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Conte, Cristiano Ronaldo, lotta Scudetto e Champions: le 20 domande alla Serie A 2019/2020

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Aggiornato 23/08/2019 alle 15:20 GMT+2

Dalla dittatura della nuova Juventus di Sarri, alle ambizioni dell'Inter di Conte e del Milan di Giampaolo, le rinnovate aspettative del Napoli di Ancelotti, l'anno zero della Roma di Fonseca orfana di De Rossi e Totti. Ma anche il capocannoniere, le neopromosse, i giovani, le sorprese e il terzo anno di VAR: ecco tutto quello che volete sapere sul prossimo campionato di Serie A.

Antonio Conte a colloquio con Romelu Lukaku: l'allenatore e il centravanti belga riusciranno a portare l'Inter a livello di giocarsela per lo scudetto con Juventus e Napoli, Getty Images

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1 - Antonio Conte, come accaduto alla Juventus e al Chelsea, può vincere lo Scudetto con l’Inter al primo tentativo?

Senza alcun dubbio. Il vero fuoriclasse l’Inter ce l’ha in panchina ed è la storia recente a ricordarcelo. Juventus, Nazionale, Chelsea. Tutti capolavori della gestione Conte; tutte squadre che sono riuscite a sovraperformare – e vincere nel caso di bianconeri e blues – nonostante il valore inferiore rispetto alle avversarie. E’ proprio questo l’ambiente dove Conte pare sapersi esaltare e rendere al meglio: portare un buon gruppo oltre i propri limiti. E l’Inter è un ottimo gruppo, specie in fase difensiva, tutt’oggi discriminante primaria per la vittoria dello Scudetto. Sarà un’Inter tosta, grintosa, cattiva, organizzata e che prenderà pochi gol. Al di là di qualche limite in fase offensiva, infatti, l’Inter che abbiamo visto nelle prime uscite stagionali è già una creatura perfettamente telecomandata dalla panchina sui principi contiani più puri. Un dato di fatto da non trascurare e una ricetta interessante per tenere botta a una Juventus che con la rivoluzione di Sarri, invece, potrebbe inevitabilmente cedere qualcosina qua e là, specialmente all’inizio. Attenzione dunque a quest’ultimo aspetto, soprattutto nella prima parte di stagione: quando una squadra di Conte infatti scappa avanti e prende un vantaggio, nessuno è mai riuscita a recuperarla. Insomma, se parte bene e va subito in fiducia, nonostante l’enorme gap tecnico con bianconeri, l’Inter diventa una serissima pretendente al trono. (Simone Eterno, Twitter: @Simon_Forever)

2 - La Juventus riuscirá a vincere il suo nono Scudetto consecutivo?

Sulla carta la Juventus rimane leggermente favorita, ma l'impressione é che questo campionato, dopo la serie magica di otto titoli in fila, possa essere il piú tormentato e complicato per la Vecchia Signora. Il cambio di allenatore, una rosa ampia e difficile da gestire, qualche dubbio su quello che sará il tridente titolare. Tutti elementi che, uniti alla crescita dell'Inter e alla costanza del Napoli, potrebbero influire sul percorso bianconero. Nulla é scontato. La Juve a rigor di logica parte avanti rispetto alle rivali, ma il ciclo vincente, come tutti i cicli vincenti, prima o poi dovrá pure finire. (Enrico Turcato, Twitter @Enrico Turcato)

3 - Inter o Napoli: chi è la vera anti-Juventus?

Già la presenza di un reale competitor per la Juventus, dopo otto stagioni di dominio, sarebbe una novità per la Serie A. L’Inter ha investito molto e ha puntato su un allenatore in grado di pesare parecchio sul rendimento della squadra, ma anche il Napoli si è rinforzato e con Ancelotti potrà godere di automatismi già acquisiti in un anno di rodaggio. Vedo leggermente avanti i nerazzurri perché ai partenopei manca proprio una bocca da fuoco: il tanto desiderato Mauro Icardi. Nella remota ipotesi di un approdo in Campania dell'argentino, sarebbe lui, nuovamente motivato e inserito nel contesto giusto, l'ago della bilancia in grado di ribaltare i pronostici (Alessandro Dinoia, Twitter @AlessandroDinoi).

4 - Il Milan, rinnovato a livello dirigenziale e tecnico, riuscirà a tornare in Champions League?

