Juventus, Paul Pogba positivo all'antidoping: cosa rischia? cos'è il testosterone? cosa succede ora? Le domande al caso

SERIE A - Come un fulmine a ciel sereno la Juventus e la massima serie sono stati investiti dalla notizia della positività a un controllo antidoping di Paul Pogba. Ma che cos'è il testosterone, cosa può succedere ora, cosa rischia il centrocampista francese e cosa rischia invece la Juventus? Proviamo a capirne qualcosa di più di questa spinosa e controversa vicenda.

Pogba-Juventus, che incubo: cronistoria di un ritorno da dimenticare

Video credit: Eurosport

"Voglio fargli rimangiare le parole, voglio mostrare loro che non sono debole. Possono parlare male di me, ma non mi arrenderò mai”. Alla luce di quanto emerso nel tardo pomeriggio di questo lunedì 11 settembre, queste parole di Paul Pogba rilasciate al network Al Jazeera, hanno il sapore della beffa e lasciano ancor più interdetti tutti gli appassionati di calcio e in particolare i supporter juventini. Già perché mai come oggi sulla testa di Paul Pogba emergono dubbi ed interrogativi alla luce della notizia scioccante della sospensione in via cautelare del Tribunale Nazionale Antidoping per la positività al testosterone dopo un controllo antidoping avvenuto al termine di Udinese-Juventus, match di campionato andato in scena lo scorso 20 agosto e in cui il francese non è nemmeno sceso in campo rimanendo in panchina. Un fulmine a ciel sereno per l’ex campione del mondo nel 2018 con la Francia, che finora ha racimolato appena 52’ tra le prime tre giornate di questo campionato di massima serie, e che proprio ad Empoli era stato vittima di un fastidio muscolare, l’ennesimo dal suo tribolato ritorno alla Juventus avvenuto ormai 14 mesi fa e dove ha collezionato più giorni d'assenza (oltre 400 dal luglio 2022 ad oggi) che presenze e minuti in campo (10 presenze in gara ufficiale e 252 minuti totali). "Attendiamo le controanalisi e fino ad allora non possiamo dire nulla - le parole dell'agente di Pogba, Rafaela Pimenta a Tutto Sport sulla vicenda - La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole". Ma cosa rischia Pogba e quali potrebbero essere i prossimi step? Proviamo a sciogliere qualche dubbio, facendo un po’ di chiarezza.

Che cos’è il testosterone e che effetti ha sul miglioramento della performance di un’atleta?

Il testosterone è considerato l’ormone maschile per eccellenza, anche se in proporzioni molto minori, è presente ed importante anche nel corpo delle donne. Viene prodotto, infatti, dalle cellule di Leydig, che si trovano nei testicoli, dalle ovaie e dalla corteccia surrenale. L’assunzione di testosterone negli sportivi ha un effetto anabolizzante, aumenta cioè le masse muscolari ed indirettamente agisce anche sull’emogoblina. In soldoni garantisce un aumento della forza, come ha sottolineato il dottor Massimo Locatelli (Direttore del Servizio di Medicina di Laboratorio Ospedale San Raffaele) nella sua intervista a Sportmediaset.it.

Quanto tempo ha Pogba per richiedere le controanalisi?

Come recita l’articolo 18 delle Norme Sportive Antidoping del Coni, l’atleta ha tre giorni di tempo a disposizione dalla data di ricevimento della sospensione cautelare e dell’esito avverso delle analisi per richiedere le controanalisi. A seguito della richiesta di controanalisi, l’Ufficio Procura Antidoping comunica all’Atleta, al club e agli organismi sportivi interessati, la data in cui saranno effettuate le controanalisi in modo che tra questa data e quella della richiesta non intercorrano più di sette giorni lavorativi. Se la positività dovesse essere confermata, Pogba verrebbe giudicato dal tribunale nazionale antidoping a meno che non decida di patteggiare.
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Paul Pogba durante Juventus-Cremonese - Serie A 2022-23

Credit Foto Getty Images

Cosa rischia Pogba?

Pogba rischia una pena fra i due anni e fino un massimo di quattro anni (nel caso in cui sia accertata l’intenzionalità) e come nel suo intervento ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha puntualizzato il membro della commissione antidoping Figc, Walter Della Frera: "La questione Pogba mi ha sorpreso, perché il testosterone è un anabolizzante che è assolutamente vietato dalle regole antidoping. Aumenta lo sviluppo muscolare, ma è anche la sostanza più facile da scovare. Quindi è strano perché se c’è il dolo del doping, non è la sostanza che chi vuole infrangere le regole va ad assumere di proposito. In passato ci sono stati casi di positività ad anabolizzanti per via di integratori inquinati da queste sostanze, visto che all’estero ci sono meno regole. In caso di assunzione involontaria la pena ha un massimo di 2 anni. Poi starà al Tribunale riconoscere eventuali attenuanti e scalare la squalifica. Se invece l’assunzione è volontaria, la squalifica è massima e dunque di almeno 4 anni". Come già successo nell’ultimo recente caso di doping che ha visto coinvolto un tesserato di Serie A (il caso della positività dell’atalantino Palomino al clostebol metabolita, poi assolto 4 mesi dopo dal TNA) è probabile che il francese provi a dimostrare di aver assunto il testosterone per errore.

Cosa rischia la Juventus?

Niente, in quanto si tratta di un caso isolato e non esteso a tutta la squadra. A fare chiarezza in tal senso nel suo intervento a Radio Punto Nuovo è sempre il membro della commissione antidoping della Figc, Walter Della Frera: "La squadra non rischia nulla. Si tratta di un doping di un singolo atleta, non di tutta la squadra. In Italia ci sono tanti controlli severi, a sorpresa e molto ravvicinati. E non solo durante il campionato, ma anche durante i ritiri. La Juve non ha responsabilità oggettive, almeno da quello che ne sappiamo al momento".
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Paul Pogba (Juventus)

Credit Foto Getty Images

Nel caso la positività di Pogba fosse confermata, la Juventus è obbligata ad irrogare lo stipendio al proprio tesserato?

Come evidenziato dal portale specializzato Calcio e Finanza, l’accordo collettivo siglato dalla FIGC, dalla Lega Serie A e dall’Associazione Italiana Calciatori (sottoscritto lo scorso 31/1/2023), la positività al doping rientra tra i casi in cui è possibile sospendere la retribuzione di un calciatore. La Juventus dunque potrebbe sospendere lo stipendio del calciatore che, va ricordato, percepisce l’ingaggio più alto nella rosa (8 milioni netti a stagione fino al 30/6/2026). Inoltre si legge nel regolamento che “in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva”.
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Pogba: "Tornare alla Juve è un sogno. Mi sento a casa"

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