Ronaldo, Quagliarella, Chiellini e Barella: gli oscar 2018 ai protagonisti della Serie A
Aggiornato 31/12/2018 alle 15:25 GMT+1
Un anno di calcio italiano vissuto attraverso i protagonisti più illustri: dall'arrivo dell'alieno Cristiano Ronaldo all'esplosione di Nicolò Barella. Ma anche la scoperta Zaniolo, i gol dell'eterno Quagliarella e la grandezza di un difensore-simbolo dell'Italia: Giorgio Chiellini.
La stella: Cristiano Ronaldo
In Italia sarà più difficile per lui, in Italia sarà più complicato”. Balle. Quelli davvero forti, sono forti ovunque. Nonostante sia qui solo da 4 mesi, è lui la stella della Serie A nell’intero 2018. Un impatto straordinario alla Juventus, dove è immediatamente diventato leader e pedina imprescindibile dentro il campo di una squadra dove i campioni non mancavano di certo. Qualità e personalità. Cristiano Ronaldo, un fuoriclasse contro i luoghi comuni. Perché il pallone è lo stesso a tutte le latitudini…
La sorpresa: Nicolò Barella
Un giovane italiano di personalità. Finalmente, verrebbe da aggiungere. Uscito quasi dal nulla in quel di Cagliari nello scorso campionato, si è preso subito le attenzioni del ct Roberto Mancini. Lì non ha sofferto la pressione, ma soprattutto non ha deluso le aspettative, continuando a fornire prestazioni di alto livello. Un leit motif ricominciato anche con l’inizio della nuova stagione, per una ‘sorpresa’ che nel giro di un anno solare non possiamo già più definire tale.
Il giovane: Nicolò Zaniolo
Giovane, visto che la carta d’identità recita ‘2 luglio 1999’. In estate, di fronte alle cifre dell’affare Nainggolan, ci eravamo tutti più o meno detti “ok, alla Roma sono impazziti”. E invece, a quanto pare, hanno avuto ragione loro. Nicolò Zaniolo, qualità e tecnica al servizio della nuova Roma. Un futuro che pare tutto dalla sua, per un ragazzone che pare avere già tutto: fisico, testa, capacità balistiche. Un bravo oltre a lui anche a Di Francesco, perché in Italia saper lanciare un 19enne nostrano pare più difficile che vincere all’Enalotto.
La delusione: Andrea Belotti
Dai milioni agli spicci. Dai titoloni all’anonimato. Dalle stelle, insomma, alle stalle. Calcisticamente parlando, ovviamente. Il 2018 è stato un anno da incubo per Andrea Belotti, che è passato dall’infilare con costanza qualsiasi porta a qualsiasi latitudine a vedere gonfiarsi la rete una volta ogni tanto. 17 gol in tutto l’anno solare in Serie A. Levando giugno, luglio e agosto – dove non si gioca – praticamente a rete meno di due volte al mese. Mazzarri sta provando a guarire il Gallo che, molto semplicemente, quest’anno, ha cantato davvero assai poco.
L'italiano: Giorgio Chiellini
Da gennaio a giugno, in Italia, ha come sempre vinto tutto. Da agosto a dicembre, altrettanto semplicemente, si è proposto a un livello mai visto prima in carriera. L’Italiano della Serie A – ma potremmo tranquillamente definire "l’italiano nel mondo" – è Giorgio Chiellini. Ultimo esemplare di una specie di difensori-marcatori, purtroppo, in via d’estinzione. Simbolo di una scuola che ha reso grande l’Italia nella sua storia; fortuna di una Juventus che un Chiellini a questo livello di rendimento non ce l’ha mai avuto. Un grande giocatore e un grande leader. Da buon toscano, come i migliori rossi della sua regione, migliora davvero nel tempo. Incredibile.
Il veterano infinito: Fabio Quagliarella
Otto gol nel girone di ritorno della Serie A 17/18, che gli hanno permesso di chiudere la stagione a 19 reti. E poi 12 in questa prima parte di 2018/19. Non esiste in Europa un veterano di tale valore. A gennaio compirá 36 anni, ma continua ad avere la voglia di un ragazzino. Alcune perle "alla Quagliarella" (di tacco, in acrobazia o dalla distanza), rimarranno impresse nella memoria negli anni. Eterno, infinito, unico.
Il momento più emozionante: i funerali di Davide Astori
Impossibile dimenticare. Impossibile cancellare quel senso di unione e dolore. Impossibile non emozionarsi pensando a quei giorni di inizio marzo. Firenze, l'Italia e il mondo intero hanno tributato il loro cordoglio a un ragazzo splendido e amato da tutti, che ci ha lasciato davvero troppo presto.
*Ha collaborato all'articolo anche Enrico Turcato.
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