In questo momento più no che sì, anche se il mercato non è ancora finito e il giudizio potrebbe essere rivisto. La sensazione è che al Milan manchino due tasselli non di poco conto: una seconda punta in grado di supportare in modo adeguato Piatek e un uomo di esperienza, un leader in campo e nello spogliatoio. Maldini, Boban e Massara hanno impostato una campagna acquisti basata su vere e proprie scommesse: trasformare Suso in un trequartista e affidare la cabina di regia a Bennacer, solo per citare le due principali. Senza considerare che Leao è un giocatore tutto da scoprire che avrà bisogno di tempo per conoscere la Serie A. Le incognite sono tante e Giampaolo, all'esordio in una big, dovrà compiere una piccola impresa per riportare il Milan nell'Europa che conta interrompendo un'astinenza che dura ormai da 5 anni. Con una rosa oggettivamente non di primissimo livello, toccherà al tecnico lasciare la sua impronta per colmare il gap con le altre pretendenti al quarto posto. Anche perché la concorrenza è tanta e a livello di singoli e di qualità del gioco Roma, Lazio e Atalanta sembrano avere qualcosa in più. (Simone Pace)
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Una delle sfide di Marco Giampaolo al Milan sarà quella di traformare Suso in un trequartista capace di adattarsi al suo 4-3-1-2

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5 - Quanti gol segnerá Cristiano Ronaldo con Sarri come allenatore?

Sarri ha lavorato in estate e sta lavorando tutt'ora per far rendere al meglio il suo fuoriclasse portoghese. Una previsione? Con un allenatore che da sempre riesce ad esaltare le doti dei suoi attaccanti, CR7 migliorerá il suo bottino di 21 reti registrato nel suo primo anno in Italia. Azzardiamo come scaglione quello dei 25-30 gol e quindi la candidatura a prossimo capocannoniere. Il tutto ovviamente salvo imprevisti e/o infortuni. Ronaldo, dopo l'ambientamento al nostro campionato, é pronto a stupire ancora tutti. (Enrico Turcato, Twitter @Enrico Turcato)

6 - Dopo due secondi posti consecutivi il Napoli di Ancelotti riuscirà a sfatare il tabù Scudetto?

No. Gli azzurri hanno sistemato qualcosa durante il mercato, ma non sono riusciti a piazzare un colpo che potesse dare la svolta a livello offensivo. Il Napoli resta dietro alla Juventus nelle gerarchie e anche la stessa Inter è pronta al sorpasso. Nulla è impossibile, ma il Napoli dovrà centrare la stagione perfetta per vincere lo Scudetto. Un po' come capitato al Leicester nel 2016. (Luca Stamerra, twitter @StamLuca)
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Carlo Ancelotti posa insieme a Kostas Manolas, uno degli acquisti più importanti del mercato della campagna acquisti del Napoli. Il greco avrà il compito di non far rimpiangere Raul Albiol, Getty Images

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7 - Sarri, Conte, Giampaolo: chi farà meglio nella sua nuova avventura?

La sensazione è che Antonio Conte possa attecchire più rapidamente di Maurizio Sarri e che dunque la forbice tra Juventus e Inter in campionato possa restringersi, con la speciale partecipazione di un Napoli competitivissimo. Sarà un campionato più avvincente rispetto alla passata edizione, ma alla fine dovrebbe spuntarla la Juventus facendo valere la superiorità di un organico extra lusso. Sarri e Conte sono due top e come tali non falliranno adempiendo alle rispettive missioni. Diverso il discorso per Giampaolo: la piazza reclama un piazzamento Champions ma lui non è al volante di una macchina da quarto posto, dunque dovrà essere brava la società a difenderlo a spada tratta qualora i risultati non arrivassero nell’immediato. (Paolo Pegoraro, Twitter @PaoloPego82)

8 - Tra i nuovi arrivati dall’estero, chi si adatterà meglio al nostro campionato?

Procediamo ruolo per ruolo con la nostra selezione. Con Pau Lopez la Roma potrà dormire sonni molto più tranquilli dimenticando la calamità Robin Olsen; De Ligt e Godin sono top player e granitiche garanzie, tra i profili più "hipster” intrigano gli slovacchi di vecchia e nuova generazione Skrtel e Vavro; a centrocampo ci affidiamo alle certezze Ramsey e Schone che innalzeranno sensibilmente il livello qualitativo della Serie A; per l’attacco Lukaku è potenzialmente straripante per i canoni del campionato nostrano, mentre c’è grande curiosità attorno al "nuovo Mbappe” Rafael Leao: è una scommessa, ma i numeri li ha. (Paolo Pegoraro, @PaoloPego82)

9 - La rinnovata Roma di Fonseca a che campionato può aspirare?

