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Inter tra Champions, polemiche e countdown Conte: è stata davvero una stagione soddisfacente?

Stefano Fonsato

Pubblicato 27/05/2019 alle 17:47 GMT+2

Un punto in più rispetto alla "delusione Milan" e tutto cambia, in casa Inter. Quanto c'è da salvare dalla stagione di Spalletti, che bacchetta la società per una rivedibile comunicazione interna? Il tecnico toscano, tra un eliminazione prematura e l'altra dalle coppe, ha dovuto gestire una marea di polemiche con a capo la vicenda Icardi. Serve davvero tornare, con Conte, al "modello Mourinho"?

Mauro Icardi dà la mano a Luciano Spalletti: entrambi sono in uscita, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Il concetto di relatività nel calcio non è così opinabile come nella vita. Tutto dipende dai traguardi tagliati alla fine: un punto o, anche solo, un gol in meno e tutto cambia, in meglio o in peggio. Prendiamo ad esempio l'Inter e il suo quarto posto, acciuffato peraltro col brivido: un paio di anni fa, fin tanto che l'Italia rimase con soli tre posizioni Champions, sarebbe stato - per un top club, il primo posto del fallimento Qualcosa di cui accontentarsi a fronte della grave delusione per la mancata qualificazione alla più importante competizione europea. Lo stesso significato che, in queste ore, senza girarci troppo intorno, ha il quinto posto per il Milan.
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Keita Baldé - Inter-Empoli - Serie A 2018/2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Una qualificazione Champions sul filo di lana, tra sofferenze e mille polemiche

Un punto in meno, dalla parte rossonera del Naviglio. E tutto cambia. Ma è così netta la linea di demarcazione tra trionfo e fallimento. Probabilmente sì, a livello economico. E mettiamoci pure le imminenti sentenze dell'Uefa sul caso Financial Fair Play, che in casa Milan pesano come una spada di damocle. Ma, certo, per la banda di Luciano Spalletti, non si può dire si sia trattata di una stagione entusiasmante. Il tecnico toscano, palesemente avvelenato al triplice fischio, ha voluto far sapere a tutti che ora "si godrà tutto", dopo aver portato - per la seconda volta di fila - l'Inter alla partecipazione in Champions, evidentemente mai da dare per scontata. Ma, a questo punto vien da chiedersi, come si è arrivati alle polemiche di fiele degli ultimi mesi, culminate col fantasma di Antonio Conte a giochi in corso e ormai pronto ad essere annunciato ad Appiano Gentile?

I sassolini di Luciano e una comunicazione interna rivedibile

Sempre Spalletti, non si è fatto problemi a bacchettare la proprietà nerazzurra:
Avete visto com'è andata alla Juve? Subito dopo la partita-eliminazione contro l'Ajax, il presidente Agnelli si è precipitato di fronte ai giornalisti per confermare Massimiliano Allegri. Che poi, è vero, è stato sollevato dall'incarico, ma intanto si sono garantiti un finale di stagione sereno. Penso che, a volte, dalla Juventus bisogna prendere esempio nella gestione della comunicazione.
Parole che, di fatto, mettono la parola fine al biennio nerazzurro di Luciano Spalletti che, com'è e come non è, dalla Roma all'Inter, indipendentemente dal traguardo tagliato o meno, non riesce proprio a terminare le sue stagioni senza una scia di polemiche. L'allenatore toscano, tuttavia, non ha tutti i torti: non solo la sua dirigenza non è mai riuscita a gestire con equilibrio voci e pressioni esterni, ma è stata addirittura in grado di complicarsi gravemente la vita con le proprie mani: si pensi al caso Mauro Icardi-Wanda Nara, scoppiato dal nulla in pieno inverno, alla lite tra il centravanti argentino e Ivan Perisic, ai continui rumors societari. In un ambiente, peraltro, sempre più avvelenato dalle premature eliminazioni in Champions, in Coppa Italia ed Europa League.
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Icardi-Spalletti, Genoa-Inter 2019

Credit Foto Getty Images

Conte e quel "modello Mourinho" che torna ad essere indispensabile

Si parla di "delusione Milan", ma dall'altra parte del Naviglio ci si è salvati per il rotto della cuffia, per le parate di Handanovic e i salvataggi disperati di Danilo D'Ambrosio, contro un Empoli che tutto avrebbe meritato tranne la retrocessione. Pazza Inter? Quando va bene, piace dare questa definizione. La verità è che occorre fare tesoro di... un tesoro da non dissipare. Quello che vale il punto in più conquistato rispetto ai cugini rossoneri e che garantirà la disputa della Champions. Certamente non ci sarà più Luciano Spalletti e il parafulmine diventerà Antonio Conte. Riuscirà l'ex uomo simbolo della Juventus a spazzare le innumerevoli imperfezioni che filtrano in continuazione dalla società? Il "modello Mourinho", che tanto funzionò una decina di anni fa, torna evidentemente ad essere strettamente necessario.
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