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Le 5 verità di Torino-Juventus 0-1: cambiata la mentalità bianconera, ai granta manca Belotti

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 03/10/2021 alle 10:12 GMT+2

SERIE A - Massimiliano Allegri sta cambiando "la testa" dei suoi ragazzi, anche nella gestione della partita. Locatelli già imprescindibile, De Ligt in crescita costante. Non convincono i cambi di Juric, nonostante un buon Torino per tutta la prima parte del match. L'assenza di Belotti ha un peso specifico importante.

Max Allegri scherza insieme a Federico Chiesa, Torino-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Torino-Juventus, derby della Mole valido per la 7a giornata di Serie A, é terminato con il punteggio di 0-1. All'Olimpico Grande Torino decisiva la rete di Locatelli nel finale, servito da Chiesa. Vediamo insieme le le 5 verità del match.

1) Juventus solida, è cambiata la mentalità

Al di là dei due 1-0 consecutivi, delle quattro vittorie messe in fila, dell'ottima fase difensiva, in questa Juventus pare già cambiata la mentalità. Il lavoro di Massimiliano Allegri in questo senso è già evidente. Una squadra operaia, che in questo momento bada al sodo, si difende con ordine e non molla un centimetro. Dopo due anni di alti e bassi questa pare già una notizia. Il gioco non è ancora spumeggiante, se non in qualche ripartenza ben orchestrata, ma dopo l'avvio difficile la Juventus aveva bisogno di compattarsi, unirsi e ritrovarsi. E di fare punti. Ecco, il lavoro da fare è ancora tanto, ma la direzione è quella giusta.
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Locatelli Torino Juventus

Credit Foto Getty Images

2) Locatelli, che impatto con il mondo Juve

Un primo tempo a rincorrere, un secondo in crescita costante, recuperando palloni, verticalizzando, andando al tiro. Manuel Locatelli decide il derby di Torino con un destro piazzato perfetto. Proprio lui, tifoso della Juventus, subito decisivo nella prima stracittadina torinese. In generale è proprio eccellente l'impatto del "Loca" (come lo chiamano tutti) con tutto il mondo Juventus. Nel cuore, con il cuore. Aveva già convinto con Chelsea e Sampdoria, si sta dimostrando imprescindibile nel centrocampo bianconero. Un giocatore forte e pronto, che ha davvero la possibilità di crescere ancora tanto.
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Moise Kean, Bremer, Torino-Juventus, Getty Images

Credit Foto Getty Images

3) Juric l'ha preparata bene, ma i cambi sono troppo difensivi

Un buon Torino nel primo tempo. Ordinato, organizzato, in costante pressing alto sulle uscite bianconere, con Bremer ad anticipare di continuo Kean. Poi un calo, la Juventus che nella ripresa inizia a spingere e qualche cambio che non convince. Juric ha chiuso con un 5-5-0, senza alcun attaccante, che ha abbassatto troppo il Torino. Quasi ad un certo punto si accontetasse di un pur ottimo punto contro la squadra di Allegri. Non ha pagato. Sensazione finale? Questo Torino ha ancora ampi margini di miglioramento.

4) Belotti manca tantissimo, davanti il Torino non convince

Un'altra inevitabile considerazione sulla prestazione granata riguarda la fase offensiva. Szczesny mai seriamente impegnato, se non con una conclusione di Mandragora da fuori. Sanabria, forse stanco, disinnescato totalmente da De Ligt (di cui parleremo al punto successivo). I nove gol segnati in sette giornate ci confermano le difficoltà dei granata nel trovare la porta avversaria. Insomma, il Torino ha un disperato bisogno di recuperare il suo capitano Andrea Belotti, un leader che come caratteristiche si sposa a meraviglia con il calcio voluto e pensato da Juric.

5) Occhio a De Ligt, sta crescendo moltissimo

Nota di merito a parte per la difesa bianconera. Della forza di Chiellini, quando non ha problemi fisici, ne siamo consapevoli tutti da diversi anni. A meritare invece una citazione a parte è Matthijs De Ligt, che sta migliorando di partita in partita. Allegri potrebbe essere l'allenatore che gli permette il definitivo salto di qualità, con quella continuità di prestazione che a volte è mancata nei suoi primi due anni in bianconero. Vedremo come le rotazioni lo affiancheranno a Chiellini e Bonucci, ma l'olandese classe 1999 ha tutto per vivere una stagione da assoluto protagonista.

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