Tommasi: "Bisogna capire se si riprende e quando si torna. Riduzione stipendi? Non è la priorità"
Pubblicato 02/04/2020 alle 20:15 GMT+2
Il presidente dell'AIC mette al centro del dibattito la questione sanitaria: riprendere solo se si è sicuri al 100%. Analizzare la situazione scadenze dei contratti e solo dopo si potrà parlare di riduzione degli ingaggi dei calciatori, che ad oggi - conclude Tommasi - non è la priorità.
Torna a parlare il Presidente dell'Associazione calciatori italiana, Damiano Tommasi, che è sempre fermo sul suo pensiero di tornare in campo solo quando ci sarà una situazione sanitaria al 100% sicura. Tommasi non vuole lasciare nulla al caso: è aperto ai campionati estivi, per così dire, ma solo con la certezza di non provocare un'altra ondata. Poi sugli stipendi dei giocatori...
Per concludere i campionati in piena estate bisogna cambiare anche le norme in ambito contrattualistico. Poi prima di riprendere c’è bisogno anche di impostare un discorso medico di grande prudenza. Stiamo monitorando la situazione anche con i protocolli di prevenzione. Con una seconda ricaduta produrremmo un danno ancora peggiore. Quindi la ripresa dovrà essere ponderata nella maniera giusta. Bisogna capire se si riprende e quando si torna. [Damiano Tommasi a Radio KissKiss]
La riduzione degli stipendi, ad oggi, non è la prorità
Sicuramente la riduzione degli stipendi non è la priorità, ma capire quando e se si tornerà. Se il campionato si fermerà allora bisognerà discutere in modo collettivo su queste 4 mensilità
Uno dei nodi da sciogliere è sicuramente quello dei contratti in scadenza a giugno
I giocatori in scadenza 30 giugno? È uno degli argomenti principali su tutti i tavoli di discussione. Per i contratti in scadenza sarebbe da capire come gestirli, ma sempre in maniera collettiva avendo delle linee guida generali, perché sono diversi da paese a paese
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