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Calcio Serie A Andrij Shevchenko: "Perché il Genoa? Cuore, tifosi e progetto"

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Aggiornato 10/11/2021 alle 19:01 GMT+1

SERIE A - L'ex commissario tecnico della Nazionale Ucraina e grande attaccante del Milan di Ancelotti ha spiegato i motivi che lo hanno convinto ad abbracciare il progetto della nuova proprietà americana del Genoa.

Shevchenko, il meglio della prima conferenza al Genoa in 4'

Allo stadio "Luigi Ferraris" di Genova si è tenuta la prima conferenza stampa del nuovo tecnico del Genoa Andrij Shevchenko. L'ex commissario tecnico della Nazionale Ucraina ha spiegato i motivi che lo hanno convinto ad abbracciare il progetto della nuova proprietà americana rossoblu. Ecco gli stralci più significativi del suo intervento:

Sulla nuova avventura

"Voglio ringraziare Josh e il progetto del Genoa per avermi fatto tornare in Italia, Paese con cui ho un legame speciale. Spero di continuare una carriera qua da allenatore. Il Genoa è un club importante. Questo è un progetto a cui tengo tanto e l'obiettivo numero uno per noi è giocare in Serie A il prossimo anno e l'unica via che conosco è lavorare. Io farò di tutto dando il massimo di me stesso per raggiungere questo risultato. "Ho pensato tanto prima di prendere questa decisione. Anche questo mi ha spinto tanto a venire qua. Il Genoa ha un grande cuore".

Sul progetto

"Mi ha convinto tanto il progetto. Io credo che il Genoa in futuro può fare grande cose in Italia. Sicuramente abbiamo bisogno dei tifosi. Io ho giocato una volta a Genova ed è stata una partita difficilissima. Ricordo benissimo che giocavo contro 12 giocatori perchè il dodicesimo uomo del Genoa erano i tifosi. Io spero di avere loro perchè abbiamo bisogno tanto di un supporto. I contatti li ho avuti con la nuova proprietà. E' stata una lunga chiacchierata. La squadra ha bisogno di essere rinforzata e come obiettivi di giocare l'anno prossimo in A penso che noi dovremo lavorare bene sul mercato".

Come si risolve la crisi?

"I ragazzi sono bravissimi e disponibili. Penso che il primo obiettivo è raggiungere una posizione in classifica dove possiamo respirare bene e lavorare bene. Così riesci ad esprimere meglio le tue idee con tranquillità. Dobbiamo sforzarci a raggiungere un posto in classifica dove possiamo fare questo".

Sui modelli

"L'Italia è un Paese importante dal punto di vista calcistico. La scuola italiana è importante. Per me lavorare con allenatori come Ancelotti, Zaccheroni e Cesare Maldini è stata una grande esperienza. Venire ad allenare in Italia vuol dire entrare nel mondo del calcio italiano per poter sfidare i grandi tecnici che lavorano adesso in Italia. E' una sfida stimolante per me".

Berlusconi e Galliani

"Ho sentito Galliani. Non ho ancora sentito il Presidente. Lo sentirò in questi giorni".

Sulla situazione

"Il Genoa storicamente è stata molto aggressiva, specialmente in casa. Cercherò di bilanciare la squadra al valore. Dobbiamo avere un perfetto equilibrio e capire le nostre esigenze, di quello che la squadra ha bisogno. Adesso avremo un periodo di allenamenti poi entreremo in una fase di partite molto difficili e importanti. Dobbiamo essere pronti. Bisogna avere la mentalità giusta. Parlando con i giocatori ho sentito una voglia di migliorare le cose. Penso che, avendo grande voglia e una giusta struttura in campo, possiamo migliorare le cose. Stiamo selezionando la squadra. Stiamo vedendo bene. Abbiamo programmato tutto. Ci sono una serie di cose che meritano e attraverso gli allenamenti avremo un quadro più completo".

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La sfida con Mourinho

"Ho grande rispetto per Josè Mourinho. Il suo arrivo ha dato tantissimo per il calcio italiano. So che dobbiamo giocare una partita con la Roma, ho grandissimo rispetto per lui".

Tipologia di allenatore

"Penso che l'Ucraina sia stata una squadra equilibrata che sapeva soffrire e giocava anche un buon calcio".

Le chiavi per risollevarsi

"L'aspetto mentale. Dobbiamo credere di più e in questo aspetto il pubblico".

Chi vincerà il Pallone d'Oro?

"Penso Jorginho o Messi".

Sul modulo

"Penso che questa squadra ha determinate caratteristiche. Ora studieremo bene e con quale modulo la squadra potrà giocare meglio. Una di queste cose può essere il 3-5-2 o il 4-3-3".

Sulla classe 2002/2003 del Milan

"Mi sento spesso con i miei ex compagni. Il merito di Carlo è tanto. Ma chi era in squadra erano grandi persone. La cosa più importante è avere un aspetto psicologico per avere il miglior contatto con il giocatore. Il nostro successo con il Milan indica che i ragazzi sono eccezionali e con grandi valori".

Su Tassotti

"Il mio legame con Mauro è da tanto tempo. Fa parte di un rapporto di lavoro con grande stima e amicizia profonda".
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