La prima annata senza i due romani e romanisti Totti e De Rossi nella Capitale, rappresenta un vero e proprio anno zero per la Roma che ha cambiato tanto a tutti i livelli. Sono arrivati un nuovo direttore sportivo (Gianluca Petrachi), un nuovo tecnico (Paulo Fonseca) e tanti nuovi elementi in rosa. Rispetto alla passata stagione la formazione tipo ai nastri di partenza si presenta notevolmente cambiata, decisamente più giovane e con tanta qualità dalla metacampo in avanti. Se Dzeko (trattenuto a sorpresa e blindato con un ricco rinnovo) e Kolarov dovranno garantire esperienza, carisma e gol: le fortune dei giallorossi passano dalla maturazione definitiva di un Nicolò Zaniolo (responsabilizzato dal prolungamento con adeguamento di contratto) posto al centro del progetto e dalla crescita di giovani elementi di talento come Pellegrini, Cristante, Under, Diawara e Kluivert. Se scoccherà la scintilla fra Fonseca e la piazza, la difesa si dimostrerà matura (manca ancora un centrale di livello e siamo sicuri Mancini riuscirà a non far rimpiangere Manolas?) e l’attacco funzionerà tornare in Champions sarà quasi scontato, altrimenti si lotterà ancora per un posto in Europa League. (Stefano Dolci, Twitter @stefano_dolci)
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Edin Dzeko stringe la mano a Paulo Fonseca: il centravanti bosniaco ha scelto di rinnovare il contratto e guiderà anche nel 2019/2020 l'attacco giallorosso, Getty Images

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10 - Dopo avere vinto la Coppa Italia, la Lazio di Inzaghi riuscirà a centrare la qualificazione alla Champions League?

Ha tutte le carte in regola per riuscirci e il motivo è presto detto: non ha cambiato praticamente nulla rispetto alla scorsa stagione e - fatti salvi ribaltoni di fine agosto - ha trattenuto Milinkovic-Savic, il pezzo più pregiato della rosa di Simone Inzaghi. Reduce da una stagione deludente e probabilmente condizionata proprio dalle voci di mercato che lo riguardavano, il centrocampista serbo è chiamato alla definitiva consacrazione: è lui il vero acquisto dei biancocelesti. Gli innesti di Lazzari e Vavro offriranno valide alternative. Ma sarà soprattutto là davanti che la Lazio dovrà costruire le proprie fortune: Correa, che l'anno scorso ha fatto intravedere sprazzi della sua classe, e Immobile (voglioso di rifarsi dopo un'annata non all'altezza della sua fama) danno ampie garanzie così come Caicedo (rimasto anche lui). La Lazio è quindi perfettamente in grado di lottare per il quarto posto. Anzi, se riuscisse ad arricchire ulteriormente la rosa con un altro attaccante di peso (vedi Petagna) si candiderebbe a recitare il ruolo di sorpresa del campionato. (Simone Pace)

11 - Chi esploderà tra i giovani italiani?

Dovrà essere l’anno di Nicolò Zaniolo, quello della definitiva consacrazione da trascinatore della Roma dopo le difficoltà della legislatura Ranieri e le sciocchezze commesse in Under 21; ha tutto per esplodere definitivamente. Tra gli altri azzurrini” da tenere d’occhio il terzino sinistro di proprietà Juventus Luca Pellegrini, parcheggiato ancora a un Cagliari formato Europa League; il regista del Brescia Sandro Tonali, un predestinato; Andrea Pinamonti a Genova ha l’enorme possibilità di mostrare tutto il suo talento, mentre Sebastiano Esposito è uno dei 17enne più forti al mondo e noi tutti ci auguriamo di vederlo giocare con una maglia di Serie A già da subito. Menzione d’onore per Riccardo Sottil, validissimo esterno d’attacco della Fiorentina in predicato di spaccare le difese avversarie. (Paolo Pegoraro, Twitter @PaoloPego82)
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Sebastiano Esposito è stato il protagonista dell'estate nerazzurra: si ritaglierà uno spazio nell'Inter di Conte, Getty Images

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12 - Chi sarà il capocannoniere?

