Le 5 verità che ci ha lasciato Lazio-Inter: Inzaghi da Scudetto, enigma Eriksen, Lautaro distratto
Pubblicato 17/02/2020 alle 09:53 GMT+1
I biancocelesti si confermano al livello di Juventus e Inter, grazie anche ad un centrocampo stellare. Nell'Inter problema in porta. Conte sta ancora studiando come e quando utilizzare il danese.
1) La Lazio è in corsa per il titolo
Dopo 24 giornate, la parola "sorpresa" non vale più. La Lazio, dopo aver sconfitto due volte la Juventus, batte anche l'Inter, si porta a un punto dalla capolista bianconera e dimostra di avere tutte le carte in regola per lottare con le altre due principali candidate alla vittoria finale. Vincerá? Arriverá seconda? Mollerá e finirá terza? Non possiamo prevederlo ora, ma restano indiscutibili i meriti con cui la formazione di Inzaghi si è presa la scena. Squadra forte, affamata, concentrata, unita. Non è seconda per caso.
2) Grave pecca avere come "secondo" Padelli
L'assenza di Handanovic inizia a pesare. E se l'Inter nel derby è riuscita a rimediare agli errori della riserva dello sloveno, contro la Lazio sono emersi nuovamente dei limiti difficili da nascondere. Avere un "secondo" come Padelli è una pecca che può costare cara in un campionato così equilibrato. Conte spera di recuperare il suo numero 1 al più presto e non solo per le doti tecniche, ma proprio per ritrovare la sicurezza in un reparto difensivo che in questo momento non si sente ben protetto e guidato.
3) Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto: il centrocampo più forte d'Italia
Gol decisivo del serbo, ma grandi prove anche del mediano brasiliano e del numero 10 spagnolo. La Lazio ha una linea di centrocampo fortissima, completa, ben amalgamata e di livello tecnico superiore a quella delle altre squadre di Serie A. Milinkovic-Savic contro l'Inter ha messo in mostra tutto il suo repertorio, anche grazie al feeling con gli altri due "colleghi". La storia insegna che alla fine sono sempre i nuclei centrali quelli determinanti per sollevare i trofei.
4) L'utilizzo di Eriksen è un enigma
Era prevedibile un inserimento graduale, a piccoli passi, senza stravolgimenti. Ma i 14 minuti riservati a Christian Eriksen nella super sfida dell'Olimpico sono sembrati davvero troppo pochi. Il danese avrá anche qualche comprensibile difficoltá tattica, ma rimane un centrocampista dalle qualitá eccelse, che tocca la palla come pochi altri e che sa verticalizzare per le due punte. Conte predica pazienza, ma deve fare in modo di trovargli spazio alla svelta.
5) Lautaro e un momento d'appannamento, sperando non sia di distrazione
Due giornate di squalifica, una prova incolore contro il Napoli, un fantasma all'Olimpico. Lautaro Martinez sta vivendo il momento più opaco della sua stagione. Un periodo di appannamento può capitare a chiunque, soprattutto a un giocatore così giovane, ma è quantomeno strano sia coinciso con le insistenti voci di mercato legate a Real Madrid e Barcellona. Via le distrazioni e testa sul lavoro fisico per tornare al top. L'Inter attuale ha bisogno del suo Lautaro.
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