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Cavani e l'Inter sono sempre più vicini: ma quanto conviene questo affare ai nerazzurri?

Lorenzo Rigamonti

Pubblicato 20/05/2020 alle 19:58 GMT+2

Il rinnovo di Dries Mertens al Napoli ha fatto scoccare ufficialmente la missione Cavani in casa Inter. Il Matador è sempre stato un sogno nel cassetto di Antonio Conte, e questa estate potrebbe tornare in Italia a parametro zero. Ma l’affare Cavani si inserisce in una fitta rete di trattative che legano vicendevolmente i destini di parecchi attaccanti tra Italia, Francia, Inghilterra e Germania.

Edinson Cavani fête son but lors de la rencontre PSG-Bordeaux / Ligue

Credit Foto Getty Images

È chiaro che questa estate, il valzer delle punte avrà come palcoscenico principale quello milanese: Lautaro Martinez, Icardi, Werner, Cavani rimangono nomi caldi dal futuro incerto. Abbiamo cercato di analizzare le ragioni principali che porterebbero a un arrivo del Matador ad Appiano Gentile, pur considerando lati negativi o perplessità legati all’affare.

Perché sì

Perché il calcio è anche un gioco di numeri. I giocatori sono vettori di questi numeri: molti di loro sono promesse, azzardi. Pochi di loro sono garanzie. E sul palcoscenico calcistico mondiale, pochi calciatori offrono le stesse garanzie di Cavani. Il Matador è stata una delle punte più continue della sua generazione; ha segnato con regolarità ovunque e in qualsiasi situazione. 341 gol in 556 presenze in carriera, di cui 104 segnati a Napoli e 200 a Parigi.
SQUADRA (STAGIONI)PRESENZE TOTALIGOL TOTALIGOL / 90'ASSIST TOTALIASSIST / 90'
Paris Saint-Germain (2013-)3012000.79430.14
Napoli (2010-2013)1381040.80140.13
Palermo (2007-2010)117370.3980.05
Il Matador potrebbe garantire quella sicurezza sotto porta che non è ancora del tutto sedimentata tra le fila dei nerazzurri; con la sua esperienza in Italia e in Europa, diventerebbe un buon complemento a Lukaku soprattutto in occasione delle partite che contano. L’intesa con il centravanti belga (ammesso che Lautaro parta) diventerebbe chiave. Sebbene non sia facile prevedere come i due si comporterebbero in campo, è importante ricordare che Cavani ha condiviso il reparto avanzato con Ibrahimovic – una punta di peso per eccellenza - per 3 stagioni al PSG. Entrambi hanno raccolto un bottino sostanzioso: 121 gol per lo svedese e 81 per l’uruguagio, che ha dimostrato di poter fornire ottime prestazioni anche attraverso la sua corsa.
In questo quadro, la volontà di Conte risulta determinante: Cavani era già nella sua lista dei desideri l’estate scorsa; allora Lukaku sembrava indirizzato verso la Juve, e il Matador era stato identificato come perfetta alternativa. Un altro fattore decisivo è quello ambientale: l’Italia è la seconda casa di Cavani, quella che lo ha fatto maturare in una delle punte più incisive del calcio mondiale. Un ritorno che significherebbe un tributo importante alla sua carriera, e che annullerebbe i tempi necessari all’ adattamento al calcio italiano.
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Da Buffon a Cavani: la Top 11 del decennio 2010-2019 in Serie A

L’aspetto economico gioca nettamente a favore di Cavani: un parametro zero del suo livello è una perla più unica che rara, specialmente in un prossimo mercato fiaccato dall’impatto del Coronavirus. I parametri zero diventeranno linfa vitale delle società che vogliono consolidare il proprio progetto tecnico, e Beppe Marotta ha sempre dimostrato un grande fiuto in questo tipo di trasferimenti. Unica incognita rimane l’ingaggio che il giocatore andrebbe a percepire; in Francia Cavani guadagna ben 12 milioni all’anno, ma è anche vero che il suo valore di mercato (causa età) non può far altro che scendere; è probabile dunque, che il suo entourage possa concedere uno sconto alla dirigenza nerazzurra.

Perché no

Perché lo scenario di mercato che avvolge il Matador è ancora confuso: i due centri nevralgici della trattativa saranno per forza Milano e Parigi: l’eventuale decisione dell’Inter di cedere Lautaro Martinez al Barcellona innescherebbe la giostra delle punte, ma il Barcellona non sembra ancora pronto a versare l’intera clausola rescissoria (111 milioni) in cash. La mediazione tra le parti si prospetta logorante. A sua volta, il PSG dovrà decidere se riscattare o no Mauro Icardi dai nerazzurri, versando la somma pattuita di 70 milioni di euro. Ma nel caso Leonardo non fosse convinto dell’argentino, nulla gli vieterebbe di contattare il 33enne uruguagio per un rinnovo in extremis. Un ritorno con annessa permanenza di Icardi all’Inter sembra alquanto improbabile, il che porta la dirigenza interista a sperare che il PSG possa sfruttare la clausola, pena la perdita di entrambe le punte a sfavore dei nerazzurri.
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Cavani e Icardi allo Stade de la Licorne contro l'Amiens

Credit Foto Getty Images

Il che ci porta a un altro punto importante: l’opzione di Cavani non è mai stata la principale per Beppe Marotta, né la scorsa estate né in questo mercato. L’anno scorso il Matador era un ripiego nel caso le trattative di Lukaku e Dzeko non fossero andate in porto. Quest’anno Marotta ha dovuto incassare il no di Mertens e l’allontanamento di Timo Werner per considerare l’ex Napoli e Palermo. Dovesse sfumare anche questo affare, in un mercato che si prospetta arido in termini di giocatori e risorse economiche, i nerazzurri potrebbero trovare difficoltà nel sostituire Lautaro Martinez. La situazione si complicherebbe qualora l’Atletico di Simeone (interessato a Cavani) o il Liverpool di Klopp (interessato a Werner) si inserissero nelle trame della trattativa, spostando gli equilibri e lasciando una contendente a bocca asciutta.
Il futuro di Cavani potrebbe dipendere anche dalla futura guida tecnica sulla panchina dei parigini: con Tuchel non pare esserci un futuro per il Matador, che tuttavia potrebbe essere convinto da un nuovo allenatore in grado di valorizzare la sua esperienza. Perché, in fin dei conti, proprio di esperienza si parla: i 33 anni di Cavani pesano eccome in qualsiasi trattativa gli si voglia cucire addosso. Rimpiazzare il Toro, una giovane promessa di livello internazionale, con l’”anziano” Matador, non si sposerebbe con un progetto di lungo termine.
La soluzione più sensata, considerando che per accaparrarsi Cavani l’Inter non sborserebbe un soldo, sarebbe aggiungere un ulteriore tassello al reparto offensivo: sarebbe una tutela nel caso l’intesa Lukaku-Cavani non dovesse fiorire (sulla carta rimangono due punte accentratrici dell’attacco) e nel caso il Matador dovesse sentire il bisogno di rifiatare durante il corso della stagione. Da non sottovalutare, infine, il ruolo di Alexis Sanchez, che in quest’ultima parte di stagione cercherà di inserirsi nel ballottaggio del reparto offensivo.
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