Dopo aver visto sfumare questo traguardo nella passata stagione, difficile non fare il nome di Cristiano Ronaldo. Il portoghese avrà voglia di rivincita da questo punto di vista ma è soprattutto nel cambio di filosofia della Juventus che bisogna porre l’attenzione. Dal conservatorismo di Allegri, volto al minimo indispensabile e alla gestione del vantaggio, alla rivoluzione offensiva di Sarri, la Juventus cambierà non poco il suo modo di intendere e giocare il football. Ed ecco che qui dentro, Ronaldo, potrà teoricamente ritrovare i numeri a cui aveva abituato in Spagna. Da questo punto di vista occhio anche alle parole dello stesso Sarri nel giorno della sua presentazione juventina: Higuain con me ha fatto il record di gol della Serie A, spero di poter fare aggiornare uno dei tanti "record di Ronaldo”. Insomma, CR7 pare la scelta più ovvia alla vigilia. Al di là di Cristiano occhio però anche a un altro nome: Edin Dzeko. Il bosniaco, con tantissima voglia di rivincita dopo la deludente passata stagione e rimesso al centro del progetto dei giallorossi da un estate in cui è stato protagonista, può diventare una delle alternative più interessanti. Dal punto di vista tattico infatti Dzeko sarà unico terminale di riferimento della nuova Roma di Fonseca: una squadra che in estate ha mostrato un volto estremamente offensivo. (Simone Eterno, Twitter @Simon_Forever)

13 - Quale sará la squadra rivelazione del campionato?

Il Cagliari di Rolando Maran e Radja Nainggolan. Dopo un'ottima prima stagione, l'ex allenatore del Chievo puó contare su un gruppo amalgamato e collaudato, guidato dalla forza fisica di Pavoletti, dall'esperienza di alcuni suoi fedelissimi come Cacciatore, Birsa e Castro e da alcuni rinforzi di assoluto livello: Nainggolan, Nandez e Rog rappresentano una mediana di qualitá ben superiore a chi lotta per salvarsi. Attenzione anche a Luca Pellegrini a sinistra, che puó mettere in mostra tutto il suo talento. Insomma, nel fortino Sardegna Arena arriveranno ancora tanti punti e con qualche buona prestazione in trasferta, il Cagliari potrebbe ambire direttamente alla prima metá della classifica. Nel 2020 ricorrono i 100 anni dalla fondazione e i 50 dallo Scudetto del 1970. E se fosse il preludio di una stagione davvero speciale? (Enrico Turcato, Twitter @Enrico Turcato)

14 - La Fiorentina di Ribery, Boateng e Chiesa che campionato farà?

Montella ha fatto male da subentrante lo scorso anno a Firenze e al crepuscolo della sua esperienza rossonera, ma è un allenatore capace e potrà dimostrarlo avendo avuto l’occasione di programmare la stagione in largo anticipo e di concerto con la società. La Fiorentina intriga perché al momento in cui scriviamo ha trattenuto Federico Chiesa forgiando al contempo un organico giovane e rampante cui è stata addizionata una pedina super come quella di Franck Ribery. Può essere una rivelazione della prossima Serie A sciorinando un gioco divertente e redditizio: la sensazione è che Vincenzo Montella potrà riabilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica prendendosi qualche rivincita nei confronti di chi lo ha bollato come "finito”. (Paolo Pegoraro, Twitter @PaoloPego82)

15 - Chi sarà il primo allenatore esonerato?

Il ritorno di Massimo Cellino in Serie A lascia presagire che possa essere proprio Eugenio Corini, il tecnico più gettonato a un esonero prematuro nella prossima Serie A. Presidente "mangiallenatori" se ce n'è uno (37 i tecnici cacciati nella sua ultraventennale esperienza fra Cagliari, Leeds e Brescia), lo scorso anno ha dato il benservito a Suazo dopo appena 270 minuti, sostituendolo proprio con Corini che ha guidato le Rondinelle alla vittoria del campionato cadetto. Il tecnico bresciano col club lombardo ha fatto uno splendido lavoro ma la riconoscenza nel mondo del calcio è un concetto molto spesso assai relativo e non vorremmo, che con l'arrivo di Balotelli e la buona campagna acquisti messa in atto dal vulcanico patron sardo, l'impazienza in caso di un avvio un po' claudicante possa portare Cellino a dare un prematuro benservito a Corini. Altri allenatori che potrebbero candidarsi all'Oscar di primo esonerato potrebbero essere Juric (Verona), Tudor (Udinese) e Vincenzo Montella, che dopo il mercato ambizioso messo in atto da Commisso non può permettersi di iniziare la stagione come l'ha finita (0 vittorie ed appena due punti totalizzati nelle ultime 7 giornate della scorsa Serie A). (Stefano Dolci, Twitter @stefano_dolci)

16 - Quale destino attende le tre neopromosse e chi ha più chance di salvezza?

