pellegrini, Defrel, Emerson Santos, Ghezzal e Karsdorp a darci l'impressione che questa Roma possa competere per lo Scudetto. Ogni estate è, quasi, la stessa storia, con plusvalenze milionarie per riportarsi in pari con il bilancio e mettersi qualcosa in tasca. Sabatini è stato un maestro in questi anni, nel corso di questa stagione è arrivato invece Monchi, riconosciuto a livello internazionale, come uno dei migliori ds per plusvalenze in tutto il Mondo. I conti cominciano a tornare...

Le plusvalenze della Roma da Pallotta ad oggi

GiocatoreAcquistato a*Ceduto a*Plusvalenza
Miralem Pjanić11 milioni nel 201132 milioni nel 2016+21
Marquinhos5,7 milioni nel 201231,4 milioni nel 2013+25,7
Érik Lamela17 milioni nel 201130 milioni nel 2013+13
Medhi Benatia13,5 milioni nel 201328 milioni nel 2014+14,5
Alessio Romagnolivivaio25 milioni nel 2015+25
Andrea Bertolaccivivaio20 milioni nel 2015+20
Gervinho8 milioni nel 201318 milioni nel 2016+10
Fabio Borini8,85 milioni nel 201113,3 milioni nel 2012+4,45
Mapou Yanga-Mbiwa8,61 milioni nel 20149,4 milioni nel 2015+0,79
Dodôparametro zero nel 20129 milioni nel 2014+9
Antonio Sanabria6,2 milioni nel 20147,5 milioni nel 2016+1,3
Tin Jedvaj5 milioni nel 20137 milioni nel 2014+2
totale plusvalenza+146,74 milioni
*dati transfermarkt

I tentativi di plusvalenze non andati a buon fine

Non sempre, però, la Roma è riuscita rivendere giovani di belle speranze a cifre importanti. Si ricordano negli anni, qualche operazione no da parte della Roma di Pallotta, cosa assolutamente normale visto i tanti tentativi fatti. Non andò benissimo con Nicolás López acquistato per un milione di dollari nel 2012, e ceduto per un milione di euro solo una stagione più tardi all'Udinese. Stesso discorso per Adem Ljajić, acquistato dalla Fiorentina per 11 milioni, preso per sostituire Lamela, ma dopo due stagioni molto discontinue finì in prestito all'Inter per poi essere ceduto al Torino per 8,5 milioni nel 2016 (con tanto di minusvalenza). La Roma ha cercato e trovato molti giovani, che non è riuscita però a valorizzare, tra questi ci sono Valmir Berisha (perso a 0 dopo averlo pagato 500 mila euro), Salih Uçan (due anni di prestito a 4,75 milioni), Tomás Vestenicky venduto a 100 mila euro, dopo averlo comprato per 300 mila nel 2014. Operazione così così anche quella di Rafael Tolói, che fu rispedito al San Paolo dopo solo sei mesi, mentre la peggiore che si ricorda è senz'altro quella di Iturbe: acquistato dal Verona per 24,5 milioni e vicino a lasciare la Roma con due anni di anticipo, con il giocatore che chiederebbe addirittura di rescindere il contratto per andare in Messico a costo 0.
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