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SERIE A - Le 5 verità di Lazio-Roma 1-0: Zaccagni esalta, Ibanez da incubo nel derby più cattivo d'Italia

Iacopo Erba

Pubblicato 20/03/2023 alle 09:18 GMT+1

SERIE A - Il numero 20 biancoceleste segna un gol di importanza incalcolabile per lui e la stagione della Lazio, squadra di impressionante solidità. Ibanez nei derby è un'autentica sciagura: due sciocchezze del brasiliano costano due sconfitte alla Roma in entrambe le stracittadine di questa stagione. Una gara, ancora una volta, sfociata in tantissimo nervosismo da una parte e dall'altra.

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Lazio-Roma, match valevole per la 27a giornata di Serie A 2022-2023, è terminato 1-0 grazie alla rete di Mattia Zaccagni. Di seguito l'analisi della gara riassunta in cinque punti principali.

1) Sarri batte Mourinho 2-0: per la Lazio non accadeva da 11 anni

Era dalla stagione 2011/12 che la Lazio non batteva la Roma sia all'andata che al ritorno. Accade in questa stagione con due 1-0 meno sofferti di quanto il risultato non racconti, decisi sì da due ingenuità clamorose di Ibanez, ma anche da un approccio certamente più sereno e serio dei biancocelesti che in entrambe le gare hanno sofferto meno il peso dell'evento e imposto la propria organizzazione. Tra i giallorossi pochissima serenità: in queste partite emergono ancora di più i limiti di una squadra troppo spesso preda delle proprie crisi di nervi e inconcepibilmente autolesionista.
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Lazio-Roma

Credit Foto Getty Images

2) Ibanez, il derby non è cosa tua: altra clamorosa ingenuità

Aveva regalato il gol decisivo a Felipe Anderson nella gara di andata, oggi con due falli da giallo inevitabile lascia i suoi in inferiorità numerica dopo appena 32 minuti. Roger Ibanez nei derby si trasforma in Mister Hyde e risulta praticamente sempre decisivo in negativo: va bene sentire una partita dall'importanza incredibile, ma l'energia nervosa non può essere incanalata in ingenuità di questo tipo. Fa specie sottolineare una tale sciocchezza da parte di uno dei giocatori più importanti della squadra giallorossa, autore sin qui di una grande stagione. La stracittadina, però, lo porta sempre a rivelare il peggior lato di sé.

3) Zaccagni, ora sei davvero grande: partita super

Dribbling a ripetizione, incisività costante in attacco e soprattutto un gol dal peso specifico incalcolabile, il nono di una stagione fin qui grandiosa. Mattia Zaccagni si regala forse la svolta definitiva al proprio status nel nostro campionato, salendo in cima alla classifica dei goleader italiani di questa Serie A a pari merito con il compagno di squadra Ciro Immobile. Un esterno con queste caratteristiche non può che essere perfetto per un tecnico come Maurizio Sarri: la zona Champions diventa un obiettivo sempre più concreto anche grazie al numero 20, vero gioiello biancoceleste.
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Mattia Zaccagni

Credit Foto Getty Images

4) Lazio, la difesa è il miglior attacco: altro clean sheet in archivio

Per una masterclass sulla fase difensiva citofonare a Formello: la Lazio tocca quota 16 clean sheet dopo 27 partite di Serie A, record a questo punto del campionato per i biancocelesti al pari della stagione 1973/74. Merito del lavoro certosino compiuto da Sarri sulla sua linea arretrata, ormai sorretta dalla coppia Casale-Romagnoli che, seppur arrivati entrambi quest'anno, hanno già trovato tra loro un'intesa pressoché perfetta. Nel nostro campionato spesso sapersi coprire conta più che segnare valanghe di gol: i biancocelesti hanno sposato in pieno questa tesi, costruendo la loro stagione su delle solidissime fondamenta.

5) E' il derby del nervosismo: quanti rossi anche oggi

Il derby è sempre una partita particolarmente sentita, ma in quello di Roma la tensione sfocia spessissimio in comportamenti sopra le righe. Lazio-Roma è la partita che conta più cartellini rossi nell'era dei tre punti a vittoria e anche oggi non ha fatto eccezione: oltre a Ibanez, l'arbitro Massa ha sanzionato anche Cristante e Marusic nel postpartita, oltre a un collaboratore di ciascuna squadra nel corso del match. Nervi tesissimi e raffica di sanzioni: il calcio, quando si tratta di derby della Capitale, spesso si trasforma in "guerriglia".
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L'espulsione di Ibanez

Credit Foto Getty Images

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