Negli ultimi tre campionati di Serie A ben due neopromosse su tre sono retrocesse dopo meno di 12 mesi, segno che il gap tecnico fra la Serie B e la massima serie si è fatto sempre più ampio. Per trovare la salvezza di tutte le tre neopromosse bisogna addirittura risalire alla Serie A 2007/2008, l’anno post Calciopoli in cui dalla B alla A vennero promosse tre ‘matricole’ assai sui generis come Juventus, Napoli e Genoa. Quest’anno è difficile che la tradizione si inverta, l’Hellas Verona di Juric a 10 giorni dalla chiusura del mercato non ci sembra non avere un organico all’altezza di salvarsi in Serie A, qualche chance in più potrebbe averla il Lecce forte di un pubblico passionale (sfondato il muro dei 18.000 abbonati) e infarcito da qualche giocatore che la Serie A la conosce ed ha sete di rivincita (Lapadula, Rossettini, Rispoli, Farias ecc...) ma che rischia giocoforza di pagare non poco il doppio salto in appena 18 mesi dalla Serie C alla massima serie. Chi, non solo per il colpo Balotelli, ci sembra poter avere la rosa più attrezzata per salvarsi è il Brescia di Massimo Cellino che su una base già ricca di giovani promettenti, giocatori pronti al grande salto e veterani che la massima serie la conoscono a menadito (Tonali, Dessena, Bisoli, Donnarumma, Sabelli, Gastaldello, Martella) ha inserito acquisti interessanti come il portiere finlandese ex Copenhagen Jesse Joronen, l’interessantissimo Magnani e il colosso venezuelano Chancellor. Se Balotelli e Donnarumma faranno il loro dovere in zona gol e ci sarà la giusta compattezza fra squadra, tifosi ed ambiente: le Rondinelle hanno ottime chance di evitare la retrocessione. (Stefano Dolci, Twitter @stefano_dolci)

17 - Genoa e Sampdoria, due nuovi tecnici e un mercato un po' agli antipodi: chi arriverà davanti?

Umori contrapposti nella città della Lanterna. Da una parte c'è un Genoa circondato dall'entusiasmo dei tifosi che da tempo non vivevano un'estate così e una campagna acquisti di spessore che ha portato in rossoblù nomi come Schone, Saponara, Pinamonti e Zapata, da soli in grado di costruire l'ossatura della squadra di Andreazzoli. Dall'altra c'è una Sampdoria che sta vivendo un cambio di guida societario e che a livello tecnico non sembra affatto migliorata rispetto all'anno scorso, anzi: in difesa ha perso il suo giocatore migliore (Andersen, sostituito da Murillo) e in mezzo al campo ha salutato Praet. In attacco Maroni intriga, anche se molto dipenderà dall'eterno Quagliarella e dalla sua capacità di ripetersi. Il compito di Di Francesco, che ha raccolto l'eredità di Giampaolo, non è dei più semplici. Il Genoa, quindi, parte con i favori del pronostico e sembra avere buone chance di arrivare davanti ai cugini blucerchiati. Ma attenzione a due pericoli da non sottovalutare: l'eccessivo entusiasmo e l'abitudine del presidente Preziosi di stravolgere la squadra a gennaio cedendo i pezzi migliori. (Simone Pace)

18 - L’Atalanta impegnata in Champions riuscirà a ripetersi o soffrirà un po’ il doppio impegno?

Difficile ripensare alla Dea tra le prime quattro. Il doppio impegno leverà certamente qualcosa fino a dicembre; e se è vero che già nella scorsa stagione l’Atalanta aveva comunque stentato tantissimo in autunno salvo poi scatenarsi nella seconda parte, altrettanto lo è che la Serie A quest’anno parte generalmente rinforzata nel gruppo di quelle che ambiscono ai primi 4 posti. Certo, anche l’Atalanta ha fatto degli ottimi colpi e il sistema rodato di Gasperini resterà certamente qualcosa con cui tutti dovranno fare i conti; ma la sensazione è che la Dea voglia provare – sorteggio permettendo – a sorprendere proprio in Champions, dove la chance della vita è qualcosa che l’intera Bergamo vuole onorare al meglio. Insomma, qualcosa potrebbe farsi sentire sul lungo periodo. La Dea resterà una delle contendenti per un posto in Europa – e su quello non ci piove; più complicato però pensare che possa essere di nuovo l’Europa delle grandi. (Simone Eterno, Twitter @Simon_Forever)

19 - Nuove regole: cosa dobbiamo aspettarci? Ci saranno meno polemiche dell’anno scorso?

