Da De Sisti, Antognoni e Rui Costa a Kevin-Prince Boateng: la strana parabola della "10" viola

Kevin-Prince Boateng sarà il tredicesimo giocatore della Fiorentina a vestire la maglia numero 10 da quando è stata introdotta la numerazione fissa nel 1995-96. Un numero che suscita emozioni, alimentando ricordi del passato, in una piazza che, nel calcio pre-moderno, è stata abituata ad ammirare grandi fuoriclasse.

La maglia numero 10 ha coperto le spalle di Miguel Montuori, attaccante argentino naturalizzato italiano, protagonista dello scudetto del 1956 e della Coppa Italia del 1961. Passò poi sulle spalle di Giancarlo "Picchio" De Sisti, che portò a Firenze lo scudetto del 1969 e la Coppa Italia del 1966, per poi finire su quelle di Giancarlo Antognoni, il capitano viola, bandiera storica del club, che sollevò la Coppa Italia nel 1975. Poi arrivarono Roberto Baggio e Manuel Rui Costa, i due grandi fantasisti degli inizi del calcio moderno. Il portoghese fu il primo a indossarla con la numerazione fissa: la tenne per 6 stagioni, prima dell'inizio di un declino di protagonisti, ravvivato soltanto da uno spezzone di Adrian Mutu.

Da lì, la 10 passò sulle spalle effimere di Rubén Olivera e del "Tanque" Silva, fu raccolta da Alberto Aquilani e ceduta poi per due stagioni a Federico Bernardeschi. Il baratro si è toccato negli ultimi due anni con Valentin Eysseric e Marko Pjaca, 42 presenze e due gol in coppia da numeri 10.