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Napoli, la scheda di Hirving Lozano: come gioca e caratteristiche tecniche

Simone Eterno

Pubblicato 21/08/2019 alle 15:58 GMT+2

Esterno offensivo dalla grande velocità e dal dribbling facile, Lozano arriva al Napoli per rinforzare il già abbondante reparto dei brevilinei tecnici. Un rinforzo simile alla figura di Insigne a cui Ancelotti dovrà trovare una posizione concreta nello scacchiere dei partenopei.

Hirving Lozano - PSV Eindhoven

Credit Foto Getty Images

In attesa della presentazione ufficiale, dopo mesi di rincorsa e chiacchiericci vari, il Napoli è finalmente riuscito a concludere per Hirving Lozano. Il messicano è il secondo grande colpo estivo della campagna di rafforzamento del Napoli di Carlo Ancelotti che, dopo Kostas Manolas dalla Roma, trova un giocatore di livello e dal profilo internazionale.
Se sul centrale greco però c’erano pochi dubbi a livello di scelta e di posizione in cui andare a rinforzare la rosa – oltre a Koulibaly al Napoli serviva infatti un difensore centrale di grande livello – l’acquisto di Lozano, dal punto di vista tattico, apre sostanzialmente a diverse domande.

Come gioca Hirving Lozano? Caratteristiche tecniche e modo di giocare

Prima di tutto, chiaramente, c’è da capire chi è e quali sono le caratteristiche del messicano. E fin qui, a venire in aiuto, c’è anche la passata edizione di Champions League, dove con il PSV e dentro al girone con Inter, Tottenham e Barcellona abbiamo più volte visto all’opera i movimenti calcistici di Lozano.
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La gioia di Lozano per il gol segnato all'Inter, Inter-PSV, Champions League 2018/19, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Un giocatore sostanzialmente molto rapido e che di questa velocità, anche sullo spunto, ne fa la sua arma migliore. Una buona tecnica di base che lo porta a cercare spesso la creazione delle superiorità numerica nella ricerca del dribbling. Schierato esterno alto sulla fascia di sinistra, Lozano opera idealmente in quella che al Napoli è stata – ed è – la posizione di Insigne: l’affondo, il rientro sul destro – il suo piede – per provare la conclusione in porta o il dialogo nello stretto.
Ed è qui che nascono i sostanziali primi dubbi sulla scelta del Napoli. Se di Lozano spiccano infatti, senza dubbio, le caratteristiche sopra descritte e sulla qualità di fondo del giocatore non c’è dubbio, è nella posizione in cui dovrà spazio che sorge qualche dubbio in più.

Lozano: dove gioca nel nuovo Napoli di Ancelotti?

Sulla carta, a oggi, è appunto nell’alternativa a Insigne il suo impiego più plausibile. Sulla fascia opposta infatti, a destra, non potrebbe garantire in fase di ripiegamento difensivo la generosità e l’intelligenza di un giocatore come Callejon, perdendo inoltre la possibilità di diventare pericoloso col piede preferito verso la zona nevralgica del campo (ma obbligandolo di fatto a reinventarsi ala pura per andare sul fondo e piazzare il cross).
Unica alternativa, anche a fonte di un Napoli visto spesso nella scorsa stagione con un 4-4-2 neanche troppo travestito, sarebbe nel suo di secondo punta. Il ballottaggio però anche qui sarebbe con Mertens per un posto a fianco di Milik.
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Ancelotti, Insigne - Napoli-Barcelona - Friendly 2019 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Diverso discorso nel caso Ancelotti dovesse fare affidamento a un 4-2-3-1: in quel caso, tra le linee, come sorta di trequartista dai tempi rapidi, potrebbe trovare spazio al centro, con Insigne e Callejon larghi sulle fasce e Milik a giocare da riferimento offensivo. Il sacrificato, anche in questo caso, sarebbe Mertens.

Sovrabbondanza

Problemi di abbondanza che Ancelotti dovrà gestire nel corso della stagione, anche a fronte di altri due giocatori dal profilo piuttosto simile a quello di Lozano: Verdi e Ounas. Questi ultimi entrambi in uscita per i partenopei ma oggi ancora in rosa; e che portano a un intasamento in zona offensiva dei brevilinei esterni piuttosto curiosa. Certi che la grande esperienza del tecnico di Reggiolo potrà portare comunque a una soluzione – considerato anche il triplo fronte del Napoli – ma che regala anche una semplice domanda: non sarebbe stato più opportuno investire in una zona più carente del campo?
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