Da 0 a 10, il Pagellone della 15a giornata di Serie A: l'Empoli vola, Napoli vivo, disastro Roma

I toscani con Iachini hanno cambiato marcia: meritano applausi. Juventus inarrestabile, ma il Napoli non molla. Male la Roma, malissimo il Bologna. Saponara censurabile, tragicomico il rapporto Criscito-Prandelli

Napoli Pagellone

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Voto 10... All'Empoli di Caputo e di Iachini, cambiare a volte può fare bene

Per una volta il voto più alto non va a una big, a una squadra in corsa per lo Scudetto o per un piazzamento di prestigio. Il 10 è tutto per l'audace Empoli di Iachini, capace di conquistare 10 (appunto) punti nelle ultime quattro giornate e di issarsi a più cinque sulla zona retrocessione. Non ce ne voglia Andreazzoli, ma il cambio tecnico ha portato benefici evidenti. Il 2-1 sul Bologna è stato meritato e voluto. Un La Gumina finalmente protagonista, un Caputo in stato di grazia (otto reti giá messe a segno), Zajc utile anche dalla panchina, Maietta leader ritrovato, Bennacer, Krunic e Traoré in rampa di lancio. Ora l'Empoli è una squadra che funziona, una provinciale che diverte e che non spreca prestazioni importanti. La strada per la salvezza pare spianata.

Voto 9... A un Napoli che non molla e che ha ritrovato Ghoulam

Se il campionato di Serie A ha una parvenza di serietá è per merito del Napoli di Ancelotti. Tra turnover, esperimenti, un Ounas protagonista o un Milik cinico e determinato, la formazione campana rimane in scia della Juventus e non spreca la ghiotta occasione di conquistare i tre punti contro il Frosinone. Le insidie rappresentate dalla possibile distrazione chiamata "Anfield" non si sono palesati al San Paolo. Quattro gol, tante occasioni create e Frosinone annichilito. Nota di merito per Faouzi Ghoulam, autore di due assist e finalmente rientrato a pieno regime. L'algerino, se ritroverá la forma migliore, sará il vero rinforzo di metá stagione per gli azzurri, rimasti gli unici veri rivali di una squadra nata per non avere rivali.
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L'esultanza del Napoli contro il Frosinone

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Voto 8... Alla Juventus, inarrestabile con o senza CR7

Se il campionato di Serie A ha una parvenza di serietá non è certo merito della Juventus di Allegri. No, perché la squadra bianconera sa solo vincere e non ha la minima intenzione di frenare la sua ritmata corsa. Il contatore dice 43 su 45. Sconfitta, pur senza brillare, anche la tosta Inter di Spalletti. Più autoritaria del Re Leonida nella battaglia delle Termopili, più ruspante di Taz, diavolo della Tazmania. Questa Juventus pare non avere limiti, non vuole rallentare la propria incontenible ascesa. Altra vittoria e altri tre punti in classifica. Il tutto senza sfruttare la brama di un Ronaldo per una volta "normale". Arriverá, prima o poi, qualche ostacolo?
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Inter-Juve, amici mai: l'eterna rivalità del calcio italiano

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Voto 7... All'Atalanta che è tornata in corsa per l'Europa

3-1 di forza a Udine, in un campo complicato per chiunque. Eppure ora l'Atalanta pare avere aver davvero cambiato marcia. Quattro vittorie nelle ultime sei: nel mezzo la beffa all'ultimo con il Napoli e la rocambolesca rimonta finale subita ad Empoli. L'Atalanta, però, si è di fatto ripresa e ha cominciato a giocare sui livelli dello scorso campionato. Se Duvan Zapata pare aver finalmente indossato le vesti del finalizzatore, il resto del gruppo nerazzurro è tornato ad esprimersi come in passato. Gasperini sorride e osserva la classifica. La zona Europa League dista solo un punto, la zona Champions solo cinque. Non crederci sarebbe un delitto.

