Balotelli: "Io al Napoli? Ci ho provato, ci starei benissimo! Mancini? Giusto che non mi convochi"

DaEurosport

Aggiornato 13/04/2020 alle 22:15 GMT+2

L'attaccante del Brescia, in diretta Instagram con Fabio Cannavaro: "Mia figlia è tifosa del Napoli, anche se insisto per il Brescia".

Mario Balotelli

Credit Foto Getty Images

In tempo di noia e di dirette Instagram, i calciatori si stanno sbizzarrendo con collegamenti da soli o in compagnia. Questa volta è il turno di Fabio Cannavaro e Mario Balotelli.

I due ridono e scherzano e si parla soprattutto di un ipotetico approdo di Supermario al Napoli.

Io c’ho provato. Starei benissimo a Napoli. Farei diventare mia figlia capo ultrà, lei tifa Napoli. Io le canto ‘Brescia, Brescia’, ma lei continua a tifare Napoli. E’ stata felicissima quando l’ho portata in campo al San Paolo, era ipnotizzata. E’ sempre una bella emozione entrare al San Paolo. Anche se secondo me lo stadio più bello è San Siro

Serie B

Samp ai playoff, Pohjanpalo blocca la festa del Como, il Parma vince il campionato, FeralpiSalò in C

2 ore fa

Cannavaro, però, avrebbe voluto avere Balotelli con sé in Cina: "Sarebbe stato l’ideale per te, perché avresti giocato in una squadra top in Asia senza gli occhi puntati addosso come in Europa. Avresti potuto tornare a divertirti". Immediata la replica di Mario: "Io aspettavo te..." e pronta arriva la stoccata di Cannavaro: "Ma hai chiesto tutti questi soldi!".

Si parla poi anche di allenatori:

Mancini? Con lui ho un rapporto speciale. Sono contento se ritiene di non dovermi convocare in nazionale perché so che se mi dovesse convocare, non lo farebbe per farmi stare in panchina. E’ giusto che chiami chi merita di più. Il giorno che meriterò io, sarò là e giocherò. Rudi Garcia? Lo metto al top degli allenatori, è fantastico. Lui faceva anche correre e faceva tanta tattica, ma mi divertivo

Infine, un aneddoto dagli albori della carriera dell'attaccante che riguarda Zlatan Ibrahimovic, ai tempi compagno di squadra all'Inter e con cui condivide lo stesso agente:

Io lo guardavo nello spogliatoio e lui mi diceva che non mi sarei più allenato in prima squadra con loro. Mi diceva che ero troppo scarso, di lasciar stare il calcio. Poi però è andato da Mino Raiola dicendogli di prendermi perché ero più forte di lui