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Inter a Oaktree, che succede ora? Presidente, rinnovi, nuovo cda, mercato cosa aspettarsi e cosa è emerso dal comunicato

Pietro Pisaneschi

Pubblicato 22/05/2024 alle 19:01 GMT+2

SERIE A - Chi sarà il nuovo presidente dell'Inter dopo l'addio di Steven Zhang? Quando si riunirà il nuovo cda? E cosa succede ai rinnovi? Tutti i possibili sviluppi dopo l'addio di Suning e il comunicato che dà inizio all'era Oaktree.

Inzaghi: "Il rinnovo? Continuare con l'Inter verrà naturale"

Il comunicato non lascia più dubbi. Dal 22 maggio 2024 l'Inter è passata dalle mani di Steven Zhang a quelle del fondo americano Oaktree. La data corrisponde alla scadenza del termine ultimo per procedere al rimborso del finanziamento di 380 milioni di euro (interessi compresi) siglato nel maggio 2021. Dopo otto anni finisce dunque l'era Suning, con Zhang che si era insediato alla presidenza 6 anni fa, e inizia quella di Oaktree, di fatto nuovo azionista di maggioranza dell'Inter detenendo il 68,55% delle quote. Adesso si aprono tanti interrogativi sul futuro dell'Inter. Dal management al mercato in entrata e in uscita, proviamo a rispondere a tutti i quesiti che il cambio societario porta con sé.

Cosa accadrà a partire da oggi e nelle prossime settimane?

La prima mossa sarà quella di provvedere all'escussione del pegno di azioni dalle varie società che controllano l'Inter e i legali sono già a lavoro in tal senso. La parte più difficile, come scrive Calcio e Finanza, è relativa a quello della International Sports Capital, holding di diritto italiano che detiene il 31,05% delle quote dell'Inter e che garantisce il pegno insieme a Great Horizon S.à r.l., Grand Sunshine S.à r.l. e Grand Tower. Ottenute anche queste, Oaktree deterrebbe così il 99,6% della società nerazzurra. Entro i prossimi 20 giorni, si procederà dunque alla convocazione e formazione di un nuovo CDA consentendo l'uscita di Steven Zhang e degli altri membri cinesi del consiglio di amministrazione (Xu Xu Yichen, Zhu Qing, Zhou Bin e Ying Ruohan). A dimettersi, saranno anche Carlo Marchetti e Amedeo Carassai, amministratori indipendenti voluti da Oaktree nel 2021 dopo l'accordo per il finanziamento al gruppo Suning e pronti a rientrare nel nuovo board così come Alessandro Antonello, che rimarrà come AD corporate, e Beppe Marotta, amministratore dell'area sportiva anche sotto Oaktree.

COSA ABBIAMO CAPITO DAL COMUNICATO DEL 22 MAGGIO?

