Facciamo i conti: Da Cristiano Ronaldo in poi, i costi insostenibili della Juventus
Aggiornato 04/09/2021 alle 11:44 GMT+2
Serie A - La società bianconera ha speso tantissimo negli ultimi tre anni, indebolendo però la squadra. L’effetto Covid ha ulteriormente peggiorato una situazione già complicata. La Juventus ha aumentato i debiti e ha dovuto ridurre costi evidentemente non sostenibili.
Una carica trascinante all’arrivo, 101 gol in sole tre stagioni, quasi due delle quali vissute in mezzo a una pandemia mondiale, nessuna Champions vinta, due Scudetti conquistati su tre, interrompendo la serie record di nove trionfi in Italia consecutivi. L’addio di Cristiano Ronaldo alla Juventus, proprio sul finire di mercato, permette di analizzare nel concreto la gestione economica bianconera dall’approdo del “7” in poi, in un triennio che ha prodotto per la società piemontese più dolori che gioie, soprattutto a livello finanziario. Prima di Ronaldo se ne era andato l’uomo che l’aveva portato dal Real Madrid a Torino per oltre 115 milioni di euro nell’estate 2018, e cioé quel Fabio Paratici che dopo l’addio di Marotta ha avuto pieni poteri nelle decisioni di calciomercato della Juve.
I conti della Juventus
Prima (2017/18) | Adesso* | |
Fatturato | 401 | 570 |
Costi operativi | 383 | 414 |
Monte ingaggi | 151 | 236 |
Indebitamento | -309 | -358 |
*ultimi dati disponibili
700 milioni di aumento di capitale in tre anni
L’operazione Ronaldo, come raccontava all’epoca un portale attendibile come Forbes, era stata favorita anche dal fisco e dalla la legge di stabilità 2017. Dopo tre anni la Juventus, però si scopre più debole, più indebitata (I debiti finanziari netti, a fine 2020, erano di 357,8 milioni) e sicuramente costretta a rivedere la propria programmazione futura. Senza dimenticare che, la stessa Juventus, per far fronte agli investimenti delle ultime tre stagioni, ha dovuto chiedere agli azionisti un aumento di capitale da 400 milioni di euro, che seguiva quello da 300 milioni del 2019, direttamente collegato all’acquisto del portoghese.
Fatturato diminuito causa Covid, costi alle stelle
L’arrivo di Cristiano Ronaldo in bianconero ha avuto un effetto clamoroso nella gestione economica della Juventus. Il club ha aumentato immediatamente il fatturato (passato dai 401 milioni del 2017/18 ai 464 della stagione successiva), ma ha visto crescere anche a dismisura le spese. Poi è arrivato in modo imprevista la pandemia Covid, che ha scombinato tutti i piani bianconeri, penalizzando il club torinese. Il fatturato al termine della stagione 2019/20 è sceso inesorabilmente a 401 milioni, soprattutto a causa della riduzione drastica degli incassi stadio e diritti tv (questi anche a causa dell’eliminazione agli ottavi dal Lione in quell’edizione della Champions League). Il commerciale nelle prime due stagioni di CR7 (18/19 e 19/20) è rimasto invariato (fermo a 185 milioni), mentre era aumentato di 40 milioni nella stagione d’esordio del portoghese. Il problema è che a fronte di questi cali, sono al contrario schizzati i costi, soprattutto per lo sconsiderato incremento del monte stipendi (piú di 300 milioni consultando gli ultimi dati disponibili).
Il costo di Cristiano, l’addio produce una minusvalenza
Dal 2018, la Juventus ha dovuto sostenere costi annui per circa 86 milioni di euro, tra i 29 di ammortamento e i 57 di stipendio lordo. Il totale supera i 250 milioni di euro (inclusi pagamenti a Mendes e altri oneri), una cifra monstre per qualsiasi società. Al 30 giugno 2021, il portoghese era ancora a bilancio per 28,9 milioni di euro e il club bianconero quindi realizzerà una minusvalenza, vendendolo al Manchester United per circa 23 milioni di euro complessivi, bonus compresi.
Il problema degli ingaggi, un peso da risolvere
Mancano i dati ufficiali della stagione scorsa (2020/21), la terza di CR7 in bianconero, ma è palese che nonostante l’addio dell’asso lusitano, la Juventus abbia ancora bisogno di lavorare sulla riduzione del monte stipendi, vera spada di damocle della gestione bianconera. De Ligt guadagna 8 milioni netti a stagione, Dybala, in attesa del rinnovo, più di 7, Rabiot 7, Ramsey 7, Bonucci 6,5, Szczesny 6,5, Alex Sandro 6, Arthur 5, Chiesa 5, Cuadrado 5, Morata 5, Bernardeschi 4, Danilo 4 e poi via via gli altri.
- La Top 10 degli stipendi della Juventus nel 2021/22
Calciatore | Stipendio € | Scadenza contratto |
1. De Ligt | 8 mln + 4 bonus | 30/6/2024 |
2. Dybala | 7,3 mln | 30/6/2022 |
3. Rabiot | 7 mln + 1 bonus | 30/6/2023 |
4. Ramsey | 7 mln | 30/6/2023 |
5. Szczesny | 6,5 mln | 30/6/2024 |
6. Bonucci | 6,5 mln | 30/6/2023 |
7. Alex Sandro | 6 mln | 30/6/2023 |
8.Arthur | 5 mln | 30/6/2025 |
9. Morata | 5 mln | 30/6/2023 |
10. Cuadrado | 5 mln | 30/6/2022 |
11. Chiesa | 5 mln | 30/6/2023 |
Alcune cifre sono figlie di rinnovi esagerati, a volte impulsivi e dovuti (in piccola parte) anche alla presenza di uno come Ronaldo, che alza le aspettative e le pressioni. La nuova linea della Juventus, che in estate ha acquistato Locatelli (’98), Kean (’00), Kaio Jorge (’02) e ha rinunciato, appunto, a Crisiano Ronaldo, deve fare il conto con la presenza di stipendi ancora troppo alti e che andranno in qualche modo ridimensionati nel tempo.
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