Voto 6... Alle milanesi sornione, ma sempre in zona Champions

Un punto per il Milan e nessuno per l'Inter. E allora perché la sufficienza? Perché i nerazzurri in realtá non hanno affatto demeritato contro la capolista Juventus e possono trarre anche utili indicazioni dalla trasferta di Torino. E perché al Milan, considerata l'emergenza perenne e i risultati dei cugini e delle due romane, può anche andare bene così. Le due milanesi rimangono stabili al terzo e quarto posto, sornione, ma consapevoli della loro forza. L'obiettivo è a portata, fondamentale mantenere la calma.
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N'Koulou, Higuain - Milan-Torino - Serie A 2018/2019 - Getty Images

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Voto 5... Al Sassuolo e De Zerbi, frizzanti ma immaturi

Non ce ne vogliano i culturi del "bel gioco", ma nel calcio contano anche i risultati. E il Sassuolo ha ottenuto un solo successo nelle ultime nove partite di campionato, parziale nel quale ha pareggiato ben tre volte. Contro una Fiorentina in fin di vita, gli emiliani sono riusciti a sprecare un doppio vantaggio in casa, facendosi rimontare due gol negli ultimi 10 minuti di gioco. Impresa non da poco. De Zerbi, che fin qui ha messo in mostra tutte le sue capacitá, deve migliorare sul cinismo. La squadra neroverde pare sempre specchiarsi troppo in sé stessa e nelle proprie triangolazioni simmetriche. Con un po' più attenzione sarebbe anche possibile ambire a qualcosina di più. Crescere per sognare, questo deve essere il paradigma.

Voto 4... Alla folle esultanza di Saponara

Un limite alla decenza. Comprensibile la foga per un gol al 99', meno la "denudazione" progressiva nella corsa verso la propria curva. Bigotti mai, ma si trattava pur sempre di una rete per un pareggio in un Lazio-Sampdoria, non di una sentenza su una finale Mondiale. "Il bello del calcio è anche questo", direte voi. Come smentirvi.

Voto 3... A Criscito e al suo "rapporto" con Prandelli

La famosa esclusione dal Mondiale 2014 è stata una dei cavalli di battaglia della stampa italiana in questi giorni. Prandelli ritrovava Criscito, capitano del Genoa, per la prima volta da allora. Da quando, a causa del "famoso" codice etico, aveva deciso di non convocarlo per la rassegna iridata brasiliana. E all'11' di Genoa-SPAL l'episodio più improbabile: rosso diretto per Criscito, reo di un'entrata violenta su Schiattarella. Lo sguardo di Prandelli incredulo a bordo campo. Ecco, diciamo che se poteva essere l'occasione di una possibile riconciliazione, il percorso non è iniziato nel migliore dei modi.

Voto 2... Ai finali di una Roma in perenne ricerca di sé stessa

Otto punti persi da situazione di vantaggio, sei gol subiti nell'ultimo quarto d'ora di gioco, solo 21 punti in classifica in 15 giornate. Il sorriso sarcastico di Di Francesco dopo il gol del 2-2 di Sau in Cagliari-Roma fotografa alla perfezione il momento dei giallorossi. "La sfortuna non esiste, nella vita come nei motori", sosteneva il compianto Enzo Ferrari. E se il motore della Roma si è inceppato non è soltanto per le prolungate assenze di Dzeko, De Rossi, El Shaarawy e Pellegrini. Gli infortuni possono essere alibi sensati in alcune circostanze, non sul 2-1 e possesso in 11 contro 9. Evidentemente il gruppo capitolino vive una fase di amnesia: non si ricorda più cosa significhi essere una grande squadra. Necessario un lavoro mentale, prima che fisico.
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Cristante - Cagliari-Roma - Serie A 2018/2019 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Voto 1... Al Bologna di Inzaghi, limitato e inconcludente

Per uscire dalla situazione attuale non basterebbe nemmeno il piano orchestrato da Michael J. Scofield nella nota serie Prison Break. Un vortice negativo nel quale il Bologna si è infilato senza apparente via di fuga. La sconfitta nello scontro diretto contro l'Empoli pesa. Come pesano i soli 11 punti conquistati sin qui. Inzaghi ha la fiducia della proprietá. La tifoseria emiliana è sul piede di guerra. Urge una svolta, altrimenti lo spettro retrocessione diventa angosciante. Bologna-Milan è giá una "finale" per un allenatore che nelle finali spesso metteva la sua firma. In caso di mancata reazione, addio a "Superpippo" e tanti auguri di buone feste.

Voto 0... Alle troppe proteste viste in un weekend senza errori clamorosi

Djuricic in Sassuolo-Fiorentina, Ceppitelli e Srna in Cagliari-Roma, ma anche Mazzarri in Milan-Torino. Poi le solite svariate ammonizioni in tutti i campi. Non è una domanda retorica: che senso ha protestare in questo modo in epoca di VAR, dove ogni singolo episodio viene analizzato e scannerizzato perlomeno da tre diversi arbitri? I filosofi esistenzialisti non si sarebbero dati pace. Irrazionale e poco lungimirante. Eppure le espulsioni per proteste si verificano ancora, anche in casi in cui sarebbe decisamente meglio non protestare. La testa, questa sconosciuta.
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