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Dal caro biglietti al regolamento del Maradona: la polemica tra tifosi e De Laurentiis e cosa è successo in Napoli-Milan

Luca Stamerra

Pubblicato 03/04/2023 alle 20:46 GMT+2

SERIE A - Scene incredibile viste sugli spalti del Diego Maradona Stadium durante Napoli-Milan. Alcuni tifosi in Curva B, appartenenti ai gruppi organizzati, hanno intonato cori contro De Laurentiis, ma non a tutti è piaciuto questo atteggiamento. Qualcuno ha risposto e si è creata una lite tra sostenitori della stessa squadra. Ma qual è l'ultima polemica tra tifosi e De Laurentiis?

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De Laurentiis non hai mai avuto un grande rapporto con la tifoseria del Napoli, almeno parlando di gruppi organizzati. E la fantastica stagione che sta facendo la squadra di Luciano Spalletti non ha comunque migliorato questa situazione di stallo che c'è tra il tifo partenopeo e la società guidata di ADL. Quanto accaduto, però, durante Napoli-Milan è stato clamoroso (con la lite tra i tifosi in curva) e comincia ad essere un punto di preoccupazione in vista della festa Scudetto che a Napoli, senza scaramanzia, stanno già organizzando. Ma perché questo astio tra le due parti? Per ricostruire il tutto, bisognerebbe andare indietro nel tempo visto che la polemica tra il tifo e De Laurentiis è iniziata anni fa, ma in questa stagione la faida si è rinnovata di altri capitoli. Ad inizio anno la richiesta dei tifosi a De Laurentiis di mollare la proprietà del Bari ma, in queste settimane, è scoppiata la polemica sul caro biglietti, soprattutto per quanto riguarda le partite di Champions League. Per assistere a Napoli-Milan, ad esempio, bisogna spendere almeno 90 euro per un posto in curva.
L'ultima polemica, quindi, è riferita al caro biglietti e non solo. C'è anche il discorso del regolamento interno al Diego Maradona Stadium, con una sorta di alleanza che c'è tra la società e il Questore di Napoli. I tifosi del Napoli non possono, neanche i gruppi organizzati, far entrare tamburi e altri oggetti di scena, diciamo così, cosa che hanno potuto fare i tifosi rossoneri invece. Un qualcosa che non è piaciuto ai tifosi di casa che hanno intonato cori contro De Laurentiis, fino a scatenare la lite tra gli stessi tifosi del Napoli in Curva B. Con scene oggettivamente difficili da guardare, visti gli scontri tra sostenitori della stessa squadra.
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Intervistato da Calcionapoli24, Alessandro Cosentino, rappresentante dei gruppi ultras Fedayn della Curva B, ha spiegato le ragioni della polemica tra tifoseria e De Laurentiis. E, inoltre, lancia un SOS a Spalletti che possa fare, a questo punto, da mediatore con la società.

Divieto all'ingresso di tamburi e bandiere

Non siamo impazziti, veniamo da mesi di lotta con la società per riavere quello che abbiamo sempre dato a questa squadra da 30 anni. Oggi non possiamo più invitare i tifosi a entrare con tamburi e bandiere. La presidenza del Napoli non vuole striscioni. Avevamo preparato le coreografie, fino all'altro giorno avevamo chiesto di rivedere delle decisioni, ma niente è cambiato. Nelle curve i gruppi organizzati non possono far entrare nulla. [Alessandro Cosentino, rappresentante gruppi ultras Fedayn]

Noi ci siamo sempre stati

Da mesi non ci permettono di far entrare nulla, non è una regola dello stadio perché le altre tifoserie entrano e fanno quello che vogliono. Noi siamo sempre stati accanto al Napoli più nel male che nel bene. Oggi siamo tutti sul carro dei vincitori, ma noi ci siamo sempre stati, da Ferlaino a Corbelli fino alla Serie C e ai fallimenti. Oggi invece ci viene chiusa la porta in faccia. Qui non parliamo di mentalità ultras, ma di una città che aspetta da 30 anni lo Scudetto, delle curve che vogliono dare spettacolo e sostenere la squadra. Noi stiamo solo chiedendo quello che qualsiasi tifoso vuole fare, cioè tifare e rendere bello il palcoscenico dove giocano i nostri beniamini. Vogliamo solo questo

Ci aiutasse Spalletti

Sui fumogeni noi abbiamo sempre rispettato le regole, il messaggio è che non devono pensare che faremmo mai qualcosa contro la squadra, è un segnale di rabbia. Stiamo diventando la barzelletta del mondo per colpa della presidenza e nessuno ha il coraggio di alzare la voce. Che io sappia non c'è futuro. Aspettiamo una telefonata che non arriverà mai. Spalletti dice che siamo penalizzati se non si spinge tutti nella stessa direzione? Allora parlasse con De Laurentiis e ci aiutasse lui
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