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Serie A, Gravina: "Assegnare lo Scudetto è un grande risultato, ma il protocollo è inapplicabile"

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 27/07/2020 alle 15:27 GMT+2

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato ai micorofoni de "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento. Con l'assegnazione dello Scudetto alla Juventus, si conclude una stagione travagliata. Ma avviare la prossima Serie A non sarà facile: le principali problematiche sono i tempi serrati e il protocollo.

Gabriele Gravina

Credit Foto Getty Images

Nessuno lo dava per scontato. Chiudere una stagione del genere dopo 3 mesi di stallo e continui rinvii, rappresenta un grande risultato per il calcio italiano. Un risultato sofferto, dichiarato quasi sottovoce: il Paese ha attraversato – e continua ad attraversare – una delle fasi più drammatiche e critiche della sua storia. Eppure una delle sue principali industrie non è affondata. La consegna dello Scudetto, dal punto di vista politico ed organizzativo, fa tirare un sospiro di sollievo al presidente FIGC Gabriele Gravina:
Lo scudetto è sempre un titolo di merito. In un momento così complicato, non solo per lo sport italiano ma per tutto il nostro paese a causa di questo virus, arrivare a questa conclusione credo sia un risultato straordinario. Per il campionato ma soprattutto per chi ha vinto il campionato.

Il calcio è in ritardo sulla tabella di marcia

Oltre alle circostanze tragiche, la gioia di Gravina è strozzata anche dalle previsioni future. La prossima stagione non potrà essere una perfetta tabula rasa, ma dovrà ancora fare i conti con i tempi ristretti e compressi dettati dall’emergenza di quest’anno:
La mia mente e il mio cuore sono già al di là di questo campionato. Sono molto ma molto preoccupato per la prossima stagione: le squadre dovranno cominciare tra non molto i raduni e la preparazione e siamo in grandissimo ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire. Non sappiamo questo stato d'emergenza per quanto tempo ancora sarà prorogato.
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Gabriele Gravina

Credit Foto Getty Images

Il protocollo attuale è inapplicabile

Il problema cruciale da risolvere sarà il protocollo, che non potrà di certo riproporsi tale e quale: "E’ impegnativo per le società e per gli stessi atleti. Questo protocollo ha dovuto tener conto dell’evoluzione dell’epidemia nel nostro Paese e bisogna continuare a tenerne conto, ma bisogna anche essere realisti: lo abbiamo applicato in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo fino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni 4 giorni, è impossibile. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori. Bisogna trovare delle altre soluzioni."
Una possibile soluzione prevede l'alleggerimento dei tamponi per concedere maggior autonomia alle società calcistiche e sanitarie coinvolte:
Una volta accertata la negativizzazione del gruppo squadra bisogna allentare i tamponi. Al riguardo aspettiamo notizie dal Comitato tecnico scientifico per capire quale sarà il nuovo protocollo da applicare, siamo impegnati anche per la ripartenza del calcio dilettantistico e a questo proposito dico che non sappiamo ancora come e quando poter far partire tutte le competizioni.
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