La FIGC lavora alla ripartenza in tre fasi: prima la Serie A, poi B e C

DaEurosport

Aggiornato 15/04/2020 alle 17:07 GMT+2

La Federazione studia insieme ai medici un percorso comune per garantire la sicurezza di tutti negli allenamenti, ma serviranno altri incontri tra esperti: secondo Gravina, numero uno della FIGC, è necessaria una ripartenza a scaglioni dei campionati professionistici.

Il logo e il pallone ufficiale della Lega Serie A

Credit Foto Getty Images

Ripartire sì, ma a scaglioni. Prima la Serie A, poi Serie B e Serie C. E' l'idea di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, riportata dall'ANSA dopo l'ultima riunione andata in scena con la commissione medico-scientifica.

I vertici del calcio italiano continuano, infatti, a studiare le modalità con cui far ripartire gli allenamenti il prossimo 4 maggio, alla scadenza del decreto attualmente in vigore sul divieto di ogni attività. La priorità è la sicurezza di tutti, dai calciatori ai fisioterapisti, dai medici ai magazzinieri. Dal comunicato emergono i seguenti punti:

Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) a cui si dovrà sottoporre tutto il ‘gruppo squadra’. Tali indagini prevedono, oltre all’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico (con la tipologia che sarà indicata dalle autorità competenti), un’anamnesi accurata, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali e del sangue

Serie A

Cellino ne ha per tutti: "Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, io retrocedo"

15/04/2020 alle 15:51

Peraltro, su input della stessa FIGC che, per facilitare l’espletamento di tutte le procedure di screening e favorire una migliore organizzazione logistica, si possa prendere in considerazione la possibilità di consigliare una ripartenza a tre velocità: priorità alla Serie A, per poi proseguire con Serie B e Serie C

Il presidente federale Gabriele Gravina commenta così queste disposizioni:

Questa procedura ribadisce che noi del calcio non cerchiamo corsie preferenziali. Per far ripartire il calcio in sicurezza è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili per riprendere l’attività quando ripartirà tutto il Paese. Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti quando le istituzioni ci daranno il via