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Tra tenori e marines Juventus-Atalanta sarà "comunque" da Scudetto

Roberto Beccantini

Aggiornato 11/07/2020 alle 18:05 GMT+2

I sei minuti del Milan hanno evitato che il campionato finisse martedì, e ora Juventus-Atalanta si colora di un'importanza, un interesse e un entusiasmo straordinario per il prosieguo del campionato e per le ambizioni di crescita della squadra di Gasperini. All'andata finì 3-1 in rimonta per la Juventus, ma i protagonisti erano differenti...

Juventus-Atalanta, Robin Gosens, Serie A 2019-2020

Credit Foto Getty Images

Juventus-Atalanta diventa, all’improvviso, una cartolina del Sessantotto, di qua i venerabili maestri di là gli studenti. I sei minuti del Milan hanno evitato che il campionato finisse martedì. Mancano sette turni e molto rimane da spiegare, da fissare, al di là della resa dell’Inter e del gruzzolo che Maurizio Sarri conserva.
Juventus, Atalanta. I Boniperti e i Bortolotti, affari e amicizia. La memoria corre a Gaetano Scirea e Antonio Cabrini: svezzati a Bergamo, esplosi a Torino. Finché non irruppe Silvio Berlusconi, si portò via Roberto Donadoni, promesso a Madama, e nacque un nuovo mercato, un nuovo calcio. E finché Andrea Agnelli, più greve che grave, non riassunse l’euro-dottrina in una battuta: «Perché l’Atalanta sì e la Roma no?».
L’ordalia dello Stadium sarà introdotta da Lazio-Sassuolo. La Dea è già nei quarti di Champions, vive un sogno e non un’ossessione, incarna lo spirito di una città che il virus ha eletto a bersaglio, a simbolo. E’ terza, ha scavalcato l’Inter, viene da nove successi, ha imparato a essere «noiosa», lei che ha firmato 20 gol in più dei campioni e ne ha incassati 39, «appena» 9 in più.
A novembre vinse la Juventus, 3-1: andò sotto, Musa Barrow stampò un rigore sulla traversa, decisero una doppietta di Gonzalo Higuain e un acuto di Paulo Dybala. Non c’era Josip Ilicic, non c’era Cristiano. Gian Piero Gasperini è uno dei rari tecnici che, al netto della propaganda, marchiano le squadre: l’aveva fatto al Genoa e Ivan Juric, suo allievo, lo sta facendo a Verona.
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Gonzalo Higuain célèbre son but pour la Juventus face à l'Atalanta en Serie A le 23/11/2019

Credit Foto Getty Images

«C’era Guevara» recupera Matthjis De Ligt e l’Omarino. Con il marziano, gli elementi più in forma. Calcio, mistero senza fine buffo: nelle ultime tre partite la cicala Atalanta ha preso zero gol, la formica Juventus sei (dopo che fra Inter pre-Covid, Milan e Napoli di coppa, Bologna e Lecce aveva tirato giù la claire). Spera, Sarri, che Adrien Rabiot si sia sbloccato con la volatona di San Siro e il blackout di gruppo serva da risveglio e non da incubo fra le cui sbarre macerarsi. La Juventus non è nuova a perdere il governo del ring. Con il Napoli, con la Lazio, al Bentegodi: una tendenza, non più o non solo leggeri mal di testa.
E’ presto per parlare di favola Leicester, ma la tentazione resta suggestiva. E nel caso dell’Atalanta non sarebbe il biglietto di una lotteria: al contrario, il passo estremo di una scalata. Gasperini marca a uomo, difende avanzando, sa alternare il ritmo, il pressing. Sarri ha battezzato un 4-4-2 spurio con Federico Bernardeschi sherpa pur di liberare Cristiano e Dybala. Il paradosso arriva dalla panchina. Il Pipita, certo. Fermo però a 6 reti e incavolatissimo per il cambio di martedì. Dall’altra parte, Luis Muriel: 17, addirittura; l’ultima alla Sampdoria. Per tacere del sinistro di Ruslan Malinovskyj.
Nella Juventus segnano quasi sempre Cristiano e Dybala, nell’Atalanta Robin Gosens è un terzino da nove gol. Molto ruoterà proprio attorno ai terzini (Danilo, mamma mia) e al titolo dei massimi in palio fra De Ligt eDuvan Zapata, con Ilicic diavolo tentatore. Dicono che il Papu Gomez sia generalmente sottovalutato: vero. Lo è perché dribbla, osa, appartiene alla tribù che onora gli schemi cavalcandoli e non inginocchiandosi.
L’Atalanta accetta il rischio, talvolta lo paga, ribatte colpo su colpo, sfianca gli avversari. Il problema è «quanta» e «quale» Juventus: se il tenore che seduce perfino il loggione o l’orchestra che si accontenta dell’ebbrezza di una coccola per sentirsi sazia. La Signora ha il destino in pugno, l’Atalanta ha il pugno. Ci divertiremo anche dal «dentista».
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Gasperini: "Ci servono 6 punti, con la Juve può essere un test in previsione Champions"

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