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Doping: cosa deve fare Pogba per evitare 4 anni di squalifica? Ci sarà la risoluzione del contratto con la Juventus?

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Pubblicato 08/12/2023 alle 10:37 GMT+1

SERIE A - Dopo la pesante richiesta della procura Antidoping che ha chiesto uno stop di 4 anni, il centrocampista francese starebbe studiando una linea difensiva che potrebbe consentirgli di ottenere uno sconto di pena. Nel frattempo la Juventus temporeggia e non prenderà provvedimenti fino a quando non si conoscerà la sentenza di primo grado.

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La sentenza definitiva sul caso doping che vede coinvolto Paul Pogba è attesa a inizio 2024: dopo la pesante richiesta della Procura antidoping, che per il centrocampista francese della Juventus ha chiesto 4 anni di squalifica, secondo la Gazzetta dello Sport il giocatore starebbe studiando una linea difensiva insieme ai suoi legali per evitare (senza troppi giri di parole) la fine anticipata della carriera. Esistono ancora spiragli per il Polpo? E se sì, su quali aspetti dovrebbe puntare il lavoro dei suoi avvocati?
La Procura antidoping, nel formulare la richiesta di squalifica, ha evidentemente considerato deboli le argomentazioni dei legali e dei periti di Pogba, così come presentate nelle memorie difensive. Secondo la Gazzetta dello Sport, "non è stata considerata alcuna attenuante e l'assunzione consapevole della sostanza incriminata, il testosterone, è considerato un reato molto grave". Ora, quindi, la palla passa di nuovo a Pogba che dovrà strutturare una nuova linea difensiva verso il processo e che non potrà più ricorrere al patteggiamento, possibile solo prima del deferimento.
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Paul Pogba durante Juventus-Bologna - Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

Pogba punterà tutto sul concetto di "non intenzionalità"

Nello specifico, Pogba giocherà tutte le proprie carte sulla "non intenzionalità", ovvero chiarendo che la sostanza non è stata assunta in modo volontario ma - al contrario - inconsapevolmente. "Il referto di positività ufficiale parlava di 'testosterone e suoi metaboliti' - scrive La Gazzetta dello Sport - ma secondo i legali del Polpo la sostanza assunta dal centrocampista francese sarebbe il Dhea, ovvero il deidroepiandrosterone, il cosiddetto 'ormone della giovinezza', un androgeno più potente e moderno del testosterone che l'Agenzia Mondiale Antidoping ha proibito da una decina di anni. I due prodotti sono entrambi vietati, appartengono alla stessa classe di sostanze e portano a squalifiche pesanti, però mentre il testosterone puro è un prodotto ormai quasi del tutto assente negli integratori contaminati, il Dhea (di cui dal 2021 è vietata la vendita in Italia per i troppi effetti collaterali) è invece un contaminatore classico (volontario o meno) di decine di prodotti contro l'invecchiamento e per il miglioramento della forza muscolare, a volte indicato anche sull'etichetta. Un elemento che potrebbe aiutare gli avvocati a sostenere la tesi dell'integratore contaminato, puntando a un forte sconto".
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Paul Pogba in occasione di Empoli-Juventus - Serie A 2023-24

Credit Foto Getty Images

Come si comporterà la Juventus?

La linea della Juventus sul caso Pogba per il momento rimane immutata: nessuna decisione verrà presa fino a quando non si conoscerà la sentenza di primo grado. Poi, in base a quanto verrà deciso, il club bianconero prenderà una decisione cercando il più possibile il confronto con l'entourage del giocatore. La strada più semplice porta alla risoluzione consensuale del contratto che lega Pogba alla Juve fino al 2026. Al momento lo stipendio del giocatore è sospeso: il francese guadagna il minimo previsto in questi casi, ovvero circa 2mila euro netti al mese.
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