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Serie A - Napoli, Kvaratskhelia è carico: "Scudetto? Ci credo. La Georgia va in lockdown quando giochiamo"

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Pubblicato 28/12/2022 alle 12:32 GMT+1

SERIE A - "Chiamatemi Kvaradona": la stella del Napoli Khvicha Kvaratskhelia si racconta in una lunga intervista ai microfoni di DAZN. Al fianco di Osimhen il georgiano sogna lo Scudetto. Un traguardo che pochi mesi fa sembrava un'utopia per la città di Napoli.

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E' il pianeta Kvara ad orbitare attorno a Napoli o il contrario? Lo potremo sapere solo dopo la ripartenza stagionale, che vedrà il Napoli impegnato nel big match contro l'Inter. Per gli uomini di Spalletti si tratta di un crocevia importante per lo Scudetto. Kvaratskhelia, sei gol e sette assist in dodici partite di campionato sin qui, sarà la carta d'oro che Spalletti potrà giocarsi nei momenti clou, a partire dal confronto con i nerazzurri. Il georgiano, di gran lunga la sorpresa della prima parte di torneo, ha raccontato la sua esperienza italiana ai microfoni di DAZN. Di seguito le sue parole.

Soprannomi

“Il mio soprannome preferito? Direi Kvaradona. Sono tutti belli e simpatici, ma se si tratta di associare il tuo nome a Diego è un onore, un'emozione diversa".

Impatto

Non saprei dirti se me lo aspettassi, ma ho sempre fatto di tutto per farlo accadere. Il calcio è la mia vita, se le cose vanno bene ho solo tanta soddisfazione. Io faccio il massimo per la mia squadra, il resto lo valutano i tifosi che ringrazio sempre tantissimo per il sostegno costante. In Georgia tutti amano il calcio, ogni calciatore è molto stimato quindi è logico essere accolti sempre con amore, però posso dirti che molti georgiani hanno iniziato a tifare Napoli da quando ci sono io. Il mio Paese è abitato da gente fantastica e vorrei lo sapessero tutti. Quando gioca il Napoli è come ci fosse un lockdown a Tiblisi".
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Khvicha Kvaratskhelia (Napoli)

Credit Foto Getty Images

Tra i top player d'Europa

"Sono ancora molto lontano da una definizione simile, ma farò il possibile per confermarla. È comunque molto difficile per uno che viene da un Paese così piccolo poter immaginare di arrivare a un club così grande come il Napoli, anche se era il mio sogno giocare in una squadra così rinomata. Ho ancora tanti obiettivi da raggiungere”.

La gara col Liverpool

"Quando sai che sono loro i tuoi primi avversari nella tua prima gara di Champions... questa cosa ti carica decisamente di tante responsabilità e motivazioni, perché devi giocare contro grandi calciatori in uno stadio storico. Però devo dire che ogni volta che gioco do il massimo, a prescindere dai calciatori contro cui gioco e dal nome della squadra. Posso confrontarmi alla pari contro chiunque”.

Trattativa

"È durata molto, circa due anni. Ero molto contento che una squadra così grande fosse interessata a me, non vedevo l'ora di vestire questa maglia. Altre squadre italiane? Non so di preciso, sentivo ogni tanto che c'era interesse anche di altre ma non ho pensato ad altro. Volevo giocare nel Napoli. Innanzitutto per la squadra, perché hanno degli ottimi calciatori e quando guardavo delle loro partite mi immedesimavo immediatamente, sapevo che sarei stato adatto a questa tipologia di calcio. La città è stupefacente e anche i napoletani sono eccezionali, qui la città vive di amore per il calcio, tutti capiscono di calcio a Napoli. Quando sei un calciatore è motivante sapere che tutta la città tifa per te: questa città è amore!".

Scudetto

"Ci sono ancora molte partite da giocare, manca tanto tempo. Però ogni gara è fondamentale e ovviamente faremo il possibile. Se ci credo... ovvio! Non scendo in campo se non per vincere".

Idolo

"Ho deciso di giocare con il 77 ma non c'è nessuna connessione diretta. Il 7 è il mio numero preferito, oltre che il numero di Ronaldo, quindi ho scelto il 77. Per quanto riguarda il dualismo tra Ronaldo e Messi, ho sempre detto che è molto difficile il confronto tra loro, però apprezzo molto Ronaldo, perché avere un avversario come Messi per così tanto tempo e quasi sempre allo stesso livello è molto complesso, anche per questo il mio idolo è Ronaldo. Certamente però Messi è un calciatore fantastico ed èsempre un piacere vederlo giocare".
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