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Serie A, Juventus-Inter - Pjanic: "Mancato rosso con l'Inter? Non c'era il primo giallo. Questa volta la decide Dybala"

Luca Stamerra

Pubblicato 31/03/2022 alle 17:40 GMT+2

SERIE A - Miralem Pjanic è tornato su quell'Inter-Juventus del 2018, una partita che decise lo Scudetto di quella stagione. Partita però molto discussa, visto che Pjanic sarebbe dovuto essere espulso per quell'intervento - già ammonito - su Rafinha. Il bosniaco dice la sua su quell'episodio e, soprattutto, fa una previsione sul prossimo derby d'Italia.

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Manca ormai pochissimi giorni alla sfida tra Juventus e Inter (le probabili formazioni) che ci dirà quale delle due ha più chance di conquistare lo Scudetto. Pjanic, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, fa sicuramente il tifo per i suoi ex compagni e spera (e crede) che sia Paulo Dybala a decidere questo derby d'Italia. Parole di elogio per l'argentino, ma anche per Allegri che, comunque, ha riportato la Juventus a giocarsi lo Scudetto. Per Pjanic, infatti, mister Max è l'uomo giusto per far rinascere la squadra bianconera. Poi, inevitabile, il ricordo della rimonta del 2018 che permise alla Juventus di staccare poi il Napoli in classifica.

Era rosso con l'Inter? Non c'era il primo giallo...

Mi viene da dire basta, parliamo d’altro. In quell’azione, io sono saltato così, non volevo di sicuro fare male. Certo, so che potevo prendere il secondo giallo, ma secondo me la prima ammonizione era stata sbagliata. Anni dopo, mi piacerebbe che si ricordasse la nostra grande rimonta, non una decisione di Orsato. Venivamo dalla sconfitta col Napoli e si capiva che stavamo rischiando tanto. Allegri ha fatto un grande discorso, con tanta calma, ci ha rimesso a lavorare e noi abbiamo trasformato quella calma in forza. [Pjanic alla Gazzetta dello Sport]
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Il contatto Pjanic-Rafinha, sotto gli occhi di Orsato, che avrebbe dovuto portare all'espulsione del bosniaco, già ammonito - Inter-Juventus 2018

Credit Foto Eurosport

Allegri è la persona giusta per la Juve

A me tutte quelle critiche nei suoi confronti sembrano una follia. Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo

Il ritorno alla Juve?

Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo Scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite, penso di poter aspirare a obiettivi alti, no? L'Italia è la mia seconda casa. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anch'io. Mi manca, sinceramente, tornerei molto volentieri

Chi vince tra Juventus e Inter?

Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto. Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto ‘grazie, fratello, ti voglio bene’. Credo di capire come si senta, lui non si è mai tirato indietro anche se stava male, non ha mai scelto di non giocare per salvaguardare se stesso. Però capisco anche la società, che è stata molto chiara. Credo abbia scelto un progetto diverso, con calciatori più adatti a quell’idea
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