La Lazio in coro: "Burdisso ha detto che Immobile non era da espulsione, forse siamo scomodi"

Le immagini parlano chiare. Io posso analizzare solo il primo tempo, nel secondo la partita l’ha decisa l’arbitro e la VAR. Nel primo tempo potevamo segnare, ma abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio in qualche occasione di troppo. Era una partita che dava la sensazione di poter essere sbloccata. Nel secondo, invece, ci siamo sentiti defraudati per la quarta volta consecutiva. Sono una serie di cose che fanno pensare, probabilmente non sono stato bravo a tenere calmi i ragazzi. Questo è lo sport più bello, però mi dispiace tantissimo per i miei ragazzi vedere che il lavoro viene vanificato così. Il secondo tempo è stato il più difficile da quando faccio l’allenatore, negare l’evidenza è difficile. Non ho chiesto spiegazioni a Giacomelli ma a Burdisso. Mi ha detto che aveva detto all’arbitro che non c’era contatto.

Un errore può succedere, due possono succedere. Ma quando diventa un’abitudine non va bene. Burdisso ha invitato l’arbitro a non espellere Immobile? Lo hanno confermato tutti. Ha detto che Immobile non ha fatto nulla. Ma il problema non è l’espulsione, è il fatto che non si guarda una cosa ma un’altra. Un episodio che era chiarissimo. Il calcio di rigore era netto. Non voglio mancare di rispetto agli arbitri, però devono essere aiutati e devono essere bravi a giudicare. Qui si giudica il cammino di una società che fa un lavoro di un anno intero. Bastano due o tre partite così e tutto viene rovinato.

È incredibile, anche dopo quello che è successo con la Fiorentina. Il rigore è nettissimo, è mano di Iago Falque. Burdisso ha detto che Ciro non l'ha toccato ma l'arbitro può fare tutto: così non si può giocare a calcio. Siamo penalizzati, sono successe cose contro di noi in molte partite, forse non piace che la Lazio sia quarta.

Tutti pensavamo che Giacomelli fosse andato a vedere il fallo di mano, ma è andata diversamente. Anche Burdisso diceva che non c’è stato nulla. In dieci contro undici abbiamo creato tanto, ma forse ci siamo sbilanciati troppo. Adesso dobbiamo lavorare per scrollarci di dosso questa situazione. Siamo ancora lì, con una partita ancora da recuperare. Si stanno ripetendo un po’ di cose a nostro sfavore, spero che prima o poi vadano a nostro favore. Serve calma e raziocinio, mantenendo la testa su quello che dobbiamo fare anche perché il campionato è ancora lungo. L’assenza di Immobile? Peserà ma dobbiamo lavorare. Speriamo di giocare solo contro altri undici e non dodici.

Non voglio entrare nelle decisioni arbitrali, non so cosa sia successo e non le ho mai commentate. Adesso c’è la VAR, se ha deciso così cosa devo fare? Io non faccio il pugile, non faccio l’arbitro e non mi interessa. Voglio parlare della mia partita. Cercavamo una grande partita, uno scatto al nostro campionato e questa c’è stata. Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Giocare in undici contro dieci aiuta, però anche nel primo tempo avevamo creato cinque occasioni da gol. La mia panchina era a rischio? Quando uno fa questo lavoro sa che ogni settimana la sua panchina è a rischio. Però ho fiducia nel mio lavoro e so che il lavoro paga sempre. La società non mi ha mai messo in discussione. Ljajic è andato in tribuna per via dei suoi comportamenti sbagliati, il gruppo conta sempre più del singolo. In settimana ha avuto degli atteggiamenti che non mi piacciono, mi aspetto un comportamento diverso da uno come lui. Domani tornerà a disposizione, vediamo se avrà imparato qualcosa. Belotti ha fatto una buona partita, deve solo cercare il gol con meno foga. Non so più come dirglielo, deve stare sereno. Gli manca solo il gol, ma arriverà.