Ci sono state parecchie novità regolamentari introdotte dall'IFAB che coglieranno impreparati i meno attenti con l'inizio della Serie A. Abbiamo avuto un antipasto con la distanza degli attaccanti dalla barriera e con il pallone alzato dal portiere al compagno di squadra che di testa o di petto lo restituisce all’estremo difensore. Nel primo caso, in sala VAR ci sarà molto lavoro in assenza di uno strumento che stabilisca l’esatta distanza in un istante. Nel secondo caso, la regola sul calcio di rinvio è congelata, come ha chiarito l'AIA in merito alla regola 16: questa pratica (lo scambio tra portiere e compagno di squadra) non dovrà essere consentita né dovrà essere punita e, se si verifica, l'arbitro dovrà ordinare che il calcio di rinvio venga ripetuto. Vedremo cartellini sventolati agli allenatori e diremo addio ai gol di mano ma anche alle reti viziate in partenza da falli di mano: in Manchester City-Tottenham Guardiola ha già sperimentato, suo malgrado, gli effetti della nuova era. In tutti gli altri casi, il caos sui falli di mano continuerà a regnare sovrano. Infine, nel caso l'arbitro rilevi un fallo da ammonizione o espulsione, non dovrà più interrompere il gioco per sanzionare l'autore del fallo, ma se lo riterrà opportuno potrà far proseguire l'azione e al termine di essa procedere con la sanzione specifica: se la squadra che usufruisce di un calcio di punizione a favore rimette velocemente il pallone in gioco, senza attendere che l’arbitro sanzioni il colpevole, vedere un direttore di gara con un cartellino svolazzante in mano non sarebbe bello ma c'è da aspettarselo... Insomma, armiamoci di pazienza perché le polemiche non mancheranno di certo. (Alessandro Dinoia, Twitter @AlessandroDinoi)
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VAR Juventus Stadium

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20 - Che campionato aspetta il Bologna di Mihajlovic?

31 punti totalizzati in 18 partite, settima squadra per punti conquistati nella seconda parte di stagione, terzo miglior attacco del girone di ritorno dietro ad Atalanta e Napoli (33 gol, uno in più rispetto alla Juventus). Bastano questi dati per spiegare la bontà del lavoro che Sinisa Mihajlovic ha fatto da febbraio dell'anno scorso alla guida del Bologna trasformando una squadra che sembrava mestamente condannata alla retrocessione in una compagine capace di giocarsela contro tutti a testa alta, con piglio garibaldino e consapevolezza di poter giocarsela contro tutti. Un percorso egregio che quest'anno avrebbe dovuto fare da viatico a una stagione di consolidamento in cui provare ad alzare ulteriormente l'asticella e migliorare il 10mo posto finale e la salvezza festeggiata con una giornata d'anticipo. Purtroppo la notizia della leucemia che ha colpito Mihajlovic, annunciata proprio pochi giorni dopo l'inizio del ritiro estivo, ha rivoluzionato un po' i piani della formazione felsinea che però ha trovato grande affetto e sostegno dai tifosi, dalla città e - più in generale - anche dalla totalità degli appassionati di calcio. I cicli di chemioterapia a cui il tecnico serbo si dovrà sottoporre nel corso dei prossimi mesi, impediranno per larghi tratti al tecnico di essere negli spogliatoi e a contatto diretto con la squadra. Questo potrebbe rappresentare un freno nel corso della stagione ma siamo convinti che il gruppo felsineo saprà compattarsi e rendere orgoglioso il proprio tecnico e il proprio pubblico. Il Bologna ha sì perso il metronomo Pulgar (autore di 6 pesantissimi gol da febbraio a giugno) ma ha una rosa migliorata rispetto alla passata stagione, più profonda in difesa e in attacco, con giocatori più tecnici nelle proprie file e tanti giovani di prospettiva che possono ritagliarsi uno spazio interessante in questo campionato. Insomma pur guidata dallo staff del condottiero serbo sul serbo e a distanza da Mihajlovic, i rossoblu hanno tutte le carte in regola per non ottenere una tranquilla salvezza, giocando un buon calcio e soprattutto consolidando ancor più quella simbiosi che si è creata fra squadra, giocatori, tecnico e tifosi. (Stefano dolci twitter @stefano_dolci)
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