Sono fondalmente due i passaggi principali che emergono dal comunicato dell'Inter. Il primo è il seguente: "Oaktree è dedicato a conseguire il miglior risultato per la prosperità a lungo termine dell’Inter, con un focus iniziale sulla stabilità operativa e finanziaria del Club e i suoi stakeholder. Attualmente, non esiste un compratore per l'Inter. L'obiettivo di Oaktree, fondo d'investimento, è però quello di far crescere l'attrattiva del club nerazzurro. Il primo passo sarà quello di rendere stabile sia la situazione organizzativa che soprattutto quella finanziaria dell'Inter. Se poi si parla di far gola a compratori esterni, allora un altro passo per rendere il club maggiormente appetibile sarà quello, piuttosto annoso, di costruire un nuovo stadio. Il progetto (o sogno) di costruire un nuovo impianto a Rozzano non è tramontato mentre è previsto entro la fine di giugno il nuovo progetto dello studio WeBuild per l'ammodernamento di San Siro. In tal senso, Oaktree potrebbe aprire il dialogo con il Milan e Gerry Cardinale il quale, per altro, ha sempre mostrato una certa apertura e volontà di confronto con gli altri proprietari stranieri dei club italiani.
Il secondo passaggio chiave del comunicato è invece questo: Oaktree intende lavorare a stretto contatto con l’attuale team di gestione dell’Inter [...] concentrandosi su una gestione e una governance solide con una visione di crescita sostenibile e di successo”. L'Inter è reduce da un campionato entusiasmante. Lo Scudetto, la seconda stella, l'esaltazione collettiva non possono essere subito dimenticate in favore di uno sconquasso societario. Per insediarsi con il giusto passo è sempre meglio entrare in punta di piedi. Nel primo periodo potremmo dunque assistere ad una situazione gattopardesca, dove tutto sembra cambiare per poi invece rimanere uguale o simile. Almeno per quanto concerne l'area sportiva non sembra esserci la volontà di grandi rivoluzioni. Anzi, sembra che Marotta e i suoi più stretti collaboratori possano avere ancora più responsabilità per gestire al meglio la transazione dal vecchio al nuovo. L'obiettivo di fondo resta quello di attuare una gestione più virtuosa in modo da far restare l'Inter al vertice del calcio mondiale in maniera sana e duratura.

CHI SARÀ IL NUOVO PRESIDENTE DELL'INTER?

Una cosa è certa: Steven Zhang non sarà più il presidente dell'Inter. A poche ore dal comunicato, ma con la discussione a riguardo che si era intensificata negli ultimi giorni, tre sembrano poter essere le strade possibile riguardo alla presidenza nerazzurra. Il primo nome è quello di Beppe Marotta ma sembra una via impervia da percorrere per gli altri ruoli che ricopre in società essendo investito del controllo e supervisione dell'are sportiva. Un altro nome spendibile è quello di Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter dal 2014 che fungerebbe anche da garante della tradizione nerazzurra, capitano di mille battaglie e uomo gradito ai tifosi. La terza via è quella di un nome nuovo, una sorta di figura "tecnica" molto vicina ad Oaktree ricalcando quello che successe ai tempi dell'insediamento del fondo Elliott al Milan con la scelta di Paolo Scaroni.
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Lautaro Martinez e Javier Zanetti

Credit Foto Getty Images

CHE COSA ATTENDERSI SUL MERCATO IN ENTRATA E SUL TEMA DEI RINNOVI?

È riguardo a questo quesito che iniziano le maggiori incognite. Come abbiamo visto per altre squadre in passato, gli stalli societari non fanno bene in ottica calciomercato. Discussioni riguardo ai rinnovi e trattative per il mercato in entrata potrebbero congelarsi in attesa che la situazione si rischiari. I rinnovi di Barella e Simone Inzaghi, entrambi in scadenza a giugno 2025, sono sulla scrivania da settimane e a riguardo permane un certo ottimismo. Situazione diversa invece circa il rinnovo di Lautaro Martinez. La richiesta di 12 milioni a stagione avanzata dall'attaccante argentino appare poco in linea con gli obiettivi di stabilità immediata sbandierati da Oaktree. Se è vero che, dopo i 50 milioni di debito della gestione 2023/2024, l'intenzione è quella di chiudere il bilancio in pareggio entro il 2025, allora bisognerà andare cauti sul mercato in entrata e centellinare i soldi spesi per i rinnovi. L'alternativa altrimenti sarà vendere i pezzi pregiati della rosa. Per questo, è probabile che la questione sul rinnovo di Lautaro possa tenere banco per le prossime settimane anche se ci si aspetta una riduzione delle pretese economiche da parte dell'argentino. In entrata, si dovrebbe guardare ai colpi a basso costo e ad occasioni a parametro zero come già accaduto in passato. Intanto però, l'incertezza potrebbe far scappare alcuni nomi che erano sul taccuino di Marotta da diverso tempo come ad esempio Gudmundsson sul quale posso piombare altre squadre che dispongono di immediata liquidità come il Napoli.

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