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Gattuso: "Donnarumma non è sereno. Se dovessi rimetterci io andrò a lavorare in pescheria"

DaLaPresse.it

Aggiornato 12/05/2018 alle 15:12 GMT+2

Il tecnico rossonero torna sulla pesante sconfitta nella finale di Coppa Italia, analizza il momento del giovane portiere e carica la squadra per un pronto riscatto nelle ultime due giornate di campionato che mettono in palio un posto nella prossima Europa League. Si parte dall'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo.

Gennaro Gattuso - Milan - Serie A 2017-2018

Credit Foto Imago

C'è tantissima delusione, si toccava già negli spogliatoi dell'Olimpico, anche per i tanti tifosi al seguito. Da parte mia c'è stata tanta lucidità, sapevo anche prima della gara che dopo la Juventus ci aspettavano due partite di fuoco contro due squadre che stanno bene fisicamente
Rino Gattuso prova a mettersi alle spalle la sconfitta contro la Juventus nella finale di Coppa Italia per riprendere la corsa all'Europa.
Alla squadra ho detto subito di accantonare la delusione e pensare al campionato, perché ci giochiamo tanto. Noi del Milan abbiamo il dovere di tirarci su e arrivare al nostro obiettivo, andare in Europa League direttamente

Atalanta temibile

Atalanta squadra più in forma? Non è in forma solo in questo momento, è due anni che vanno al massimo. Hanno forza fisica, mentalità e giocano a tutto campo. Domani dobbiamo ripartire dai 55 minuti fatti con la Juventus, prima dei 4 gol avevamo fatto la partita che dovevamo fare, con grande concentrazione e attenzione. La tipologia di gioco è totalmente diversa però e servirà essere attenti alla loro forza fisica e alla loro pressione, vengono sempre in avanti e serve giocare con veemenza e struttura fisica. Se perdi palla in uscita ti fanno male
Ai ragazzi - ha aggiunto l'allenatore rossonero - ho fatto i complimenti per come si sono allenati negli ultimi giorni. Abbiamo lavorato molto sulla testa anche se so che sono sconfitte che bruciano e lasciano il segno, soprattutto a chi ha commesso qualche errore. Non dobbiamo dare colpe a nessuno, gli errori fanno parte del gioco e il primo responsabile sono io
Se è meglio il settimo posto che costringe ai preliminari a luglio o stare fuori? Questo dibattito non me lo sono fatto. Siamo la squadra che ha giocato di più in Italia, 57 partite in 52 settimane. Ma non è quello il problema, non fasciamoci la testa e pensiamo a giocare la partita con l'Atalanta. Però, sicuramente preferisco fare l'Europa che stare a casa e fare una partita a settimana

Donnarumma non è sereno

Donnarumma ha voluto parlare alle telecamere, si è assunto le sue responsabilità. E' un dato di fatto che ha commesso due errori ma fa parte dello sport. Il bello dello sport è che hai subito un'altra possibilità per poterti rifare
Così Rino Gattuso, allenatore del Milan, a proposito del momento del portiere rossonero reduce da due errori decisivi nella finale di Coppa Italia persa dai rossoneri con la Juventus.
Potrebbe essere finita la sua avventura al Milan? Parlatene con Mirabelli e Fassone, io faccio l'allenatore, non faccio il mercato, non decido chi arriva e chi va via. A quello ci pensa la società che è solida e fa il suo lavoro
Spesso si quantifica il valore di un atleta su quanto guadagna, però dimenticate che ha 19 anni, con tutte queste voci non è facile, nel calcio non bisogna solo essere fenomeni ma devi anche avere la mente lucida. Se giochi e non sei tranquillo, diventa difficile
Se commette qualche errore di più è perché non è tranquillo, si parla tantissimo. Tre giorni prima della finale si parlava del PSG e di vari incontri, è una roba incredibile. In questo momento sta pagando tutto questo. Io ho giocato per 20 anni e quando avevo qualcosa che mi turbava, non rendevo

Futuro? Andrò a lavorare in pescheria...

L’esperienza non si compra al supermercato, con una rosa di giovani ci sono alti e bassi. Lì ho presi imballati, abbiamo lavorato tanto con benefici e poi ci sta il calo. Non è normale che ci siano giocatori da 40/50 presenze. Se dovessi rimetterci io? Pazienza. Allegri ha detto che sono un testone, nel caso andrò a lavorare in pescheria. Questo Milan non è paragonabile al Milan di 15/10 anni fa, non siamo più nell'epoca dei van Basten e dei Gullit: prima alla Coppa Italia non ci pensavamo nemmeno
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