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Penalità Juventus, la memoria difensiva: "Procura FIGC non ha tenuto conto di un'intercettazione rilevante". Cosa dice

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Aggiornato 23/01/2023 alle 20:05 GMT+1

SERIE A - La memoria difensiva della Juventus per il ricorso al Collegio di Garanzia si appella ad una conversazione che non viene riportata dalla Procura federale nel proprio atto, nella quale Federico Cherubini e Stefano Bertola affermano che non ci sia "nessun intento doloso" nelle plusvalenze.

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"No no, non c'è nessun intento... Doloso no": su questa frase attribuita a Stefano Bertola, al tempo dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili, la Juventus si appella al Collegio di Garanzia per farsi cancellare la penalizzazione di 15 punti in campionato. La società ha presentato la memoria difensiva per il ricorso, con la quale sostiene che, nel condannare il club bianconero per l'indagine in merito agli illeciti sui falsi in bilancio e le plusvalenze fittizie, la Corte federale non abbia tenuto in considerazione un'intercettazione reputata "rilevantissima" tra l'ex ds Federico Cherubini e lo stesso Bertola. Una conversazione avvenuta il 15 luglio 2021, che rientra nel contesto dell'ispezione Consob e che secondo la difesa potrebbe scagionare la Juventus.

Il contenuto dell'intercettazione tra Cherubini e Bertola

Secondo la memoria difensiva, infatti, i due dirigenti darebbero una dimostrazione che l'intento della Juve di fare plusvalenza non sarebbe malintenzionale, per questo motivo l'intercettazione viene riportata nel documento e ripresa dall'Ansa. "Se loro quello stanno cercando non troveranno nulla" afferma Bertola. La risposta di Cherubini: "Ma secondo me, ecco dallo spirito sembra che quello che loro (ispettori di Consob, ndr) cerchino è capire dove ci…come se ci sia stata una palese sopravvalutazione, come se tra le nostre carte ci fosse non so… guarda, Pjanic vale 20 ma lo vendiamo 50, come se ci fosse la consapevolezza di quell… io credo che questo… ogni volta che c’è stata l’attribuzione di un valore, ripeto può essere stata anche fatta in maniera più o meno corretta, non è che era così…". Chiude Bertola: "No no, non c’è nessun intento…Doloso no".
Viene quindi argomentato dalla difesa della Juventus, all'interno nel documento presentato per il ricorso, che quanto fatto dalla Procura FIGC sia un "improprio ‘travaso’ dei risultati delle intercettazioni telefoniche e ambientali, laddove se ne voglia scandagliare il parzialissimo contenuto. Non si può non evidenziare, anche solo a titolo esemplificativo che la Procura federale non riporta nel proprio atto il contenuto di una rilevantissima intercettazione intercorsa tra Cherubini e Bertola in data 15 luglio 2021, di cui la Gdf nella propria annotazione non riporta la parte finale assai significativa in termini di insussistenza dell’illecito (penale e, per quanto qui rileva, sportivo)".
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