Juventus, dubbi sulla fattura corretta a penna: la fattura "vera" è stata registrata elettronicamente

Il caos in cui è piombata la Juventus si è infiammato nuovamente dopo l'uscita delle motivazioni che hanno portato il Giudice sportivo a sanzionare il club torinese con 15 punti in meno in classifica. In particolare, il punto delle 37 pagine di fascicolo che aveva destato più scalpore era il passaggio in cui si parlava di una fattura presentata dalla Juventus e poi corretta a penna figurante tra gli atti ufficiali.

Ebbene, Tuttosport mette in dubbio che sia possibile che una fattura palesemente non conforme sia stata inserita nel piano contabile della società. Il punto su cui fa leva il quotidiano torinese è che, per quanto si possa correggere a penna una fattura cartacea, quella che fa fede è la fattura elettronica, ossia la modalità di contabilizzazione obbligatoria da qualche anno in Italia; secondo Tuttosport, infatti, l'operazione sarebbe stata inserita correttamente con causale e cifre giuste.

Quel foglio incriminato sarebbe, dunque, una prima copia spedita dal Marsiglia per l'operazione Akè/Tongya in cui figurava un errore nell'indirizzo, indicato come Corso Galileo Ferraris 32 a Torino, palazzo ormai in ristrutturazione da qualche anno e dove la Juventus non ha più la sede, e la parola "compensazione" intesa come "permuta", "per la quale non esiste la fattispecie" scrive Tuttosport. Questi sarebbero dunque solo appunti per far correggere la fattura emessa dal Marsiglia, fattura poi, sempre secondo Tuttosport, corretta secondo le indicazioni della Juventus e inserita a sistema.