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Facciamo i conti: Mancini secondo CT più pagato della storia della Nazionale

Enrico Turcato

Aggiornato 15/05/2018 alle 07:56 GMT+2

Solo Conte, che però aveva parte dell’ingaggio pagato dalla Puma, ha avuto uno stipendio più alto di quello che percepirà il prossimo allenatore azzurro: un contratto da 2 milioni di euro a stagione fino al 2020.

Roberto Mancini Facciamo i conti

Credit Foto Eurosport

Corteggiato, cercato, voluto fortemente soprattutto dal vice commissario della FIGC Alessandro Costacurta. Roberto Mancini è stato ufficializzato come nuovo allenatore della Nazionale italiana. Il CT ha accettato un taglio dello stipendio: con il club russo aveva firmato la scorsa estate un contratto di tre anni con l'opzione per altre due con ingaggio superiore ai cinque milioni di euro netti a stagione. Ora, in Nazionale, ne riceverà 2 milioni netti all’anno per un biennale, escludendo ovviamente tutto quello che costerà il suo staff (si parla di Andrea Pirlo come possibile vice-allenatore). Il 14 maggio Mancini finirà la stagione con lo Zenit, da quel momento dovrebbe cominciare il nuovo corso azzurro.

Solo Conte pagato di più (ma con l’aiuto della Puma)

Mancini percepirà un ingaggio comunque alto per un CT della Nazionale. Più di Prandelli, Lippi e Ventura. Una cifra inferiore soltanto a quella di Antonio Conte. Quando venne ufficializzato il tecnico pugliese (2014), come è noto, Carlo Tavecchio, fresco presidente al primo mandato, pur di assicurarsi il più grande parafulmine su piazza (si era in piena polemica post elettorale) oltre che l’allenatore italiano vincente del momento, mise in piedi un’architettura contrattuale biennale che rompeva col passato (1,3 milioni per Lippi), tanto da dover far ricorso al contributo indiretto decisivo dello sponsor Puma (circa il 50% della cifra). Di cosa si trattava? Di un ingaggio raddoppiato rispetto a quello precedente (1,7 milioni netti per Prandelli), più 2 milioni di bonus a obiettivo che portava la cifra prevista a 4,5 milioni netti, escluso lo staff, pagato a parte.
I CT azzurri più pagati
CTStipendio netto a stagione (milioni di euro)
Antonio Conte4,5
Roberto Mancini2
Cesare Prandelli1,7
Gian Piero Ventura1,5
Marcello Lippi1,3

Ventura ancora a libro paga, ma ora Mancini

Dopo Conte, c’è stato un ridimensionamento del budget per lo staff tecnico azzurro coinciso con l’arrivo di Ventura: prima un contratto biennale da 1,2 milioni netti poi il ritocco a 1,5 milioni, con prolungamento biennale (con clausola legata alla qualificazione mondiale), due mesi prima del tracollo svedese. L’ex CT resta a libro paga fino a giugno, pagato mensilmente per coprire gli 880 mila euro residui al 13 novembre scorso. Ora con Mancini un nuovo sforzo economico, tanto che il budget biennale previsto per il nuovo tecnico e il suo staff è di 10 milioni di euro lordi annuali (circa 5 netti, di cui ben 4 andranno a Mancini).
picture

Joachim Löw

Credit Foto Getty Images

Tanti CT più pagati, da Lippi in Cina a Low

Il commissario tecnico più pagato al mondo è un italiano. Marcello Lippi, che alla guida della Nazionale cinese percepisce 20 milioni annui. Uno stipendio clamoroso per un “maestro” che ha l’arduo compito di guidare un movimento in continua fase di stallo. Low dalla federazione tedesca percepisce 4 milioni di euro all’anno fino al 2020. Tite, CT del Brasile, percepisce poco meno di 3 milioni di euro, mentre Sampaoli ha un contratto con l'Albiceleste fino al 2022, con uno stipendio da 2,1 milioni di euro all'anno. Gareth Southgate incassa "solo" 2,1 milioni di euro all'anno dalla federazione inglese, contro le cifre decisamente più elevate dei suoi predecessori: i 6,83 milioni di Capello, i 5,12 milioni di euro di Eriksson e i quasi 4 milioni di Hodgson.

Il curioso caso di Everton-Koeman-Olanda

Il caso più interessante tra i CT più conosciuti riguarda l’Olanda, che dopo aver saltato l’Europeo non sarà presente nemmeno al prossimo mondiale. Secondo un’inchiesta del Liverpool Echo (principale quotidiano sportivo di Liverpool) lo stipendio di Ronald Koeman sarebbe ancora a carico dell’Everton. Al quale la federazione olandese ha aggiunto “soltanto” 650 mila euro. Con il club inglese, nel 2016, Koeman firmò un contratto triennale da quasi 6 milioni di sterline a stagione, circa 6,5 milioni di euro, facendo di lui il decimo allenatore più pagato al mondo. La Federazione olandese ha offerto all’ex calciatore del Barcellona un ingaggio pari al dieci per cento di quanto percepiva all’Everton (circa 650 mila euro). Una clausola nel contratto tra Koeman e l’Everton, però, obbliga i Toffees a pagare l’intera somma pattuita all’allenatore fino alla scadenza del contratto, cioè nell’estate del 2019. Il club di Liverpool sarebbe infuriato per il comportamento della Federazione olandese, che ha approfittato di questo “cavillo” per pagare uno stipendio molto basso a Koeman, consapevole che la differenza sarebbe stata a carico dell’Everton. Un top allenatore con un ingaggio molto basso.
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